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Il Mugello, l'Unione e i temi più caldi. Alfredo Altieri intervista Stefano Passiatore

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Stefano Passiatore Stefano Passiatore © n. c.
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Presidente, come sta gestendo questo doppio incarico: sindaco e presidente dell'Unione dei Comuni del Mugello? Questo duplice impegno crea problemi e in qualche modo penalizza uno dei due mandati? 

È evidente, a mio avviso, che questo doppio ruolo crea, oggettivamente, delle difficoltà nella conduzione dei due Enti e, forse, è arrivato il momento di riflettere sull'incarico di Presidente dell'Unione, affinché possa espletare al meglio gli impegni che questa importante funzione richiede.

È troppo presto per fare una bilancio del suo operato, ma quali sono state le criticità che ha dovuto affrontare subito. 

Una delle cose da fare subito è stata quella di riaprire concorsi e assunzioni fermi da tempo, a causa di norme stringenti che regolano tale materia, è stata una “battaglia” importante, perché alcuni Comuni per questo motivo erano in grande difficoltà.

Spesso, quando si parla dell'Unione viene fuori la parola “Campanile”; un po' di sano campanilismo fa bene, ma se si esagera certamente no. Esiste il problema e se si, in che misura?

I sindaci sono chiamati a dare risposte alle loro Comunità, ma se non si riesce a fare gruppo, superando anche giuste rivendicazioni l'Unione sarà perdente, perché solamente facendo gruppo e trovare un giusto equilibrio e “remare” tutti nella stessa direzione si possono raggiungere traguardi importanti, perché ormai è chiaro a tutti, da soli non si va da nessuna parte.           

Gli allevatori mugellani sono in grande difficoltà sia per il rincaro energetico, che per il prezzo del latte alla stalla, ci sono iniziative per tutelarli? 

Noi non abbiamo gli strumenti per tutelare come vorremmo gli allevatori, ci adoperiamo, però, sollecitando chi a livello più alto, come la Regione, può incidere sulle decisioni che pesano sugli allevatori. Come Unione ci siamo sempre attivati con la massima attenzione sulle problematiche della zootecnia mugellana e per il Caf, il nostro fiore all'occhiello per ciò che riguarda la produzione di carne; certo è, che se non si riesce a limitare i rincari dell'energia elettrica sarà dura.

La vicenda della “Fabbrica di marroni” a Marradi, ci dice della precarietà e dei rischi che i lavoratori subiscono a fronte di accordi aziendali disattesi e di decisioni spesso incomprensibili o votate solo al profitto da parte della proprietà. In questo caso, come si sta muovendo l'Unione, ovviamente, per quello che le compete? 

Mi piace ricordare che lo stabilimento a Marradi nacque su imput della Comunità Montana, è una fabbrica importantissima per quella Comunità, fa parte della sua storia economica e non solo. Siamo soddisfatti dell'accordo trovato e siamo vigili su altre realtà economiche che si sono interessate alla fabbrica. Ci siamo attivati, come Unione, affinché si possano trovare degli incentivi o disincentivi per cercare di frenare questi esodi, facendo pressione su chi può far valere queste nostre istanze.

È di questi giorni la notizia che l'area mugellana diverrà “Distretto rurale”, quale saranno le ricadute più importanti, sarà una nuova occasione di sviluppo per tutto il comprensorio?

Rientra nei nostri doveri cercare di dare impulso alle varie realtà economiche della vallata. Questo è importante soprattutto per gli agricoltori, che avranno modo di confrontarsi con altre situazioni e accrescere lo sviluppo agricolo sul nostro territorio.

L'Ospedale del Mugello, a fronte di reiterate assicurazioni degli organi competenti è in sofferenza. La ristrutturazione che non parte, mancano gli addetti, il decadimento di settori come la ostetricia, ginecologia e pediatria, un tempo fiore all'occhiello di questa struttura ospedaliera. Un malessere avvertito fortemente dalla nostra gente.

Abbiamo più volte sollecitato l'Azienda e continueremo a farlo, per cercare i rimuovere le numerose criticità. Va detto che ci sono le risorse per una completa ristrutturazione dell'Ospedale, e sottolineo che noi non pensiamo solo alle mura, ma anche e soprattutto alle persone che ci lavorano e che tanto hanno fatto con il Covit e che sono in evidente difficoltà. Purtroppo, questo nostro problema trascende dai confini della nostra Regione e ha contorni nazionali. Questo non vuol dire assolutamente che abbasseremo la guardia, anzi, sia per la tutela del personale infermieristico e medico, sia per la medicina d'urgenza e per tutte le altre criticità. L'Ospedale è molto, molto importante per il nostro territorio e di questo l'Unione lo sa bene e se ne fa carico.

Altra nota dolente è la Faentina. Trenitalia non riesce a dare quella normalità richiesta da anni, si sommano disservizi che mettono a dura prova i numerosi pendolari, penalizzati in vari modi da questo stato di cose.

Come sindaci e come Unione abbiamo manifestato visivamente poco tempo fa davanti agli uffici di Trenitalia, per tutti i disservizi che quasi quotidianamente subiscono i pendolari mugellani. La buona notizia è data dai nuovi Treni Blu, che Trenitalia ha presentato recentemente, che si alimentano sia in versione elettrica che diesel e che sostituiranno le vecchie littorine. I nuovi treni entreranno in funzione sulla Faentina: uno alla fine del 2022 e quattro nel 2023. Saremo vigili affinché questo avvenga.

Secondo lei, quante possibilità ha la proposta fatta da un sindaco mugellano, dove si auspica e si ipotizza una ricompensa ai territori, come il Mugello, che offrono servizi essenziali.

Al di là di chi lo ha proposto, è indubbio che in tutti questi anni il Mugello ha dato molto: acqua con l'invaso di Bilancino, l'Alta Velocità pagando per quest'ultima un prezzo altissimo. Mi fermo qui, anche se ci sarebbero altre cose da sottolineare. Ci sembra giusto, perciò, che a monte dei sacrifici fatti, chiedere, non certo con il cappello in mano, che questo ci sia riconosciuto sia dalla Regione che dalla Città Metropolitana, ma non col denaro, bensì aiutando il territorio io a un ulteriore sviluppo nei suoi molteplici aspetti. Noi pensiamo ci sia dovuto.

Questo territorio ha tutti i requisiti per avere un turismo continuo e di qualità. Anche se sono stati fatti progressi in questi anni, c'è ancora molto da fare affinché il Mugello diventi una meta ambita e agognata dai flussi turistici. Una “carta” molto importante da giocare. Lei cosa ne pensa?

Il turismo è una risorsa importante, ne siamo convinti. A questo proposito è stato attivato un ufficio ad hoc, dove operano soggetti che hanno l'incarico di incentivare il turismo in tutti i suoi aspetti: verde, cultura, gastronomia. Il Mugello può offrire un turismo a tutto tondo e di qualità, cosa che stiamo facendo.

Un evento che ha visto favorevoli e contrari, creando momenti di grande tensione è il Parco eolico. Ma alla fine si farà?

La procedura è in mano al Consiglio dei Ministri, tecnicamente non ci sono motivi per dire che l'impianto non è sicuro. 

C'è una cosa che vorrebbe veder attuata durante il periodo della sua presidenza? 

Vorrei che l'Unione diventasse la centralità dei servizi che vengono erogati nei vari Comuni, assumendo quel ruolo che le compete, ed essere così politicamente più forti

   Alfredo Altieri

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