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L'uscita dei 12 da Forza Italia. Giannelli: 'Sempre più convinti'

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Giampaolo Giannelli Giampaolo Giannelli © n.c.
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Mi viene chiesto, a bocce ferme, dopo il terremoto che le dimissioni e l'uscita del partito di noi 12 hanno creato, se siamo convinti della scelta fatta.

Si, lo siamo, sempre di più. Quanto sta accadendo a Roma in questi giorni, con le pesanti critiche mosse da Gelmini, Carfagna, Brunetta, nei confronti dei vertici del partito, confortano la nostra decisione e siamo sempre più convinti di essere nel giusto.
Dopo un congresso provinciale aspro e che ha avuto momenti formalmente "discutibili", sui quali preferisco glissare, il sottoscritto ha non solo continuato a lavorare come e più di prima, ma anzi ha cercato di tenere insieme senza divisioni un coordinamento provinciale che è uscito diviso in due.

Certo, non posso dire che dall'altra parte sia stato lo stesso. Il coordinatore provinciale ha continuato solo a contraddistinguersi per la sua proverbiale inerzia. Giovannini e i suoi fedelissimi hanno sempre vissuto con fastidio la mia operatività, portata avanto non solo con tutti gli esponenti mugellani, ma anche con esponenti del partito che nel congresso avevano votato la mozione Giovannini; cosa, questa, che certamente ha dato ancor più fastidio, perchè chi lavora da fastidio a chi non lavora. 

Preferisco sorvolare sulle incredibili inesattezze e/o falsità dette da Giovannini nel commentare la nostra uscita dal partito. Mi voglio soffermare solo su un aspetto che pare marginale, ma non lo è affatto. Parlo di tessere. Giovannini ha detto che alcuni di coloro che sono usciti, nell'ultimo anno non hanno rinnovato la tessere (tra l'altro sa bene i motivi che avevano portato alcuni a questa scelta). Il paradosso è che proprio Giovannini parla di tessere, quando proprio lui, che dovrebbe curarsi di consegnare le tessere agli aderenti al movimento politico Forza Italia, non abbia mai provveduto a consegnarle, nonostante siano state chieste a più riprese da tanti aderenti. 

Giovannini nemmeno questo è riuscito a fare, nemmeno distribuire le tessere. Sarà comunque ricordato come colui che nel percorso disastroso di approccio alle amministrative di Reggello e Sesto Fiorentino (col risultato per il partito dell'1,7%), è riuscito nella non facile impresa di rompere i rapporti con gli alleati storici dell'Udc e del Nuovo Psi. Impresa non da poco, niente da dire. E tutto questo non solo non ha portato il coordinatore provinciale a dimettersi, almeno formalmente (passaggio obbligato per dignità politica dopo tali risultati) ma addirittura lo ha portato a mostrare i muscoli, con liste di proscrizione. Insomma, Giovannini, che ha scritto di Forza Italia come di un sommergibile inaffondabile, mi pare che al provinciale di Firenze conduca piuttosto una trivella petrolifera, portando il tutto sempre più giù, nel profondo.

Concludo con una nota riguardante il Coordinatore Regionale Massimo Mallegni, che ieri sera, intervistato da Toscana TV dopo la nostra uscita, oltre che minimizzare la portata della cosa (e questo ci sta) ha detto cose suonate certamente non piacevoli a chi, come me e gli altri usciti, ha lavorato, e tanto, per dare visibilità al partito e prestare attenzione alle problematiche dei cittadini e dei territori. Siamo stati, assiema a pochi altri, tra i pochi ad aver lavorato sodo negli ultimi tempi, e certe parole ascoltate ieri sera le respingiamo, con fermezza, al mittente.

Il nostro percorso politico non si ferma certo oggi, ma anzi, andrà sempre più avanti, con la passione e l'impegno che ci aveva contraddistinto in Forza Italia. Un impegno il nostro (il nostro, si ..) totalmente disinteressato. ma che evidentemente, in questo Movimento Politico, non era apprezzato.

Giampaolo Giannelli, capogruppo centrodestra Dicomano ed ex vice coordinatore provinciale Forza Italia Firenze.
 

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