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Mugello, la transizione ecologica che fa discutere: “Così si distrugge la natura”

REA chiede la sospensione immediata dell’impianto eolico Villore-Corella...

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Crinale Mugellano Crinale Mugellano © REA
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Nel cuore dell’Appennino Mugellano, l’avvio dei lavori per l’impianto eolico “Villore-Corella” sta generando un acceso dibattito tra sostenibilità e tutela del territorio. Il progetto, che si presenta come un passo verso la transizione ecologica, è stato duramente criticato da esponenti politici, associazioni ambientali e cittadini, che denunciano gravi danni all’ecosistema locale.

Secondo Gabriella Caramanica, Segretario nazionale del partito politico REA, si tratta di “speculazione industriale mascherata da sostenibilità”. Le accuse si concentrano sulla trasformazione radicale del crinale del Monte Giogo, situato oltre i mille metri di altitudine e confinante con il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. L’area, geologicamente fragile e ricca di biodiversità, è stata soggetta a massicci disboscamenti, movimento terra e costruzioni in cemento, alterando irreversibilmente il paesaggio e gli equilibri naturali.

La distruzione di oltre 10 chilometri di faggete secolari comporta conseguenze ecologiche significative. In piena stagione riproduttiva, numerose specie protette — tra cui il gambero di fiume, la rana italica, la salamandra perspicillata e il gatto selvatico — vedono i propri habitat compromessi. Anche rapaci come l’aquila reale e il biancone sono minacciati dalla perdita di territori vitali. Inoltre, risulta a rischio la rete idrica che rifornisce l’acquedotto di Vicchio, aggravando le preoccupazioni per la sostenibilità del progetto.

Le critiche si estendono anche al processo decisionale. Le autorità regionali, infatti, avrebbero ignorato i pareri negativi espressi da enti come il Parco Nazionale e le Sovrintendenze, oltre a diversi ricorsi presentati da comitati locali, il Club Alpino Italiano e Italia Nostra. Solo il sindaco di San Godenzo si è espresso ufficialmente contro l’iniziativa. Il 25 marzo 2025 è stata formalizzata la richiesta di sospensione dei lavori attraverso una raccolta firme e l'invio di tre esposti ufficiali (protocollo n. 019-7746).

Il progetto, nato come simbolo di energia rinnovabile, si sta quindi trasformando in un caso emblematico di conflitto tra sviluppo energetico e tutela ambientale. Secondo i critici, la Regione Toscana dovrebbe sospendere immediatamente i lavori e avviare una revisione complessiva del progetto, attendendo l’esito delle indagini in corso. Il Mugello, con la sua vocazione ecoturistica e la ricchezza del suo patrimonio naturale, necessita di scelte consapevoli e rispettose dell’ambiente, piuttosto che interventi ad alto impatto travestiti da sostenibilità.

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