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Treno a idrogeno in Mugello? Ballabio: 'Faentina esclusa dalla sperimentazione'

Cita gli atti di un convegno degli ingegneri ferroviari. E chiede alla Regione conferme o smentite

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Treno a idrogeno Treno a idrogeno © Coradia Stream for FNM. © Alstom / Design & Styling
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Spiega Piera Ballabio, rappresentante di Italia Nostra Mugello e cittadina da sempre attiva sulla scena politica locale: Nel convegno del COLLEGIO INGEGNERI FERROVIARI ITALIANI tenutosi a Bologna il 29 aprile 2021 Ferrovie dello Stato fa il punto sui treni ibridi a idrogeno: siamo  di fronte a semplici ipotesi. Tra le linee dove potrebbero essere utilizzati i treni a idrogeno troviamo la dicitura: “LineaFaentina: Firenze/Pontassieve–BorgoS.Lorenzo–Faenza per complessivi 97 km”.  Poichè la  ferrovia Faentina è in realtà  quella che congiunge Firenze a Vaglia e Borgo San Lorenzo e non la linea Firenze, Pontassieve, Borgo San Lorenzo, appare evidente che la Faentina sia esclusa dalla previsione.  Se così non è la Regione Toscana lo precisi. 

E comunque non sono indicate date: si fa semplicemente riferimento al contratto di servizio 2019-2034 stipulato da Regione Toscana e Trenitalia che prevede la realizzazione di 44 treni ibridi (diesel ed elettrici). Nel contratto è scritto che  30 dovrebbero entrare in servizio entro il 2023 e 14 addirittura entro il 2030.  

Ad oggi, di fronte ad un vero e proprio tracollo di entrambe le linee  che percorrono il Mugello,  non abbiamo alcuna certezza che arrivi qualche treno entro il 2023. E le due tratte non sono nelle condizioni di aspettare la prossima scadenza genericamente indicata nel 2030.  

I nostri amministratori appoggiano in nome della transizione energetica la realizzazione dell’impattante impianto eolico sull’Appennino. Ma nel frattempo non si impegnano per agevolare la vita dei nostri pendolari permettendo di fatto la discesa su Firenze di circa 10.000 auto al giorno. Anzi il peggioramento del funzionamento delle due  linee sta provocando un maggior uso del mezzo privato. Con conseguente aumento delle emissioni inquinanti di anidride carbonica nell'atmosfera, aggravando così il problema dell'effetto serra, che impedisce il disperdersi del calore e genera un pericoloso innalzamento della temperatura. E ovviamente incentivando il congestionamento della città di Firenze.

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