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Il Museo Archeologico Nazionale di Firenze riapre temporaneamente lo storico ingresso da via della Colonna,

Proseguono i lavori di ristrutturazione senza mai chiudere al pubblico.

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Il museo archeologico Il museo archeologico © ufficio stampa
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Come più volte annunciato in questi ultimi mesi, è iniziata la grande stagione di rinnovamento del Museo fiorentino, che coinvolgerà ampie parti dell’esposizione con diversi interventi strutturali, di efficientamento e di riallestimento.
“Ma il Museo non chiuderà mai interamente al pubblico” è l’impegno che il direttore Daniele Federico Maras ha preso con i fiorentini e con i visitatori di tutto il mondo. Dato che a partire da questi giorni e fino ai primi mesi del 2026 i lavori interesseranno l’ala di entrata e la manica lunga della sezione topografica etrusca, già da lunedì prossimo, 14 ottobre, l’entrata del Museo ritornerà allo storico ingresso su via della Colonna 38, subito dopo il meraviglioso giardino.

“Anche se una parte delle sale sarà inevitabilmente interdetta per lavori – continua il direttore Maras – la maggior parte del Palazzo della Crocetta, con il Museo Egizio, la sezione del collezionismo granducale e quelle dell’arte classica rimarranno accessibili e in più organizzeremo nel tempo eventi e mostre temporanee, allo scopo di coinvolgere il nostro pubblico in questa intensa stagione di rinnovamento”.

La prima di queste iniziative è già in cantiere: infatti dal 24 ottobre una sala del secondo piano ospiterà la sezione “Una tecnologia sostenibile” della mostra “170.000 anni fa a Poggetti Vecchi. I Neanderthal e la sfida del clima”, organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria e con il Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Firenze, nonché in accordo con la Direzione regionale Musei nazionali Toscana.

Per l’occasione saranno esposti in anteprima mondiale alcuni straordinari reperti di legno appartenuti a un gruppo di Neanderthal e miracolosamente conservati per oltre 170.000 anni in condizioni ambientali stabili e in assenza di ossigeno, mai esposti prima al pubblico a causa della loro fragilità. Gli eccezionali reperti sono il documento del primo utilizzo del fuoco come strumento per la lavorazione del legno: una tecnologia primordiale che colpì l’immaginazione umana fino a ritrovarsi nel mito e nella simbologia di popolazioni assai più vicine a noi, come viene raccontato nel percorso espositivo.

Inoltre, approfittando del disallestimento parziale delle collezioni, il Museo si è aperto al territorio, esponendo una parte degli oggetti nei musei vicini ai luoghi da cui provengono, come è stato già fatto a Vetulonia con la mostra “Il ritorno del condottiero” e a Bibbona con la mostra “Bronzi etruschi”, e come accadrà a breve per la Chimera, in procinto di partire per Arezzo per partecipare alle celebrazioni vasariane. Al suo ritorno, la celeberrima statua etrusca troverà ad attenderla la sua sala completamente rinnovata per dare il giusto posto d’onore al simbolo stesso del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, contrassegnata con il numero 1 nell’inventario generale delle collezioni.

“Nel frattempo – conclude Maras - l’appuntamento per tutti i visitatori è a via della Colonna dal 14 ottobre per affrontare insieme questa nuova fase di rinnovamento del nostro Museo”.

Infine ultimissimi giorni per visitare la mostra ancora allestita fino al 12 ottobre nel Salone del Nicchio  “Tesori dalle terre d’Etruria. La collezione dei conti Passerini, Patrizi di Firenze e Cortona” a cura di Mario Iozzo e di Maria Rosaria Luberto,

Il Museo è aperto lunedì, martedì, mercoledì, venerdì, sabato, prima domenica del mese (a ingresso gratuito) e giorni festivi ore 8.30 - 14.00 (ultimo ingresso ore 13.15), giovedì ore 13.30 - 19.00 (ultimo ingresso 18.15).

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