Non si placano le polemiche sulla decisione dell'Istituto Universitario Europeo di trasformare il Natale in "Festa d'Inverno" per essere maggiormente inclusivi verso le altre culture.
Tantissime le critiche ricevute ma il Presidente Dehosse tira diritto per la sua strada e racconta al Tg Regionale che non è una decisione definitiva ma al contempo difende l'autonomia dell'istituto che dirige. "L'università per sua vocazione è un'istituzione internazionale: in questo contesto è nata una riflessione sul modo in cui parliamo della nostra attività. Penso che nessuno qui si aspetta che sia cancellata la festa di fine anno (Dehousse insiste a chiamarla così) e vedere interrotta questa tradizione".
Tutto è nato da uno scambio di mail interne dopo una riunione organizzata per far emergere la volontà di cambiare nome al Natale. Mail che sono uscite dalle mura dell'istituto della Badia Fiesolana e che hanno scatenato una montagna di polemiche.
La rimozione del nome della principale festa del Cristianesimo è stata definita "bizzarra" dal sindaco di Firenze Dario Nardella, afferma invece che "non è mio compito esprimere opinioni sul tema" la collega di Fiesole Anna Ravoni.
"Sorpreso" invece il Ministro Tajani che scrive su X "siamo fieri del rispetto delle nostre radici cristiane, l'Europa è basata su questo. Non è un caso che l'Italia abbia scelto la Badia Fiesolana come sede dell'Istituto Universitario Europeo.".
Dehousse cerca di tamponare le critiche affermando "C'è un enorme sensibilità siamo in un mondo in cui sempre di più le culture vanno a contatto e dunque le occasioni di fraintendimento sono tantissime. E' importante per superare queste piccole barriere, parlarsi e capirsi: non si può pensare a un posto migliore della Badia per farlo".
La sensazione, con quel ripetere Badia (luogo cristiano) e che Dehousse si stia incartando su se stesso.
E' durissima l'europarlamentare Susanna Ceccardi che parla di "volontà di spacciare la cancel culture e l’ideologia woke per inclusività, In più, come se non bastasse, cita a sproposito persino padre Balducci, per giustificare l’anestetizzazione di una festa cristiana".
Un tema caldo, più che mai in questi giorni dove la guerra fra religioni e culture diverse si fa sentire di cui sentiremo ancora parlare.