così riconosci il melone perfetto -okmugello.it © N.c.
Fare la spesa non è affatto semplice come sembra, in particolar modo se vogliamo scegliere con cura i prodotti e portare nelle nostre tavole la qualità più pregiata. La frutta lucida sotto le luci al neon, le confezioni di biscotti che promettono ingredienti genuini, le etichette piene di parole come “naturale” o “light”. Spesso ci capita di confonderci tra tutte le diverse opzioni che ci vengono offerte.
C’è chi si ritrova a girare in tondo tra le corsie della verdura, indeciso tra il pomodoro “a km zero” e quello biologico. Oppure chi resta immobile davanti al banco frigo, chiedendosi se valga davvero la pena spendere di più per uno yogurt “probiotico” senza capire se le promesse scritte in etichetta siano reali o puro marketing. E poi ci sono le scelte compiute d’impulso, quelle che si basano sul colore più acceso o il profumo che si diffonde nell’aria, ma che non sempre coincidono con la qualità reale del prodotto.
In un contesto simile, l’informazione diventa l’arma più potente: conoscere i criteri giusti, capire cosa leggere sull’etichetta e cosa osservare a colpo d’occhio, può trasformare la spesa in un atto consapevole. E per quanto riguarda il melone, c’è un consiglio di un agronomo che promette di mettere fine a ogni esitazione. Con questo trucco, scegliere quello perfetto non sarà più una questione di fortuna.
Il melone perfetto: ecco come riconoscerlo subito e non sbagliare più al supermercato grazie al trucco dell’agronomo
Scegliere un melone dolce, profumato e dalla polpa succosa non è un gioco di fortuna, ma il risultato di un’osservazione attenta e di qualche regola precisa. In estate, quando questo frutto diventa protagonista sulle tavole, la tentazione è quella di lasciarsi guidare dal colore o dall’odore, ma spesso questi indizi non bastano.

Un melone raccolto troppo presto rischia di essere insipido, perché la sua dolcezza si sviluppa solo finché resta attaccato alla pianta. Oltre la metà degli zuccheri, infatti, vengono acquisiti dal frutto negli ultimi giorni di maturazione. A differenza di altri frutti, non migliora col tempo una volta staccato.
Gli esperti misurano la dolcezza con i gradi Brix: sotto i 10, il melone è deludente; da 12 in su è buono; oltre 16, eccezionale. Al supermercato non abbiamo strumenti per misurare, ma ci sono strategie molto valide per scegliere quello perfetto.
Se il produttore indica il grado Brix in etichetta, è un primo segnale di qualità; la certificazione IGP, come nel caso del melone mantovano, garantisce standard minimi di dolcezza. Scegliere frutti italiani è spesso la mossa vincente, in quanto arrivano a maturazione completa e non subiscono lunghi viaggi che impongono raccolte anticipate.
Per l’aroma, invece, c’è un dettaglio da non trascurare, ossia il picciolo. Se intorno presenta una piccola cicatrice, il frutto è pronto e ha sviluppato tutta la sua fragranza; se è ancora liscio e ben saldo, meglio attendere. Seguendo queste regole, ossia origine, dolcezza certificata e osservazione del picciolo, portare a casa un melone perfetto diventa un’arte semplice, ma infallibile.


