Nei giorni scorsi è stato eseguito lo sgombero dell’immobile occupato abusivamente dai centri sociali in via del Ponte di Mezzo.
La vicenda, in realtà, ha origine nel passato: tutto è partito, infatti, con lo sgombero del vecchio stabile di viale Corsica nel marzo 2022, a seguito del quale i militanti, dopo una settimana di “resistenza” in strada, si sono spostati poco lontano, in via del Ponte di Mezzo per l’appunto.
Oggi si ripete l’ennesimo copione: per protesta contro le operazioni di sgombero, una quindicina di persone si sono accampate nel vicino giardino di via Mariti e altre due sono sul tetto dell’edificio.
Tutto ciò, ovviamente, è fonte di disagio per la cittadinanza e costringe le forze dell’ordine a presenziare in pianta stabile l’area.
Questi atti rappresentano un chiaro affronto alle autorità cittadine, che non possono permettersi di scendere a patti con l’illegalità. A riprova di quanto l’eversione sia pane quotidiano per taluni soggetti, stando a quanto si apprende dalla stampa, un giovane militante antagonista che faceva parte del centro sociale Corsica di Firenze, già identificato dalla Polizia, avrebbe provocato l’interruzione della linea Alta Velocità lungo la tratta Firenze-Bologna nella serata di martedì scorso.
Il nostro ordinamento consente a chiunque lo desideri di manifestare il proprio dissenso, anche aspramente, purché ciò avvenga nel rispetto delle regole che necessariamente una società, per poter esistere, deve darsi. Nella sequela di provocazioni che vanno avanti ormai da più di un anno io non vedo - come anche qualche forza politica avrebbe fatto credere - ricerca di dialogo, ma solo sfrontatezza, senso di impunità e fanatismo. Si agisca quanto prima per impedire che tutto ciò vada avanti all’infinito. Ne va della credibilità delle istituzioni.
Occupazione Ponte di Mezzo. "Basta con le provocazioni"
Il comunicato del consigliere di quartiere in quota FdI Matteo Chelli.
sab 12 agosto 2023- 72