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Orrore Forteto: 'Portavo i figli a dormire nel camion per evitare loro punizioni e chiarimenti'

Il video del racconto di Alessio Fiesoli (vittima del Forteto) davanti alla Commissione Parlamentare. E parla del 'terribile rimorso che mi porterò per tutta la vita per non aver denunciato in tempo'.

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L'audizione di Alessio Fiesoli L'audizione di Alessio Fiesoli © N.c.
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Nei giorni scorsi abbiamo messo in luce in un articolo i contenuti dell'audizione di Emanuele Bimonte davanti alla Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul Forteto. Sarà ancora più chiarificatore, però, mettere in luce i contenuti anche dell'audizione di Alessio Fiesoli. Alessio, uno dei soci fondatori del Forteto, ha raccontato in maniera molto dettagliata i primi anni al Forteto. I primi approcci ricevuti da Rodolfo Fiesoli già prima della costituzione del Forteto, poi la vita all'interno della cooperativa, la vita divisa tra uomini e donne. E anche l'opera di convincimento di Fiesoli (anche nei confronti degli altri soci fondatori) per far loro chiudere tutti i rapporti con le famiglie di origine (tanto che le telefonate con la famiglia venivano trasmesse da altoparlanti in sala mensa, in modo che tutti potessero ascoltarle).

Poi gli approcci di tipo omosessuale di Rodolfo Fiesoli. Il silenzio per lunghi anni e la consapevolezza che anche i suoi figli avevano subito gli orrori del Forteto e soprattutto il terribile rimorso che, ha detto, mi porterò per tutta la vita, di non aver denunciato in tempo. In modo da poter fermare appunto questi orrori. Orrori e chiarimenti che, spiega, erano la norma. Tanto che, ad esempio, quando per lavoro si occupava della raccolta latte con il camion (e per questo stava via alcuni giorni) alla domenica portava con sè anche i figli, che faceva dormire nella cuccetta del camion pur di non doverli lasciare al Forteto, dove c'erano sempre chiarimenti e punizioni. 

 

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