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Osso di balena a Borgo? L'intervento di Alfredo Altieri

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Osso di balena a Borgo? L'intervento di Alfredo Altieri Osso di balena a Borgo? L'intervento di Alfredo Altieri © n.c.
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"Gentile direttore vorrei aggiungere alcune considerazioni, dopo il simpatico articolo che l'amico Aldo Giovannini ha pubblicato sul Ok Mugello, che riguarda l'osso appeso alla porta della Pieve". Inizia così la lettera che riceviamo dal noto autore mugellano Alfredo Altieri. Eccone il resto:

Devo dire che nella trascrizione del testo manoscritto di Valentino Mannucci che descrive la Podestieria di Borgo San Lorenzo, anche a me a fatto una certa impressione apprendere che sul portone della Pieve di San Lorenzo era affisso un osso di balena, questo è quanto riportato: “Vi sono due porte e sopra la maggiore, vi è d'antico un grand'osso di balena incatenato, del quale non seppi ritrovare per qual motivo si conservi tal memoria”. Questo scrive il Mannucci. Prendo spunto da questa frase e cercherò di dare delle risposte al quesito. Bisogna subito osservare che in passato il “mostro” per eccelleza apparteneva al mondo animale e si tendeva “a sbatterlo” sulla facciata di un palazzo, di una casa o di una chiesa. Ciò aveva una funzione didattica, era come dire, se uno dubitava ora doveva crederci. Il mostro era quasi sempre uno scheletro o un osso di balena, perché, per l'immaginario collettivo il mostro era rappresentato da quest'ultima, la “belva” più grande del mondo che viveva nel mare. Contribuivano ad alimentare questa credenza gli episodi spesso raccapriccianti che i marinai raccontavano e che incutevano paura e sgomento nelle persone e avvaloravano l'esistenza di quei pesci-mostro con uno zampillo sulla testa. Detto questo, allora, vale la pena ricordare che sulla facciata della chiesa lucchese di Santa Maria dei Servi facevano bella mostra di sé i resti di una balena “spiaggiata” in Versilia nel 1495. Sotto la Loggia dell'Orcagna a Firenze nel 1549, restò esposta per diversi mesi una “lisca” di un grosso pesce rimasto a secco presso Livorno. Nella zona fra Lastra a Signa e il Masso della Golfolina, lungo la strada statale 67 si vede ancora appesa a una casa un osso di balena. Tornando alla nostra vallata, una mandibola di balena fu collocata sopra una prestigiosa villa quella di Cafaggiolo, in seguito tolta e affissa all'esterno su una casa del borgo. La mandibola è ancora lì e secondo la tradizione locale sarebbero i resti di una balena preistorica venuta alla luce dopo una disastrosa alluvione, che provocò uno smottamento di una collina riportando alla luce questa “costola”, come viene chiamata dai mugellani e che i Medici posero sulla facciata della villa. Si ha memoria, però, che nella zona fu rinvenuta un'altra mandibola del cetaceo e anche questa appesa sulla facciata di un villa, ma col tempo il reperto andò perduto o forse consunto dagli agenti atmosferici. La presenza di questi cetacei fa pensare che nella notte dei tempi qui vi fosse un mare, mentre alcuni studiosi obiettano che nel Mugello non c'era mare ma solo un lago di acqua dolce. La disputa è ancora aperta e alimenta il mistero degli “ossi di balena”. Alfredo Altieri

 

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