Un centro educativo all’interno dell’ex Caserma Cavalli, già distretto militare nel quale ai tempi della leva obbligatoria sono passate generazioni di fiorentini.
E’ questo il futuro che immaginano i Frati Agostiniani per restituire l’intero Monastero di Santo Spirito alla comunità. Il progetto prevede la realizzazione di un istituto, comprensivo di aule e sale destinante all’insegnamento ed allo studio, biblioteche, laboratori per diverse arti, servizi utili per il quartiere di Santo Spirito e l’intera città di Firenze.
Un’idea completamente diversa da quella della Rsa di lusso estremo e naturalmente non accessibile al pubblico, così come la vorrebbe la società Fastpol che vinse a suo tempo la gara (unica partecipante) indetta da Difesa Servizi dopo il cambio di destinazione d’uso deciso dal Comune a seguito dell’intesa sottoscritta nel 2014 con il Ministero della Difesa sulla trasformazione delle caserme che le Forze Armate avevano deciso di abbandonare.
Vicenda che provocò lo scontro aspro tra il superiore degli Agostiniani padre Giuseppe Pagano e il sindaco Dario Nardella, all’epoca numero due di Palazzo Vecchio.
Cosl l'altra sera in 150 si sono ritrovati in piazza: oltre a padre Pagano c’erano Salvatore Calleri presidente della Fondazione Caponnetto, lo storico Giovanni Cipriani, l’avvocato e storico Lorenzo Calvani.
Tutti insieme per ribadire l’assoluta contrarietà al progetto di trasformazione dell’ex caserma. «Vorremmo destinare il complesso agli studenti aprendolo peraltro anche e soprattutto alla fruizione da parte di tutta la cittadinanza attraverso uno sforzo di collaborazione gestito dalla comunità agostiniana con finanziamenti, supporto e coinvolgimento dell’Università di Villanova (ateneo fondato dagli Agostiniani nel 1842che si trova negli Usa vicino a Filadelfia, nello stato della Pennsylvania, ndr). Questo è un progetto che parte dai giovani, che hanno collaborato con noi, ed è per i giovani” sottolinea il priore della Basilica di Santo Spirito padre Pagano. Il piano di rilancio prevedrebbe l’iniziale coinvolgimento dell’Università di Villanova con l’intenzione di aprirsi in futuro anche ad altre scuole o organizzazioni agostiniane.
L’ex caserma verrebbe ristrutturata in modo conservativo per il recupero funzionale e in stretta collaborazione con la Soprintendenza per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Firenze. «L’apertura – prosegue padre Pagano – agli studi umanistici ed artistici del convento agostiniano di Santo Spirito è stata fondamentale per molti intellettuali italiani come Francesco Petrarca o Giovanni Boccaccio. La nostra speranza è che un’unione di forze fra gli agostiniani italiani e quelli americani, pronti a sostenerci in questa battaglia, possa contribuire ad accrescere l’importanza dell’intero Ordine da un punto di vista culturale e religioso in un luogo in cui tutto ha avuto origine. La Difesa potrebbe fare un passo indietro. Ci auguriamo che il Comune faccia la sua parte e ci appoggi. Noi siamo pronti a tutto, anche alla battaglia legale e a occupare la caserma».
Presente all'assemblea anche il candidato sindaco Andrea Asciuti che da sempre ha un'idea precisa sul bene: "Il comune di Firenze - dichiara Asciuti - deve operare per restituire il bene ai cittadini ed evitare che anche per questa ex caserma si prospetti un futuro ambiguo.
Sottolineiamo ancora una volta la nostra preoccupazione per un fenomeno in atto che riguarda tutta Italia di vendita di edifici storici.
In Piemonte anche alcuni castelli del 1200 sono finiti in mano a delle multinazionali, a Venezia un'isola intera è andata in mano ai turchi, vigneti di Brunello in Toscana sono nelle mani di multinazionali e anche a Firenze si assiste a questo fenomeno da tempo con il tacito consenso dell'amministrazione comunale; basta vedere che al posto dell'ex teatro comunale stanno sorgendo appartamenti a uso turistico, tanto per fare un solo esempio.
Una soluzione per fermare questo e salvare il Monastero di Santo Spirito c'è ed è facilmente applicabile. Il comune deve semplicemente eseguire nei confronti dello Stato un esproprio ed acquistare il bene a prezzo di mercato. Solo così si può impedire la svendita del patrimonio della città alle multinazionali"