OK!Firenze

In una foto la storia di una famiglia (e uno scorcio di vita mugellana)

Un nuovo, interessante contributo di Gianfranco Poli

  • 1633
La famiglia Masi La famiglia Masi © OK!Mugello
Font +:
Stampa Commenta

C' era una volta ... forse e' vero che i tempi passati sono sempre i migliori proprio poiche' passati e che il tempo ovatta e smussa tutti i dolori che ci sono nelle vite. Questi, ritratti nella foto, sono i Masi: la miseria e la fame li ha tratti dalla loro terra d' origine a Tirli e li ha condotti a Palazzuolo. Prima li ha fatti sbarcare a Mantigno, quindi alla Mandria. L’immagine ritrae otto degli undici figli di Marietta, la vecchietta seminascosta al centro dell' immagine, che si vantava di essere 'malata morta' di cuore e che ogni sabato scendeva a Palazzuolo per andare al mercato, e in casa del padrone di casa, il Tito Chini, riusciva a strappargli una tazza di caffe' minacciandolo che non si doveva rifiutare l'ultimo desiderio a chi non sapeva se sarebbe tornata a casa viva. Immancabilmente ogni sabato bussava alla porta.

Da sinistra vediamo nella foto:

Flavio con la moglie Teresa che aveva sposato, forse più per pietà che per amore, con una figlia già grande, Elsa, avuta da una violenza subita chissà da chi e che, a metà degli anni '80, porrà fine alla sua esistenza gettandosi dal ponte dei Monteroni. Non era bastato tutto l'affetto di quella grande famiglia a compensare l' assenza dell'affetto paterno mancato. Da loro nascerà un figlio, Goffredo.

Poi Pietro, il più confusionario che animava la via che, a Casola, portava dall'ospedale alla Buratta.

Quindi i due fratelli Mario e Lidia: lui scapperà dopo l'otto settembre per venire a morire in un sottotetto a Casa sua a causa di una polmonite. Cecilia e Clara, sposatesi grandi, al limite dello zitellaggio, dopo anni di servizi a Firenze.

Angiolo che avrebbe perso la moglie a meno di un anno dallo scatto di questa foto per un infarto fulminante. Natalina e' quella con il velo in testa. festeggiano la sua prima comunione.

Inginocchiato Cesare con cinque dei suoi dieci figli e la moglie Tosca, anche lei figlia di nessuno.

Cecco, padre di Lidia e Mario, troneggia fiero della sua posizione di capofamiglia. E' da poco succeduto al padre, chiamato Re Petito a causa della sua bassa statura, nel ruolo di cardine domestico. Rosa, moglie di Angiolo che la morte coglierà sotto il solleone in un campo di grano.

Infine, inginocchiata, la mia nonna Beppa. Un suo cognato, rimasto vedovo della sua sorella, l'ha chiesta in sposa. Lei lo ha mandato via con un calcio nel sedere. Un giorno si e' presentato un poveretto del paese che faceva delle giornate per il comune pulendo le fossette della strada sotto la Mandria il quale si era lamentato con il collega di dover pagare la tassa sul celibato. Il collega gli avrebbe consigliato di salire alla casa per vedere se ci fosse stata una donna da marito. La storia sembrò tanto buffa a Beppa che si sposarono ... storie di ordinario lessico familiare ...

Gianfranco Poli.

Lascia un commento
stai rispondendo a