Ruspe ancora in azione nella cava di Paterno, a Vaglia. Questa volta per riportare sotto uno dei capannoni in cemento la montagna di polvere e fanghi scoperchiata la scorsa settimana dagli uomini della Forestale e della Protezione Civile su ordine della Procura di Firenze, che indaga per traffico illecito di rifiuti e scarti industriali (nello specifico si tratterebbe dei fanghi provenienti dalle concerie che, sembra, venivano utilizzati nel processo produttivo della calce). Lo riporta questa mattina il quotidiano La Nazione sulla pagina del Mugello, e lo conferma il sindaco di Vaglia, Leonardo Borchi, spiegando che sono all'opera uomini e mezzi del Comune e della Protezione Civile; e che l'intervento dovrebbe terminare questa mattina. Ora, come spiega anche Borchi, non resta che aspettare i risultati delle analisi Arpat per conoscere pericolosità e composizione dei materiali contenuti nella cava. Francesca Chemeri, presidente del comitato ambientale di Vaglia e residente nella frazione, fa notare però anche la presenza di strane collinette, dall’aspetto chiaramente artificiale, situate proprio dietro la fornace. Cosa ci sarà sepolto? Si chiede. E ricorda, lei che ne è stata toccata in prima persona negli affetti familiari, la strana incidenza di tumori nella zona. Entrambi i suoi genitori, abitanti a pochi metri dalla cava, sono morti di tumore a circa 60 anni; dopo aver denunciato con tutte le loro forze, già allora, attività sospette all’interno della cava.