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Paterno. Intercettazioni shock contro Borchi: non deve fare il sindaco. Ma devono essere contestualizzate

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Paterno. Intercettazioni shock contro Borchi: non deve fare il sindaco. Ma devono essere contestualizzate Paterno. Intercettazioni shock contro Borchi: non deve fare il sindaco. Ma devono essere contestualizzate © n.c.
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Intercettazioni shock su Paterno. Sono quelle che rivela questa mattina (venerdì 6 gennaio) il quotidiano La Repubblica sulle pagine di Firenze. Si riferiscono a un dialogo telefonico del dicembre 2013 tra l'allora sindaco di Vaglia (Fabio Pieri) e l'imprenditore titolare della cava di Paterno, Lanciotto Ottaviani (al centro dell'inchiesta per il traffico e lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi). Sono i giorni in cui Leonardo Borchi (attuale sindaco ed ex comandante della Polizia Municipale di Vaglia) sta decidendo di candidarsi alle primarie di centro sinistra, e lo sta facendo portando avanti con forza la questione ambientale, in aperto contrasto con la linea tenuta fino a quel momento dal sindaco Fabio Pieri. Pieri, lo ricordiamo, aveva infatti proposto di utilizzare la (ormai ex) cava come discarica per rifiuti speciali contenenti amianto, chiedendo anche che il sito fosse inserito nel Piano Interprovinciale dei Rifiuti. Parlando al telefono, però, i due temono che l'arrivo di Borchi rompa le uova nel paniere a tutto questo. E (le intercettazioni sono riportate da Repubblica) Ottaviani dice a Pieri: "Se passa lui Vaglia può chiudere. Te lo dico". E Pieri concorda e rilancia: "Bisogna lavorare perché nun lo faccia lui". Queste intercettazioni pubblicate da Repubblica appaiono a prima vista veramente esplosive. Nel valutarle a fondo, però, bisogna stare attenti a non dare per scontate cose che scontate non sono (anche se sospettate da molti, per la verità). Primo: Nella loro telefonata (fino a prova contraria) Pieri e Ottaviani può darsi che parlassero del loro progetto di trasformare la cava in discarica, e non del traffico illecito che nel frattempo era stato già avviato. Essendo nota l'opposizione di Borchi a questo progetto non deve sorprendere più di tanto che i due ne paventassero l'arrivo. Tutto questo, certo, fa emergere una insana commistione tra amministrazione e proprietà del sito. Ma non può per ora essere dimostrato il fatto che l'amministrazione (e il Pieri) fossero a conoscenza (o addirittura complici) di quello che intanto avveniva in cava. Certo, dirà qualcuno, a pensare male spesso ci si azzecca.... Ma per il giornale le supposizioni ed i sospetti possono non bastare...

 

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Commenti 3
  • nonnobeppe

    A me ROSSO, GIALLO, e qualsiasi altro colore non mi interessa. So solo che ci sono stai dei morti e qualcuno ha guadagnato denaro facendo porcate. Intanto bisogna portare via tutto e risanare il sito e chi ha sbagliato faccia partee delle squadre che metteranno in sicurezza il sito.

    rispondi a nonnobeppe
    dom 8 gennaio 2017 08:13
  • Stefano

    Pi che giallo direi un rosso... pensate voi che dopo tutto quello che successo a vaglia aveva vinto pure il si.... a quanto pare nn basta toccare il fondo certa gente viole proprio sfracellarsi!

    rispondi a Stefano
    dom 8 gennaio 2017 02:56
  • nonnobeppe

    E' un giallo pi giallo che non si pu. Certo che la "scomparsa" degli attori di quel periodo fa pensare e non certo bene.

    rispondi a nonnobeppe
    ven 6 gennaio 2017 07:59