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Il Pmli sul progetto (abbandonato) dell'inceneritore di Selvapiana: "I costi non ricadano sulla popolazione"

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Il Pmli sul progetto (abbandonato) dell'inceneritore di Selvapiana: I costi non ricadano sulla popolazione Il Pmli sul progetto (abbandonato) dell'inceneritore di Selvapiana: I costi non ricadano sulla popolazione © n.c.
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Scrive il Pmli di Rufina:

Il 6 marzo 2018 il consiglio comunale di Pontassieve è stato convocato per risolvere il contenzioso pendente fra ATO Toscana Centro e le società partecipate AER ed AER Impianti. Lo stesso, è stato fatto a Rufina lo scorso 28 marzo e, via via, in tutti i comuni coinvolti in questa vicenda. I costi di sviluppo e di progettazione dell'inceneritore “I cipressi” di Selvapiana (poi cancellato dal piano regionale nel 2017) sostenuti da AER Impianti, vengono ora spalmati su tutti i comuni sottoscrittori in base all'intesa del 23 aprile 2015 tra Regione, ATO Toscana Centro, AER Spa ed AER Impianti. In sostanza, saranno pagati attraverso un aumento nelle bollette della TARI dagli utenti dei 70 comuni dell'ATO di competenza che però, in barba alla trasparenza tanto decantata, non sarà identificabile in bolletta poiché non è prevista nessuna voce specifica che lo contrassegni. Non dobbiamo dimenticare, fra l'altro, che la stessa AER Impianti è nata irregolarmente da altra società partecipata (AER Spa), appositamente per la costruzione e la gestione del nuovo mostro inquinatore della Valdisieve. Queste le conseguenze di un progetto sbagliato fin dall'inizio, al quale la popolazione locale organizzata, per oltre un decennio si è opposta tramite lotte, assemblee pubbliche, manifestazioni che hanno coinvolto migliaia di persone. L'associazionismo ambientalista poi confluito nella Rete Ambientale Valdisieve, assieme ad alcuni partiti fra i quali il PMLI con la propria organizzazione di Rufina, ha sempre denunciato la pericolosità per la salute della popolazione, dell'ambiente, l'insostenibilità economica ed il conseguente sperpero di denari pubblici e di risorse materiali di questo scellerato progetto. Una attività che negli anni è stata capace di presentare alle amministrazioni locali anche progetti alternativi in tema di gestione rifiuti che andavano verso il raggiungimento della politica “Rifiuti Zero”. Progetti ignorati in parte ed osteggiati, senza alcuna traccia di apertura, da parte dei sindaci targati PD della Valdisieve. Contraddizioni che hanno portato infine ad un forzato stop del progetto del quale le giunte stesse hanno voluto prendersi tutto il merito. In realtà è stata la popolazione che non ha mai voluto cedere alla costruzione del nuovo mega inceneritore, ad essere coerente fino in fondo dimostrando una reale sensibilità, lungimiranza, ed amore per il proprio territorio non mostrate assolutamente dalle stesse amministrazioni, anche stavolta complici e conniventi con i profitti delle imprese. La popolazione non avrebbe costituito AER Impianti, così come non avrebbe mai avviato l'iter per la costruzione dell'inceneritore; perchè allora è la stessa popolazione che deve pagare oggi i costi di questo progetto inutile e fallimentare? I due milioni e 400 mila euro della progettazione che occorrono per risarcire i costi sostenuti senza ragione dovrebbero essere interamente a carico degli arroganti ed incompetenti amministratori che si sono ostinati a voler costruire l'impianto contro ogni logica ambientale, sanitaria ed economica. Sono loro, che non hanno mai voluto ascoltare le proposte alternative della popolazione; non è una questione di come l'incasso di questa ulteriore spesa scaricata sulla popolazione verrà utilizzato, né se gli utenti recupereranno qualche briciola in futuro e nemmeno se le amministrazioni in carica, complici di questo disastro economico, chiederanno scusa alla popolazione come chiede una parte dell'associazionismo ambientale ed il M5S locale; per noi nessun euro dovrebbe essere prelevato dalle tasche della popolazione. Punto. Anzichè arrenderci all'addebito forzato, dovremmo bussare alla porta dei responsabili, sindaci, assessori e consiglieri che a suo tempo, complici delle aziende che hanno tentato di speculare irragionevolmente sulla salute pubblica e sull'ambiente, hanno accettato e firmato un protocollo per costruire un nuovo inceneritore nonostante il parere contrario di gran parte della comunità scientifica e, soprattutto, di gran parte degli abitanti dei loro territori. Partito Marxista-Leninista Italiano Organizzazione di Rufina

 

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