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La Polizia recupera la refurtiva di almeno due colpi: in manette un 34enne fermato dopo un furto su un furgone

Durante la fuga l’indagato avrebbe ferito due agenti del Commissariato di Rifredi.

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spaccata spaccata © Simone Gianfaldoni
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L’azione di contrasto della Polizia di Stato al fenomeno “spaccate” negli esercizi commerciali fiorentini e non solo, la notte a cavallo tra lunedì e martedì scorso ha portato all’arresto di un cittadino romeno di 34 anni accusato di un furto aggravato su autovettura.
L’uomo già noto alle forze di polizia è stato fermato dopo un inseguimento dagli agenti della Squadra di polizia giudiziaria del commissariato di Rifredi.
Il Questore Maurizio Auriemma ha voluto dare un impulso determinante a questa attività contro ogni sorta di reato predatorio, schierando in campo anche i poliziotti dei commissariati cittadini, impegnati, come in questo caso, soprattutto dopo il calar del sole.

E così, proprio nel corso di uno di questi servizi, intorno alle 1.00 di martedì, le auto civetta del commissariato di Rifredi hanno focalizzato la loro attenzione a San Piero a Ponti, dove hanno sorpreso un malintenzionato alle prese, in questo caso, con un mezzo parcheggiato in strada.

Da alcuni giorni gli agenti stavano tenendo d’occhio un’autovettura che sulla base di alcuni riscontri, lo scorso 3 maggio avrebbe gravitato in prossimità di un bar in via di Villa Demidoff, la cui vetrina sarebbe stata letteralmente presa a sprangate con un oggetto, verosimilmente compatibile con un piede di porco, razziando poi il registratore di cassa del locale.

La stessa auto sarebbe poi stata avvistata ieri proprio a San Piero a Ponti, dove l’uomo che ne avrebbe avuto la disponibilità, dopo aver mandato in frantumi il finestrino di un furgone, avrebbe portato via dall’abitacolo una valigetta poi rivelatasi contenere degli attrezzi da lavoro.
Il furto si sarebbe consumato in pochi istanti, tanto che il presunto autore, con al seguito la refurtiva, sarebbe salito rapidamente a bordo dell’auto sospetta, allontanandosi dal luogo del delitto.
I poliziotti naturalmente non l’hanno mai perso di vista dando il via ad un inseguimento.
Dopo aver preso a forte velocità via Valdichiana in contromano, messo alle strette il fuggitivo ha abbandonato il mezzo in via Baracca continuando la sua corda a piedi.

Avrebbe infine anche tentato di arrampicarsi su un muro ma gli agenti, ben organizzati, non gli hanno lasciato scampo: una volta afferrato avrebbe reagito sferrando calci, spintoni e perfino gomitate contro i suoi inseguitori.

Due agenti, rimasti feriti, sono finiti in ospedale da dove sono stati successivamente dimessi con alcuni giorni di prognosi: uno ha anche riportato una microfrattura al naso.

Nonostante ciò, gli investigatori sono naturalmente andati a fondo nella vicenda, riuscendo a recuperare, oltre alla cassetta di arnesi rubata poco prima dal furgone, una serie di strumenti idonei allo scasso e diverse cose che non è escluso possano essere il bottino di almeno un altro colpo avvenuto precedentemente in una rimessa condominiale alla periferia fiorentina: 13 bottiglie di alcol, tra vino, prosecco e spumante.

Nell’abitazione a Novoli dell’indagato la polizia ha invece sequestrato un tablet e attrezzatura idraulica di sospetta provenienza furtiva.

Tra le cose trovate nel corso dell’attività investigativa, gli agenti di Rifredi hanno anche recuperato nell’auto in uso al 34enne due cosiddetti “piedi di porco”.

Sono in corso ulteriori indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, per verificare sue eventuali responsabilità in merito alla spaccata avvenuta lo scorso 3 maggio al bar di Novoli.

Si precisa sempre che l’effettiva responsabilità della persona arrestata per resistenza, lesioni a pubblico ufficiale, per il furto aggravato sul furgone nonché indagata per la ricettazione della refurtiva recuperata dalla Polizia di Stato, dovranno essere sempre valutate, insieme alla fondatezza delle ipotesi d'accusa a suo carico, nel corso del successivo processo e che al momento la stessa è assistita da una presunzione di innocenza.

 

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