OK!Firenze

Pontassieve omaggia la Regione: sabato la seconda iniziativa per celebrare la Festa della Toscana

Dopo il 30 novembre, sabato a Pontassieve il secondo appuntamento (dei tre) pensati per ricordare la storia della Toscana

  • 222
Toscana Toscana © Andrea D'Angiolo on VisualHunt
Font +:
Stampa Commenta

Il Comune di Pontassieve celebra la festa che ricorda l'abolizione della pena capitale voluta dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo nel 1789.  Il Consiglio Comunale in collaborazione con la biblioteca Comunale organizza tre giornate per ricordare quell'evento straordinario e affermare l'impegno per la promozione dei diritti umani, della pace e della giustizia, come elemento costitutivo dell'identità della Toscana.

Dal 30 novembre 2022 sono iniziati i festeggiamenti che proseguono con il secondo appuntamento sabato 25 febbraio alle ore 10,30 in Biblioteca: “La Pace è di tutti”, letture animate e il laboratorio creativo. Una mattina dove alle letture si alterneranno tante attività parlando di diritti.

Gli eventi si concluderanno poi sabato 25 marzo alle ore 15, con l’evento il “Muro della Pace”, che vedrà il coinvolgimento anche delle scuole del territorio.

Curiosità - La storia della Festa della Toscana

Il 21 giugno 2001 il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una legge (Legge Regionale 21 giugno 2001, n. 26) per celebrare, il 30 novembre, la festa della Regione Toscana, una festa che vuole essere un omaggio a tutti coloro i quali si riconoscono nei valori della pace, della giustizia e della libertà, la cui voce echeggiava alle cinque della sera del 30 novembre 2000, giorno della prima celebrazione della festività, quando le campane hanno suonato a festa in tutta la Toscana per un laico rito della memoria. La Regione, con in testa il suo capoluogo, infatti, ha istituito la festa commemorativa del 30 novembre, per ricordare il giorno in cui ricorre l'anniversario della riforma penale promulgata, a quella data nel 1786, da Pietro Leopoldo di Lorena, Granduca di Toscana dal 1765 al 1790. Con tale riforma, che del granduca fu "monumento e gloria", secondo uno storico del primo Novecento, la Toscana divenne il primo Stato al mondo in cui si abolì la pena di morte, "conveniente solo ai popoli barbari" secondo Pietro Leopoldo.

Lascia un commento
stai rispondendo a