Ero in giro a piedi come sono solito fare, quando ho incrociato una donna anziana vestita in modo dimesso, che ha steso la mano, mi sono frugato in tasca avevo solo due monete, che le ho dato.
La signora mi ha fatto un cenno con la testa e si è allontanata traballando con andatura lenta. Sono abituato spesso a incrociare ragazzi di colore che chiedono un aiuto, ma da una vecchia signora non mi era mai capitato. Toccare con mano che una persona di età molto avanzata era costretta ha chiedere l'elemosina per vivere, mi ha turbato molto.
Io mi ricordo che quando era un giovanetto, mio nonno ogni tanto mi allungava una banconota, ma ora le cose sono molto cambiate; a fronte di nonni che aiutano i nipoti ce ne sono tanti altri che non ce la fanno e vivono ai limiti della povertà, che si traduce, poi, in minori acquisti di generi alimentari e più scadenti perché costano meno, rinunce alle cure e alle medicine necessarie alla loro salute e molti, per una sorta di pudore, non rivelano nemmeno al loro medico curante che stanno male.
La miseria è una piaga dolorosa che incombe ed è ancor più penosa negli anziani che vivono da soli, con i soldi di una pensione insufficiente per andare avanti.
Oggi, per una gran parte della popolazione anziana del nostro Paese, la povertà è il loro problema e il loro dramma, che dovrebbe essere affrontato con maggior forza e determinazione dagli organi competenti non per pietà, ma per solidarietà, giustizia e rispetto verso di loro.
Alfredo Altieri