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Pratolino. Alunni (di nuovo) al gelo. E il sindaco accusa il geometra

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Pratolino. Alunni (di nuovo) al gelo. E il sindaco accusa il geometra Pratolino. Alunni (di nuovo) al gelo. E il sindaco accusa il geometra © n.c.
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Per una volta, si potrebbe dire, un sindaco chiama alla responsabilità i suoi dipendenti, fa nomi e cognomi e chiede risultati concreti. E' quello che ha scritto Leonardo Borchi, sindaco di Vaglia, sulla propria pagina facebook, richiamando alle proprie responsabilità il geometra comunale, Riccardo Cassigoli, che era stato incaricato, a sua detta, di verificare durante le vacanze il buon funzionamento dell'impianto. Ecco cosa scrive il sindaco:

Scuola Barellai, palestra: ci sono i pinguini sulla banchisa. Dato il freddo che vi regna, i bambini-alunni, benché facciano movimento, debbono rivestirsi di tutto punto, papalina compresa Mi era stato detto che nel giro delle scuole, fatto prima che queste riaprissero dalle vacanze, era tutto a posto, sul fronte del riscaldamento. Notizia non esatta. Chiamo l'operaio-trombaio. Apriamo il vano bruciatore. Tutto spento. Non un segno di vita, come del resto al quadro del termostato. Ora mi ero raccomandato, con il geometra Cassigoli delle manutenzioni, che le vacanze fossero utilizzate per mettere a posto le disfunzioni di vario genere presenti, su cui magari era più difficile intervenire a lezioni in corso. Fa piacere verificare l'opposto. Ci sarà una ragione per cui ho spostato il geometra Riccardo Cassigoli da un'altra parte. E sottolineo che faccio nome e cognome delle persone. Perché come ho già affermato in assemblee pubbliche, anche se io sono di radice culturale cattolica-italiota, sono assolutamente contrario al detto: “Si dice il peccato e non il peccatore”. Fermo restando che io dico allo stesso modo virtù e virtuoso, sostengo che in questo paese è l'ora che ognuno si prenda le sue responsabilità. In primis, chi ha compiti di controllo su altre persone, di giudicarle alla luce del sole. Esponendosi. Perché assumersi la responsabilità è l'opposto di stare ritirati tra le mura, ma equivale a sporgersi dal cornicione per guardare e farsi guardare e cioè farsi giudicare a sua volta.. Torniamo al bruciatore che non funzionava o al rubinetto che gocciola, od alla caldaia dell'asilo che sclera.....è da prima che diventassi sindaco che sono circondato (ora molto di più) da segnalazioni sugli impianti che non funzionano. RossiBaffino:”Oh Leo! L'anno scorso i' mi figliolo doveva stare in classe con il soprabito e nell'altra classe aprivano le finestre!”. Quest'anno,......chi? RossiBaffino, sempre lui: Oh Leo! Stamani ho accompagnato i' mi figliolo all'asilo e si bolliva!”. Non è che Roberto c'ha l'andropausa (?). Come lui innumerevoli altre segnalazioni mi arrivano dalle custodi, da altri genitori. Domanda:”Ma è possibile che non ci sia verso di trovare il verso di far funzionare mediocremente un impianto di riscaldamento?”. “ Ma un bischero, che abbia studiato psicologia, magari si è fatto quarantanni il vigile e poi per hobby fa il sindaco, che con due chiavi con cui si trastulli ad aggeggiare a dei tubi...... non c'è in questo posto?”. “Si chiama la ditta”. Questa la risposta …....del geometra, solito. Va bene se la ditta mi risolvesse il problema. Passano due settimane, anche meno, ed il Baffino di turno ha argomenti, giusti, per riattaccarsi al telefono. “Si cambia registro”. E' il solito che dopo lo psicologo, il vigile......veste i panni del tecnico. Raduno Franco, il trombaio e Matteo, il capo operaio (sì, perché dal 1° gennaio 2015 nel Comune di Vaglia esiste questa figura, che il pantheon geopolitico finora qui pervenuto non aveva mai avuto l'ardire di istituire!). “Statemi a sentire e ditemi se siete d'accordo: voglio formare due persone che ci chiappino nelle manutenzioni idrauliche e due altre per gli impianti elettrici. Si chiamano le ditte che attualmente hanno in carico le varie strutture ed impianti; ci forniscono gli schemi delle caldaie, delle centraline, le caratteristiche degli impianti; per ognuno i tecnici vi fanno un corso di formazione, vi tengono aggiornati su ogni variazione tecnica apportata. Il corso dura un'ora, un giorno, dieci giorni....quello che ci vuole. Non voglio più vedere chiamare la ditta per cambiare un neon ad una plafoniera in comune od un tecnico per far ripartire una caldaia che è andata in corto perché mancava l'acqua nell'impianto........”. Asseriscono. Di sicuro ci si prova. Alla scuola Barellai c'ero andato anche per risolvere un piccolo-grande problema. Insignificante quando non si verifica l'incidente, assurdo nel caso contrario. Le SITA ed gli scuolabus che accompagnano i ragazzi a scuola, arrivano in orari diversi, trovano gli alunni sparpagliati sui piazzali e siccome devono fare manovra a retromarcia, gli autisti si prendono dei rischi che non mi piacciono. A retromarcia la visibilità è ridotta e se non hai chi da dietro ti possa dare indicazioni...... Con il direttore, il responsabile della sicurezza, il prof. Campani abbiamo cercato di trovare una soluzione. Non facile. Una l'abbiamo partorita ed ora la metterò all'esame degli autisti. Clicca qui per la pagina facebook di Leonardo Borchi

 

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