Presidio Coldiretti: le parole del Presidente Nocenti e degli allevatori Mugellani © n.c.
Questa mattina si è tenuto il primo presidio Nazionale di Coldiretti per denuniciare la grave situazione per gli attacchi subiti agli allevamenti e coltivazioni dei nostri agricoltori e "per chiedere l'attuazione della legge nazionale e per garantire la possibilità ai nostri imprenditori di continuare a fare il loro mestiere" ha spiegato Roberto Nocentini, presidente Coldiretti Firenze-Prato e presidente associazione allevatori, a Ok!Mugello presente questa mattina in piazza Duomo dove si è tenuta la manifestazione. "Oggi è impossibile fare impresa agricola, abbiamo un mercato di prodotti di eccellenza toscani che rischia di morire e perdere la qualità perchè oltre a rovinare il prodotto, devastando e danneggiando le coltivazioni, lo inquinano. Perchè rovinano la coltivazione, lasciano escrementi e ci capita spesso di raccogliere i loro scarti". I danni nel 2016 solo in Toscana "ammontano circa 100 milioni, non possiamo permetterci questo spreco in un momento di crisi, dove dobbiamo valorizzare le risorse non possiamo buttarle senza benefici. è necessario prendere delle decisioni politiche per ricostruire un ecosistema com'era 10 anni fa".
La Toscana è la regione che più soffre questi attacchi e malgardo ad inizio anno sia stata emanata la discussa Legge Obiettivo per il contenimento e la gestione degli Ungulati, ad oggi la situazione risulta essere ferma: "è stata deliberata ma non attuata, probabilmente a causa di pressioni da parte di chi non è d'accordo". Nel Mugello l'allarme è alto "per i cinghiali siamo in totale emergenza. Non possiamo seminare mais ne fare colture specializzate per questo motivo. I cinghiali non vivono più nell'appennino ma scendono a valle dove c'è la produzione e l'allevamento perchè a valle non vengono molto cacciati e poi a monte ci sono i lupi e non torvano niente da mangiare".
La situazione risulta critica anche dalle parole di Roberto Paladini, allevatore di Scarperia che ha portato avanti l'attività del padre ed è tra i produttori del latte Alta Qualità della linea Mukki Mugello. "Possiedo un azienda agricola di 62 ettari nella quale produco foraggio che mi viene distrutto dalla fauna selvatica. Siamo disperati perchè oltre alle perdite subite, dobbiamo anche acquistare il mangime mancante sul mercato che oltre ad essere un costo ulteriore, non abbiamo nemmeno la certezza della qualità del prodotto. E dobbiamo rispettare un disciplinare per la produzione dell'alta qualità che prevede 80% dei prodotti per gli animali sia di produzione aziendale del posto. Quindi siamo in difficoltà". Mentre per le aziende che allevano ovini e vacche da carne, nei pascoli sugli appennini, il problema più grosso sono i lupi.
"Il fenomeno si è aggravato negli ultimi 10 anni- spiega Roberto- è insostenibile. Stiamo lottando perchè le istituzioni prendano una posizione, altrimenti noi non sappiamo come andare avanti, sono anche attacchi all'impegno e all'affetto verso le nostre aziende che portiamo avanti da generazioni. I danni sono mediamente un 40% ma si arriva anche 60% della produzione" ma sono danni emotivi, all'impegno e l'affetto che si ha verso la propria azienda".


