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La difficile primavera delle aziende agricole toscane: tra tempo pazzo e danni ai raccolti

La difficile primavera delle aziende agricole toscane: tra tempo pazzo e danni ai raccolti

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Pioggia Pioggia © N. c
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La primavera appena trascorsa è stata un periodo da dimenticare per le campagne toscane, colpite da sei eventi estremi tra aprile, maggio e la prima parte di giugno, secondo quanto riportato dall'Osservatorio Città Clima.

Questi eventi hanno causato danni alle colture e, in molti casi, compromesso la capacità produttiva delle imprese nel prossimo futuro. È quanto afferma Coldiretti Toscana, in seguito al prolungamento dell'allerta gialla per forti temporali e rischio idrogeologico su tutta la regione, prevista anche per l'intera giornata di domani.

Secondo Coldiretti, solo i fenomeni di grandine e l'alluvione nell'Alto Mugello hanno colpito gravemente oltre 300 aziende agricole. Sulla base dei dati raccolti dalla Regione Toscana, si contano 170 attività colpite dalle grandinate di aprile. I chicchi di grandine hanno danneggiato viti, ortaggi, alberi da frutto e cereali, causando danni per un valore complessivo di 8 milioni di euro, di cui 2,4 milioni nella provincia di Arezzo. Danneggiamenti superiori al milione di euro sono stati registrati anche nelle province di Firenze, Grosseto, Siena e Lucca, quest'ultima contando il maggior numero di aziende coinvolte, ben 49. Nell'Alto Mugello, tra Marradi, San Godenzo, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio, sono state interessate circa 150 aziende agricole da centinaia di frane, smottamenti e cedimenti di terreni coltivati, frutteti, pascoli e castagneti, a causa delle intense precipitazioni che si sono abbattute sull'Appennino in poche ore, paralizzando il settore primario.

Le stime relative alle frane non sono ancora affidabili, a causa della loro numerosità. Si prevede che il conto dei danni continuerà ad aumentare, tenendo conto anche delle gelate tardive e delle tempeste che hanno caratterizzato la primavera. Dopo la siccità del 2022 e un inverno tra i più caldi della storia, gli agricoltori speravano nelle precipitazioni, ma queste hanno superato ogni aspettativa. Nel mese di maggio, la Toscana ha registrato una media di 132 mm di pioggia, l'85% in più rispetto al periodo 1993-2023, pari a 61 mm. Una quantità eccezionale che ha ricaricato le falde acquifere, riportato i livelli di invasi e bacini ben al di sopra delle soglie di guardia (+70% per l'Arno, +144% per il Fiora, +17% per la Magra, +120% per l'Ombrone, +54% per il Serchio, +81% per i bacini della costa toscana, +42% per i bacini della Versilia), allontanando il pericolo di siccità ma causando anche allagamenti nei campi seminati e danni alle colture pronte per la vendita.

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