Paolo Bambagioni, consigliere comunale della Lista civica Eike Schmidt sindaco e presidente della Commissione Controllo ieri in Palazzo Vecchio ha detto la sua.
"Oggi presento un'interrogazione per conoscere l'entità degli eventuali contributi da parte del Comune di Firenze a favore del Festival dei Popoli, così da comprendere quanti soldi pubblici sono stati dati a sostegno di un'iniziativa che ieri ha visto la partecipazione, nonostante le critiche, di Pasquale Abatangelo, terrorista delle Br, il quale non si è trattenuto dal fare affermazioni a dir poco 'revisioniste' sulla stagione del terrorismo.
A certe affermazioni dovrebbe seguire una condanna unanime, visto che un sindaco di Firenze, e mi rivolgo - in primis - all'attuale primo cittadino, è stato ucciso per mano dei terroristi.
È un pessimo segnale il silenzio dell'amministrazione e di larga parte degli esponenti Pd. La sinistra fiorentina abbia il coraggio di prendere le distanze da questa e da iniziative analoghe, senza tentennamenti o ambiguità. Da parte nostra, come consiglieri di minoranza, continueremo ad approfondire un caso che non deve passare in sordina".
“Firenze ancora una volta ospita persone che hanno fatto della violenza politica da sinistra un proprio credo e dal quale non si sono mai dissociate. Stavolta è il caso di Pasquale Abatangelo, fondatore dei Nap ed autorevole membro delle Brigate Rosse, che ha partecipato alla proiezione del film "Pensando ad Anna" che rivisita le sue vicende di ex terrorista nel periodo della lotta armata, nell'ambito del Festival dei Popoli.
Dopo l'ospitata al Cpa dello scorso anno per la presentazione di un libro sull'organizzazione terroristica greca 17 novembre ritroviamo Abatangelo sul grande schermo. Un altro schiaffo per tutti coloro che hanno pagato anche con la vita quella violenza considerata come necessaria e legittima per l'affermazione rivoluzionaria comunista.
Se si fosse trattato di un ex terrorista di destra il cinema sarebbe stato occupato, la sinistra avrebbe già gridato al complotto antidemocratico e con ogni probabilità il protagonista del film non avrebbe preso parola. Probabilmente neppure ci sarebbe mai arrivato in sala.
Ma quando gli ex terroristi sono rossi a sinistra scatta qualcosa che li predispone naturalmente al dialogo ed alla comprensione. E noi non saremo certo quelli che vogliono impedire la proiezione del film o il microfono ad Abatangelo. Anzi, ascoltarlo non può che aiutare a comprendere chi erano e com'erano quelli come lui e la sua brigata, purtroppo non allegra.
Sarebbe bello e importante leggere una nota del Sindaco di Firenze che, nel rispetto delle scelte del Festival, esprima il rammarico per un'ospitata di questo genere dissociandosene pubblicamente. Nel frattempo, ci pensiamo noi a farlo. Basta col filo rosso a Firenze”.
Lo dichiarano i consiglieri di Fratelli d’Italia Angela Sirello, Matteo Chelli, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo.
"Gli organizzatori hanno invitato a partecipare alla proiezione il regista del film, Tomaso Aramini, in considerazione dell'inclusione della sua opera in concorso; dal Festival fanno sapere che la presenza dell'ex brigatista Pasquale Abatangelo, la cui vicenda è centrale tra i temi del documentario, è dovuta esclusivamente all'invito diretto da parte dei produttori, che per prassi hanno la facoltà di far accompagnare il regista da una delegazione la cui composizione è di loro esclusiva competenza".
Così l'assessore alla cultura del Comune di Firenze, Giovanni Bettarini, interviene nella polemica sulla presenza di Pasquale Abatangelo al Festival dei Popoli, in corso a Firenze.
"Gli organizzatori - aggiunge l'assessore Giovanni Bettarini - garantiscono che Abatangelo non risulta iscritto come relatore, e che quindi non è previsto un suo intervento durante il programma del Festival dei Popoli. Dal centrodestra vedo solo una polemica strumentale che cerca di confondere il piano politico con quello dell'opera documentaria".
A sinistra tutto tace, nessun esponente del Pd sia fiorentino che metropolitano o regionale ha pensato necessario rispondere a questo atto grave.