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Provincia di Firenze: "possibile evitare la chiusura degli uffici postali"

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Provincia di Firenze: possibile evitare la chiusura degli uffici postali Provincia di Firenze: possibile evitare la chiusura degli uffici postali © n.c.
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"Grosse difficoltà per i Comuni montani". Ecco le proposte approvate all'unanimità dai gruppi consiliari della Provincia di Firenze, con una mozione di Pd-Idv-Sel e Rifondazione comunista che hanno accolto un emendamento del Pdl. Interviene anche l'assessore Spacchini.

 

 

Approvata all'unanimità, in Consiglio provinciale di Firenze, una mozione dei gruppi di maggioranza Pd, Idv e Sel, firmata insieme a Rifondazione comunista, che hanno accolto un emendamento del Pdl sui Comuni montani, con la quale si contestano i criteri di "economicità" adottati per la chiusura di 19 uffici postali nel territorio fiorentino, perché avranno una ricaduta pesante sulla popolazione.
Con la mozione si impegna la Giunta a farsi promotrice, nei confronti di Poste Italiane Spa, delle esigenze del mantenimento di un servizio essenziale quale quello degli uffici postali.
"Ci vuole un previo confronto con le amministrazioni locali da parte di Poste, soprattutto per quelle amministrazioni montane e svantaggiate dal punto di vista della mobilità e del trasporto pubblico locale - dicono i gruppi consiliari - Si possono valutare nuove forme di collaborazione che impegnino le amministrazioni locali nell'espletamento di alcuni servizi essenziali laddove la stessa azienda sia intenzionata a non proseguire nello svolgimento della propria attività".
La mozione è stata illustrata dalla consigliera Pd Silvia Melani e su di essa si è registrato anche l'intervento favorevole dell'assessore alle Pari opportunità e ai Piccoli Comuni Sonia Spacchini (nella foto) che ha illustrato le difficoltà, soprattutto dei Comuni montani e delle loro frazioni in rapporto a un servizio essenziale.
I 19 uffici postali interessati ai provvedimenti di Poste nel territorio fiorentino sono i seguenti: Granaiolo e Monterappoli (Empoli), Massarella e Querce (Fucecchio), Vico d'Elsa (Barberino Val d'Elsa), Romola (San Casciano in Val di Pesa), Chiocchio (Greve in Chianti), San Vincenzo a Torri (Scandicci), Osteria Nuova (Bagno a Ripoli), San Donato in Collina (Rignano sull'Arno), Diacceto e Consuma (Pelago), Donnini e Vallombrosa (Reggello), Ronta e Polcanto (Borgo San Lorenzo), Bruscoli (Firenzuola), Cavallina (Barberino del Mugello), Crespino del Lamone (Marradi).
La lista è quella inviata da Poste Italiane Spa all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) nell'ambito del piano per la chiusura e la riorganizzazione degli uffici postali considerati "anti-economici" in tutta Italia.

 

 

 

 

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