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Dentro San Salvi fra la “selva oscura” spunta anche un ranch clandestino

Sempre peggio dentro l'ex cittadella “dei tetti rossi”. 40 anni di abbandono e nessuna speranza.

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All'interno dello spazio rosso la vasta area del ranch clandestino All'interno dello spazio rosso la vasta area del ranch clandestino © street view
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La cittadella e il parco di San Salvi vivono sempre più fra abbandono e degrado nell'indifferenza generale.

La squallida situazione che perdura dal 1978 quando con la legge Basaglia si aprirono le porte dei manicomi, ha visto in questi anni fallire ogni idea e proposta di rinascita. Tentativi tutti falliti per l'impossibilità di trovare un accordo fra i tre enti interessati all'area che proprio non riescono a trovare un accordo: Azienda Sanitaria Locale, Regione Toscana e Comune di Firenze).

Fra i tre litiganti ci rimette la città dato che lo spazio (costruito nel 1890 su disegno dell'architetto Giacomo Roster e che ospita fra l'altro la torre idrica prima struttura in cemento armato costruita a Firenze) rappresenta con la sua area verde il secondo parco della città dopo le Cascine.

Uno spazio dove nell'idea di rinascita si è sognato di tutto e ottenuto zero.
E pensare che alla sua definitiva dismissione il complesso si presentava ancora intatto. I padiglioni disposti in quella sapiente conformazione ellittica voluta per gestire al meglio i pazienti erano in ottimo stato di conservazione, così come gli edifici esterni all’ellisse, tra i quali la pregiata Villa Maria oggi ridotta a un rudere pericolante.
Dopo quarant'anni di abbandono i padiglioni sono in pessimo stato di conservazione, intere facciate e intonaci scrostati cadono pericolosamente qua e là.

Il parco storico, bellissimo polmone verde di Firence con il suo viale bordato di lunghi filari di lecci e di tigli secolari, con i giardini e il reticolo dei percorsi interclusi fra gli edifici, punteggiati di macchie di varia specie botanica, e con svettanti su tutto i superbi cedri del Libano una volta rigoglioso oggi, specie dopo il tornado del 1 agosto del 2015 non versa in ottimo stato e serve solo a nascondere occupazioni, spaccio e illegalità.

Il paradosso è che dal 2012 alcuni padiglioni dell'ex manicomio sono sottoposti a vincolo della Sovrintendenza.
E a proposito di tutela della Sovrintendenza che dire del tutelatissimo murales realizzato nel 1978 che sancì l'apertura di San Salvi e che oggi sta sparendo soffocato da rovi e abbandono. Il simbolo del superamento del manicomio meriterebbe un restauro e il comune proprietario dell'immobile, ora più che mai tace. E così perdiamo un opera paradossalmente tutelata per quel suo essere di scuola murale cilena sul quale è trascritta la poesia “La città” che Pablo Neruda dedicò a Firenze e all’incontro con il sindaco Fabiani nel gennaio 1951.

E seppur la situazione generale sia ampiamente conosciuta sia da Palazzo Vecchio e dal Prefetto dato che la situazione di illegalità è stata più volte denunciata dai residenti vicini e dai fruitori nel nostro viaggio nell'abbandono ci siamo soffermarti sull'occupazione che perdura e che tutti evidentemente tollerano.

Come vi documentiamo nel video fra la selva spunta anche un ranch clandestino in un area vastissima che va dalla ferrovia, girando dietro Villa Panico e fino al confine con l'area cani di via del Mezzetta e fino alla rotonda del Gignoro dove, nascosti fra una vegetazione fitta recintata e mille baracche protette da grossi cani molossi è un autentica fattoria fatta oltreché di ferraglie di ogni tipo di animali di ogni tipo.
Paradossalmente sul cancello abusivo è pure una cassetta della lettera con tanto di nome e cognome, ma la cosa più assurda è che questo ranch clandestino regno dell'abuso dove il tanfo è intenso è a soli cento metri dell'ufficio di salute e igiene pubblica dell'Asl!

Uscendo scambiamo due parole col vigilante di turno che allarga le braccia dicendo “a noi hanno tolto anche l'auto e così non possiamo più fare neanche il giro di controllo in auto nel parco la notte”.

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Commenti 1
  • Bruno Nesi

    È una vergogna per la nostra città ormai lasciata a degrado

    rispondi a Bruno Nesi
    dom 16 agosto 2020 12:09