Il presidente Mattarella e la Senatrice a vita Liliana Segre © Wikipedia
E' bufera a Coverciano sulla frase choc che un'insegnante della scuola Lucrezia Mazzanti avrebbe rivolto in aula, lunedì scorso Giorno della Memoria, ai ragazzini di seconda media.
Secondo quanto hanno riferito ai genitori dopo la frase choc gli alunni hanno provato a controbattere alle affermazioni della docente ma questa, che peraltro non era nei suoi orari di lezione ma aveva fatto "irruzione" in classe durante la lezione di storia di una collega, non ha ammesso repliche.
Lça signora Segre, novantenne superstite dell'Olocausto che ha dovuto anche essere messa sotto scorta per le continue minacce ricevute specialmente via social proprio pare non stare simpatica a questa insegnante che ha proseguito: "anche mio nonno è stato in un campo di concentramento ma non è certo andato in giro a dirlo a tutti".
Pare poi che l'insegnante intuendo il polverone che la sua frase avrebbe sollevato ha pure, non troppo velatamente, minacciato i ragazzi con un "e ora non andate a casa a dire ai vostri genitori che sono nazista e antisemita..."
Ovviamente i ragazzi tornati a casa, nonostante le minacce della Prof hanno parlato con i loro genitori. L'accaduto è rimbalzato sulla chat di WhatsApp utilizzata da madri e padri per raccordarsi sugli impegni scolastici dei figli.
All'indignazione è seguita una protesta con la dirigenza dell'istituto che "costretto" la docente a tornare in classe e chiedere scusa agli alunni per aver offeso la senatrice a vita Liliana Segre.
“Siate farfalle che volano sopra i fili spinati”.
Vorrei far fare un murales a Firenze con questa meravigliosa frase di #LilianaSegre.
Per non dimenticare mai. pic.twitter.com/I7XZVGYJpc
— Dario Nardella (@DarioNardella) January 30, 2020
