Quattro chiacchere con David Baldi, pilota con Mugello e motori nel sangue © n.c.
Non ama i riflettori, tantomeno addetti stampa ed affini. David Baldi cerca di godersi al meglio la “Scarperia-Giogo” delle vetture storiche ma, incalzato dalle nostre domande, non riesce a trattenere l'entusiasmo di un “flash back” dai lineamenti vincenti. “Ma non chiamatemi pilota, meglio gentlemen driver” fa davanti al nostro taccuino. Alle spalle un Campionato Europeo Trofeo Maserati archiviato con il successo assoluto. Sfogliamo il suo curriculum, invidiabile, prima di immergersi nel suo brillante passato ma, soprattutto, nel suo invidiabile presente.
David Baldi, a quattordici anni, si avvicina al mondo delle competizioni partecipando al Campionato Italiano di motocross per poi passare negli anni successivi al karting, che lo vedrà protagonista fino al 1998, anno in cui approda all’automobilismo sportivo.
1999. Debutta nel Campionato Italiano Velocità Montagna riservato a vetture storiche e centra l'obiettivo conquistando il titolo di Campione Italiano Assoluto Velocità Montagna
2000. Ancora con la piccola Morris Cooper decide di confrontarsi con avversari d'oltralpe e si laurea Campione Europeo Assoluto Velocità Montagna. Con il titolo in bacheca, sempre alla guida della Mini, prende parte a un rally nella sua città. Con sorpresa vince l'assoluta delle storiche, grazie a questo riscontro, virtualmente è quarto assoluto nelle moderne.
2001. Sostituisce la mitica Mini Cooper S con una blasonata Jaguar E type, partecipa a gare in salita e in pista conquista 9 primi posti di classe e gruppo. Si presenta nuovamente all'edizione successiva del rally che lo aveva visto vincitore l'anno precedente con la piccola Mini e nonostante la mole della vettura e l'agguerrita concorrenza vince la classifica assoluta.
2002. Si dedica totalmente alle salite con la Jaguar, dove con sette vittorie si aggiudica il titolo di classe e periodo.
2003. Per Baldi questo è un anno di transizione, sempre a bordo di vetture storiche in gare di durata in Italia e all'estero. Gareggiando su vetture diverse, matura una notevole esperienza nella messa a punto delle stesse. Partecipa al monomarca “FUN CUP” e nel Targa Tricolore Porsche con auto moderne e con stupore suo e degli addetti ai lavori si mette subito in evidenza lottando con i big. David inizia a valutare il salto di qualità.
2004. Salendo su una vettura sport prototipo se ne innamora, guidare macchine di questo livello lo esalta, come lui sostiene: “le migliori prove sono le gare”, senza timori reverenziali prende parte ad alcune gare del Campionato Italiano Prototipi su pista e diverse gare del Campionato Italiano Montagna. Mettendosi in luce, dimostra di trovarsi subito a proprio agio con i 300 cavalli di queste leggerissime vetture.
2005. Anno importante per la carriera di David, l’impegno professionistico in pista con un Prototipo Lucchini SR2 del Team Cipriani Motorsport, partecipa a tutte le gare del Campionato Italiano Prototipi con le numerose vittorie diventa Campione Italiano Prototipi SR2
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2006. Dopo il successo in pista, torna alla sua passione la salita, affidandosi al team leader delle cronoscalate vuole imparare ed emergere in questa difficile disciplina, a bordo di una Osella Honda finisce terzo nella classifica del Campionato Italiano Velocità Montagna. In questa stagione David si concede qualche apparizione sempre in salita, a bordo di una bellissima Osella BMW storica da oltre 300cv, conquista 8 vittorie assolute.
2007. Ancora con un prototipo Osella Honda del Team Faggioli partecipa contemporaneamente a due campionati, al CIVM e al TIVM, sono tre le vittorie assolute in questa stagione che gli permettono di conquistare il titolo TIVM. Nelle ultime due gare del campionato prende il via al volante di una Lola formula 3000 del Team Tschager, nel debutto a Gubbio si ritira per la rottura di un semiasse dopo il miglior tempo nella prima manche, si riscatta nella gara successiva dove vince tra le monoposto.
2008. Impegnato ancora in due campionati, nel CIVM e nel TIVM, questa volta col sogno di qualsiasi pilota, una monoposto, una F3000, la splendida Lola B02/50 Zytek, la più aggiornata e moderna del circus, con i suoi 460cv condurla in una salita è adrenalina pura.
Nonostante le difficoltà di messa a punto della vettura, alla fine conquisterà nuovamente la prima posizione del TIVM e la terza posizione nel CIVM con una sola vittoria assoluta al Nevegal.
2009. Inizia una nuova avventura, decide di abbandonare macchine da assoluto, gli viene proposto per la stagione 2009 di guidare e sviluppare una splendida Lamborghini Gallardo, iniziano i test pre campionato, un meticoloso lavoro di messa a punto di David porta la vettura a livelli ottimi da preoccupare seriamente la concorrenza. Alla prima gara di Campionato una doccia fredda per David, la casa decide di tagliare fondi per lo sviluppo della Gallardo, per problemi elettronici non riesce neanche a prendere il via alla prima gara, Baldi abbandona la Lamborghini. Dopo una settimana sale su una LOLA F3000, arriva a pochi millesimi dal podio, la prestazione viene notata da chi di dovere e in accordo col Team Faggioli, Enzo Osella gli affida una sua creatura denominata FA 30 Zytec, un prototipo creato per competere e vincere contro le F3000. Baldi si trova a guidare la vettura gemella del campione Europeo della specialità, non si corre più per ottimi risultati, ma per vincere. In pochissimi giorni viene assemblata nella factory di Atella e al debutto David nella gara di Fasano conquista la vittoria assoluta ripagando chi gli aveva dato fiducia. Come si dice “l'appetito vien mangiando” la Domenica successiva nella sua Toscana conquista nuovamente il gradino più alto del podio, stabilendo il nuovo record del percorso. Vince la Trento Bondone, gara dal fascino unico con i suoi 18 km è la più lunga e vecchia d'Europa. Raccoglie un'altra vittoria in Francia lasciando tutta la concorrenza senza parole. Nuovamente primo assoluto a Pedavena dove Baldi allunga in classifica nei confronti del suo avversario. Nelle due gare in terra Sarda Baldi si aggiudica il primo posto assoluto ad Alghero, nella gara successiva ad Iglesias, gli basta un secondo posto per laurearsi: Campione Italiano Assoluto Velocita' Montagna 2009
Con il titolo Italiano in tasca, viene invitato a partecipare all'ultima gara del Campionato Internazionale Superstars, senza avere il tempo di provare la vettura, una vecchia BMW M5, sale in aereo per fare rotta in Sudafrica, nella leggendaria pista di Kyalami,in gara due parte in prima fila e conclude la gara conquistando un inatteso quinto posto.
2010. Decide di abbandonare le salite per tornare alla pista, attratto dal Campionato Internazionale Superstars riesce a trovare una Mercedes C63 AMG, ma lo scarso budget gli permette di affrontare solo tre gare, le peggiori della sua carriera, perseguitato da rotture e incidenti, non riesce nelle tre competizioni a trovare un feeling con la pesante vettura di Stoccarda. Sembra tutto finito poi la fortuna torna a bussare alla porta di David, nell' ultima prova del Campionato Europeo Maserati, grazie alla concessionaria Maserati di Firenze, gli viene chiesto di guidare una vettura nella gara di casa, nel circuito del Mugello, David ripaga la fiducia e finalmente dimostra il suo valore, il Sabato nelle prove ufficiali conquista il secondo tempo in griglia dietro alla Maserati ufficiale di Campione del Mondo Gt, Andrea Bertolini. La Domenica in gara uno sale sul podio e in gara due mentre era incollato alla seconda piazza, si ritira per una rarissima foratura. I complimenti da tutto lo staff Maserati Corse restituiscono a David il sorriso dopo l'amara delusione.
2011. L'anno precedente aveva deciso di appendere il casco al chiodo, ma la passione di David prevale sulla razionalita'. Si torna alle origini, dopo un certosino lavoro, la splendida Jaguar E type del 1963 torna in pista per partecipare al nuovo campionato Italiano riservato a vetture storiche prima del '69. Questa volta l'obbiettivo e' tornare a divertirsi guidando una splendida "signora". Sono sei le gare in programma nei più suggestivi circuiti Italiani. Per David il 2011 è anche l'inizio di una nuova attività, in possesso di una licenza di istruttore CSAI e di una Porsche 997 GT3, in occasione degli eventi del Campionato Targa Tricolore Porsche, sara' presente come instruttore personale in pista. Ma come spesso succede nella vita non tutti i desideri si possono realizzare, per David si concretizza un sogno. I suoi sponsor chiedono visibilità a livello internazionale, la scelta cade su un campionato monomarca, dove l'uguaglianza delle vetture può esaltare le doti di guida dei singoli piloti, la vettura un “purosangue”, il marchio leggendario come Maserati parla da solo. Griglia di partenza con 25 piloti provenienti dal vecchio continente e America Latina, otto appuntamenti nei migliori circuiti Europei (Monza,Imola,Ungheria,Belgio,Inghilterra,Spagna,Roma e Mugello) hanno decretato David Campione Europeo del Trofeo Maserati con una gara d'anticipo. Un grande risultato considerato che il suo programma prevedeva solo la partecipazione alle prime due gare Italiane, ma, dopo le vittorie di Imola e Monza, come si dice.... l'appetito vien mangiando, David a suon di vittorie e pole position ha aggiunto l'ennesimo trofeo in bacheca.
2012. Come sempre la sua intenzione è quella di appendere il casco al chiodo, o saltuariamente dedicarsi a gare dove l'impegno sia ridotto, guidare per divertirsi, la stessa idea coltivata da David nel 2011....... poi terminata con l'ennesimo titolo.
Tanto di cappello, un'invidiabile carriera. Eppure abbiamo incontrato David con le mani sporche mentre aiuta due meccanici a lavorare su una splendida Porsche Turbo del 1980. Lavora e parla con noi, con un linguaggio chiaro anche per i non addetti ai lavori.
“Ho iniziato a correre con le vetture storiche perchè amo questo tipo di macchine, belle, sincere e senza tanti aiuti elettronici che agevolano il pilota, o meglio, un buon controllo elettronico di trazione fa diventare pilota chi non lo è.... Se non conosci le tecnica e l'evoluzione della tecnica non potrai apprezzare i passi da gigante fatti dalle vetture moderne."
Come succede spesso anche nella vita comune, una nuova tecnologia può impigrire l'essere umano, lo stesso è successo nel mondo dei motori. Vorrei ricordare i piloti di una volta, io li chiamo quelli “veri”, che correvano gare come la “Targa Florio” o meglio il nostro “Circuito del Mugello” lungo ben 66Km da percorrere ben tre volte su strade statali prive di sicurezza con vetture da far venire la pelle d'oca, eppure nella famosa diritta “dell'osso di balena” a San Piero a Sieve si sfioravano i 260Km/h con possenti platani a bordo strada.
"I piloti parlavano con la gente comune, non come oggi che sono blindati dentro un box o nascosti dentro a un maestoso motorhome. Si è perso lo spirito della passione, oggi la competizione inizia con la stampa con comunicati al peperoncino, per concludere in conferenza stampa facendo dichiarazioni suggerite da chi conta più di te, marca di pneumatici, sponsor e qualità della vettura. Io non ho mai avuto un addetto stampa, non sono mai stato considerato dalla stampa locale e in molte occasioni non ho voluto che scrivessero di me i soliti articoli senza senso, ma la grande soddisfazione è quando sono costretti a nominarmi a livello nazionale, quando dopo un grande risultato è dovere di cronaca scrivere. Oggi sono qua con una splendida vettura prestata da un carissimo amico, orgoglioso di farmela pilotare in questa splenda manifestazione, sono circondato da persone che mi vogliono bene e mi diverto a lavorare con meccanici che rimangono meravigliati nel vedermi sporco come loro, queste sono le mie soddisfazioni.
Circa 10 anni fa ho iniziato a correre con vetture storiche, ho vinto un campionato Italiano e un Europeo, ma a detta di qualche “invidioso” non era abbastanza. Ho abbandonato le storiche per buttarmi sulle vetture moderne cambiando disciplina dalla salita alla pista, nel 2005 ho vinto un titolo Italiano con una vera vettura da corsa, un prototipo. Dalla pista sono tornato al mio vecchio amore la salita e con una prototipo da 500cv su 560kg nel 2009 ho vinto il Campionato Italiano Assoluto Velocità Montagna. Nel 2011 torno in pista, con una macchina “comune”, non più performanti prototipi ma vetture derivate dalla serie, con una splendida Maserati gt da 480cv, ho conosciuto i migliori circuiti Europei, ho coronato un sogno, gareggiare negli autodromi dove corre la F1 è una grande soddisfazione personale, per conquistare un campionato devi essere non solo veloce, in sedici gare sono moltissime le situazioni da gestire, è facile perdere la testa. Penso di essermi tolto delle belle soddisfazioni e di aver ricevuto complimenti non solo per i miei risultati ma come uomo per la mia umiltà, sconosciuta nel mondo del motorsport”.
Arriva la fatidica domanda, avendo corso pista e salita, quale delle due ritieni più difficile?
“Sono due discipline diverse e simili per alcuni aspetti, a mio parere la salita è più difficile e spiego il perchè: la pista privilegia la persona che ha disponibilità finanziarie maggiori, più soldi hai e maggiore è la possibilità di provare la macchina da corsa, con un team puoi apportare modifiche, provare molte soluzioni e valutare i risultati, in pista hai la possibilità di crescere, girando nello stesso nastro d'asfalto puoi sentire i limiti della vettura, se non sei “de coccio” impari.
In salita sei solo, non hai riferimenti visivi con i tuoi avversari, se non hai le basi di guida, di traiettoria e il senso della velocità e i così detti “attributi”....diventa impossibile emergere. Stiamo parlando di una strada statale aperta al traffico che solo al momento della manifestazione viene chiusa per dare la possibilità alla vetture da corsa di percorrerla e, credetemi, in una strada comune con una macchina da competizione diventa veramente difficile andar forte, ogni sbaglio lo paghi in un rail o peggio in una pianta. La gara in salita mi dà adrenalina, quest’anno in pista scendevo dopo 40 minuti di gara stanco, soddisfatto ma non eccitato, ecco la sostanziale differenza”.
E' arrivato il momento di salutare David deve vestirsi per affrontare la gara. Lo congediamo, con la speranza di incontrarlo nuovamente per un'altra chiaccherata a base di motori.
Chapeau a David.
(Written by : Gabriele Michi)


