Ragazzo morto in bici. La Statale 67 sotto accusa © n.c.
Non si fermano i commenti e le reazioni alla morte di Tommaso Cavorso, il ragazzo non ancora 14enne travolto da un'auto giovedì, mentre si stava allenando con la sua bici tra Dicomano e Rufina, insieme ai compagni della squadra Aquila, di Ponte a Ema.
Oggi un quotidiano ha pubblicato una lunga intervista al padre di Tommaso, Marco. L'uomo, distrutto dal dolore, ha precisato nell'intervista che il conducente dell'auto che ha travolto il figlio è stato subito indagato per omicidio colposo.
E che, al momento dell'incidente, l'auto si trovava in fase di sorpasso, pur in un tratto di strada nel quale è presente la striscia continua (ed è quindi vietato il soprasso).
Sulla salma di Tommaso è stata effettuata l'autopsia a Careggi; mentre il corpo sarà poi portato alla misericordia di Borgo San Lorenzo, dove sarà allestita la camera ardente. Ancora non si conosce la data dei funerali, anche se alcune voci parlano di lunedì.
Intanto in molti hanno sottolineato le pericolosità dalle strade statale 67, dove è avvenuto l'incidente. Lettori e abitanti hanno infatti più volte invocato controlli e autovelox.


