Una votazione che nella Prima repubblica si sarebbe definita di 'solidarietà nazionale' (in questo caso 'regionale), quella avvenuta nella giornata di oggi, Mercoledì 2 ottobre, nel Consiglio regionale toscano che ha visto l'approvazione della legge regionale che introduce nuove misure a sostegno dell'autonomia abitativa per i i giovani di età compresa tra i 18 e i 21 anni, residenti fuori dal nucleo familiare di origine sulla base di un provvedimento emanato dall'autorità giudiziaria.
Sono 28 i voti a favore e provengono da una coalizione molto eterogenea composta da Partito democratico, Italia Viva, Fratelli d'Italia e Movimento 5 Stelle. Si sono astenuti solo il gruppo consiliare della Lega e il consigliere Andrea Ulmi del Gruppo Misto - Merito e Lealtà. L'atto è stato presentato dal Presidente della Commissione Sanità Enrico Sostegni (Partito democratico), il quale ha spiegato come questa misura si ponga in continuità con interventi analoghi, attuati in via sperimentale dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a partire dal 2018. Questa legge, inoltre, andrebbe a integrare questi interventi, fornendo un sostegno al pagamento del canone di locazione.
Con questo provvedimento la Regione ha deciso di stanziare risorse per un massimo complessivo di 500.000 euro che prenderanno forma attraverso la concessione di contributi triennali a sostegno del pagamento del canone di locazione da parte dei giovani dai 18 ai 21 anni, residenti fuori dal nucleo familiare per via di un valido provvedimento di tutela da parte della competente autorità giudiziaria.
I beneficiari dovranno essere titolari di un provvedimento dell'autorità giudiziaria che li abbia collocati in comunità residenziali o in affido etero familiare, dovranno possedere un ISEE sotto i 9.360 euro e dovranno essere residenti in Toscana, fuori dal nucleo familiare di origine, non devono essere titolari, per una quota superiore al 33%, di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione su immobili a destinazione abitativa situati in Italia e non devono essere titolari di contratti di locazione a uso abitativo.
Criteri che costituiscono priorità per la concessione del contributo sono la presenza di figli e la maggiore età anagrafica. Il contributo sarà corrisposto per la durata complessiva di tre anni. La misura del contributo unitario annuo è fissata per un minimo di 2.700 euro fino a un massimo di 4.200 euro, in funzione della tipologia di soluzione abitativa che è stata scelta e tenendo in considerazione l'eventuale presenza di figli.
Si accede all'assegnazione dei contributi mediante bandi pubblici regionali sulla base di una graduatoria definita basandosi sui criteri fissati dal bando stesso. Il contratto di locazione deve avere una durata minima di tre anni. Il contributo è corrisposto esclusivamente per la locazione oggetto del contratto presentato alla Regione e non è in alcun modo cumulabile con altri benefici pubblici erogati da qualunque ente a titolo di sostegno alloggiativo o aventi la medesima finalità. Fa eccezione la quota B dell'assegno di inclusione.