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Requiem per il Carza. Cronaca della serata a Scarperia...

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Requiem per il Carza. Cronaca della serata a Scarperia... Requiem per il Carza. Cronaca della serata a Scarperia... © n.c.
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Ieri (venerdì 3 ottobre) si è svolto un incontro sulla situazione del fiume Carza presso il Circolo "Le Belle Idee" di Scarperia. All'incontro hanno partecipato anche alcuni amministratori locali del Comune di Scarperia San Piero. A seguire il resoconto dell'incontro realizzato da Simone Peruzzi.

Non mancano gli aspetti naif nel Comitato Carza Viva.

L’incontro presso il Circolo Le Belle Idee di Scarperia, si è svolto ieri sera, con la presenza di un numero non così significativo di persone, per lo meno in confronto con il precedente che aveva per tema la situazione della ex cava di Paterno.

Forse il tema appassiona un po’ meno per l’impatto meno pericoloso sulla salute della popolazione.

Ma quello che è ovvio, e che risulta anche dall’accorata descrizione del problema da parte dell’esponente storico del Comitato, Franco Innocenti, è che siamo davanti ad un vero disastro ambientale: l’acqua nel fiume Carza non c’è più e, con buona probabilità, non tornerà mai.

La drammaticità della situazione e lo stretto intreccio con le storie più buie e pericolose del territorio mugellano è confermata anche dalla presenza di esponenti del Comitato Ambientale di Vaglia, con la ex Presidentessa Francesca Chemeri, il neo Presidente David Kessling e l’avvocato che segue le vicende della cava di Paterno per conto del Comitato, Neri Cappugi.

La serata, dopo la lunga introduzione di Innocenti, costellata di racconti anche spiritosi che non nascondono mai però la profonda tristezza e la rabbia per l’impotenza della cittadinanza di fronte a questo scempio della condizione idrica del bacino del Carza, è continuata con una dettagliata disamina delle motivazioni che hanno portato alla secca il principale affluente della Sieve; effettuata dall’ex consigliere della Lista Civica Idea 1.0, dott. Barletti, geologo, quantomai informato sulla situazione essendo lui stesso protagonista della costruzione della galleria TAV di Vaglia, causa della modifica dell’assetto idrico.

La secca del Carza non solo era prevedibile ma era già stata ipotizzata con buona certezza fin dalla fase di progettazione e attiene alla necessità di “spostare” il crinale che divide il Mugello da Sesto fiorentino, per cercare di rendere possibile il passaggio del treno veloce. Questa operazione ha inciso in maniera determinante e definitiva sul sistema idrico naturale di raccolta e drenaggio delle acque piovane, indirizzandone la quasi totalità verso Sesto. Non solo: l’intervento antropico di scavo ha inciso anche sulla riserva idrica del bacino del fiume, prosciugandola e rendendo praticamente impossibile ogni tentativo di ripristino della portata del Carza.

Fine della storia.

L’operazione di salvataggio del Carza, a fronte di questa situazione, sembra impossibile, anche a causa dei pochi denari a disposizione delle Amministrazioni: i costi per eventuali interventi, che sarebbero all’avanguardia, sono davvero sproporzionati. Per lo meno non sembrano assolutamente affrontabili.

Alcuni dei cittadini convenuti hanno sottolineato come si debba comunque procedere in modo più pragmatico e progettuale per individuare alcune possibili soluzioni tampone.

Il dato più inquietante sembra però quello della distanza delle Istituzioni e dell’Amministrazione da questo problema.

Anche ieri, come per l’incontro su Paterno, erano presenti il Vicesindaco del Comune di Scarperia e San Piero, Francesco Bacci,  e gli Assessori all’Ambiente, nonché coordinatore del PD mugellano, Marco Recati e alla Cultura, Marco Casati.

Sollecitati da più parti, anche su altri problemi ambientali che risultano pressanti e drammatici, come la presenza di numerose discariche, più o meno autorizzate e contenenti imprecisati rifiuti, nascoste sotto il pomposo quanto assolutamente fuorviante nome di “miglioramenti agricoli”, gli amministratori sono intervenuti per ribadire quanto finora fatto sia per il torrente Carza (del quale, per lo più stanno studiando la situazione, in quanto la Giunta è di recente costituzione e sembra essersi dimenticata che è composta anche da esponenti del vecchio comune di San Piero che ben dovrebbero conoscere il problema), sia per tutelare la popolazione dall’avvelenamento delle falde acquifere e dei pozzi a causa del dilavamento delle 40.000 tonnellate di rifiuti velenosi presenti nella cava di Paterno e, presumibilmente, destinate ad inquinare il torrente Carzola, affluente del Carza.

In relazione alla situazione della cava, sono state commissionati ad Arpat, ASL e società di gestione Publiacqua, i campionamenti delle acque di superficie e profonde e, al momento, i risultati sembrano scongiurare inquinamento.

Per altro, proprio Publiacqua è responsabile del ritardo di messa in posa definitiva del tubo di rilancio dell’acqua nel Carza, operazione che, secondo l’Assessore Recati, dovrebbe essere garantita nel brevissimo tempo.

Ma forse il rilancio stesso, potrebbe costituire un danno ulteriore, poiché l’acqua potrebbe essere, nel tempo, soggetta ad inquinamento proprio da parte della cava di Paterno. Inoltre, più che per la portata del Carza, l’acqua rilanciata sembra utile esclusivamente a mantenere accettabile la presenza idrica all’interno dei due pozzi, presenti nel bacino, di cui si avvale l’acquedotto di San Piero.

Gli amministratori si sono comunque dichiarati disponibili al confronto con i gruppi di cittadini che si stanno mobilitando sulle questioni ambientali e si sono impegnati a mantenere viva la loro attenzione anche a livello istituzionale con la Regione.

Simone Peruzzi

 

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Commenti 6
  • simone peruzzi

    proprio questo che mi domando, dov'erano? ma siccome indietro nel tempo non si torna, sarebbe buono, almeno, ci dicessero dove sono!!! Sarebbe inoltre interessante capire quali sono i giochi a livello regionale. Perch inizialmente tutti i sindaci erano contrari al passaggio della TAV, poi un giorno sono andati a consulto in Regione e tutto diventato non solo possibile, ma anche buono. Quali benefici hanno avuto i territori attraversati dalla TAV? Cosa stanno facendo le Amministrazioni di questi territori per rivendicare i diritti di chi ci abita e si visto trapanare le montagne, espropriare terreni, inquinare con terre di scavo e olii disarmanti (magari mescolate ad altre schifezze...tanto nessuno controlla..)? L'impressione che il cane non morda la mano di chi lo nutre e siccome la Regione la grande mamma di tutte queste amministrazioni e siccome gli interessi di tutte le spa implicate nello smaltimento dei rifiuti fanno ri

    rispondi a simone peruzzi
    lun 6 ottobre 2014 06:37
  • simone peruzzi

    ferimento sempre ai soliti noti... sar difficile che, obiettivamente e per il bene dei cittadini, le singole amministrazioni si rivoltino contro... In fondo, all'incontro ad Arzach su Paterno, lo stesso Borchi ha affermato che il PD un comitato d'interessi... Io mi aspetto sempre, perch sono un inguaribile ottimista, che le persone oneste che stanno nel PD, un giorno (e spero non tra decenni), si sveglino e comincino a prendere le distanze da chi da questo comitato d'interessi trae profitto sopra la testa della gente.

    rispondi a simone peruzzi
    lun 6 ottobre 2014 06:37
  • Comitato 21 Marzo Gavinana

    Forse il tema appassiona un po meno per limpatto meno pericoloso sulla salute della popolazione. Ma quello che ovvio,lacqua nel fiume Carza, affluente della Sieve, non c pi e, con buona probabilit, non torner mai. Con buona pace dei Mugellani La secca del Carza non solo era prevedibile ma era gi stata ipotizzata con buona certezza fin dalla fase di progettazione del TAV nel Mugello (Firenze-Bologna). Ma i comuni mugellani interressati dove erano!? E la Regione che tanto ha voluto questo TAV cosa dice rispetto a questo disastro ambientale?!

    rispondi a Comitato 21 Marzo Gavinana
    lun 6 ottobre 2014 05:23
  • Gianni Frilli

    Buongiorno. Ho letto il resoconto di Peruzzi. E, peraltro, conosco, abbastanza, il problema. Sicch, fra memoria e dialettica politica, volevo segnalare una questione. L'attuale vice sindaco, non eletto dai cittadini, ma nominato per censo, politico ovvio, come all'epoca degli Ubaldini, nelle precedenti Giunte e Consigli Comunali, non si mai distinto per uno specifico interessamento al problema. E, appunto, ricordo ai lettori, che solo uno dei circa trenta consiglieri di maggioranza, succedutisi negli anni, trov il coraggio di dimettersi in disaccordo con il silenzio calato sulla vicenda. Un pro-memoria, cos, tanto per non dimenticare.

    rispondi a Gianni Frilli
    dom 5 ottobre 2014 08:39
  • simone peruzzi

    Volevo comunque tranquillizzare lAssessore Recati: io non scrivo comunicati, bens, in accordo con la linea redazionale di OK Mugello, fornisco resoconti che, se vengono ritenuti adeguati, vengono pubblicati. Chiaramente quello che scrivo quello che ho visto con i miei occhi e se ritengo che lAmministrazione non abbia detto niente di significativo, mi assumo la responsabilit di dirlo. Non ho la pretesa n di raccontare la verit, n di detenerla, altrimenti avrei fatto il politico di mestiere. Sono un normale cittadino interessato alle questioni del territorio dove vivo. Forse questo interesse, qui, non risulta molto normale, ma daltra parte la normalit non un concetto che mi interessa molto. Vorrei avere il diritto di fare domande e di ricevere risposte non demagogiche e, soprattutto, rispettose, perch ritengo che fra cittadini e amministratori non si debba mai definire un rapporto di subalternit. Anzi, ritengo che la rappresentanz

    rispondi a simone peruzzi
    sab 4 ottobre 2014 08:07
  • simone peruzzi

    a politica dovrebbe essere vissuta esclusivamente come forma di servizio per la collettivit. Questa rappresentanza dovrebbe dunque essere capace di ascoltare con rispetto e rispondere con dovizia di particolari, anche quando chi formula le domande dimostra poca inclinazione alla sudditanza quieta e remissiva. La dialettica questa. Mi fa piacere sapere che, comunque, quello che scrivo sia letto. Continuer a fare domande, con rispetto ed educazione. Spero, prima o poi di avere risposte nel merito, anche quando gli argomenti che sollevo non sono proprio comodi per quelli che rappresentano un Partito che, malgrado i consensi straordinari che continua a raccogliere, dovrebbe dar conto di quello che fa, anche e soprattutto a chi quel consenso non glielo ha dato. Non rispondere d adito a brutti pensieri. In ogni caso, io non mordo, parlo. Non accuso, chiedo. Quindi: stai sereno, Marco

    rispondi a simone peruzzi
    sab 4 ottobre 2014 08:07