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La lunga collana di perle incanta Palazzo Vecchio: Maldola Rigacci finalista al 42° Premio Firenze

L'autrice edita da SED Sindimedia Edizioni Digitali in lizza per il riconoscimento. La premiazione si terrà domani, sabato 6 dicembre nel Salone dei Cinquecento

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Maldola Rigacci Maldola Rigacci © OKMugello
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L'attesa è palpabile per l'epilogo della 42ª edizione del Premio Firenze, una delle manifestazioni culturali più prestigiose e longeve della città gigliata, organizzata dal Centro Culturale Europeo "Firenze-Europa". L'evento di premiazione si terrà domani, sabato 6 dicembre, in una cornice d'eccezione che ne sottolinea l'importanza: lo straordinario Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio.

Tra gli autori e le opere selezionate per la finale, spicca il nome di Maldola Rigacci con il suo romanzo, La lunga collana di perle. Il volume, pubblicato da SED Sindimedia Edizioni Digitali, ha conquistato la giuria entrando nella rosa dei finalisti di questo ambito concorso letterario.

Il romanzo di Rigacci si distingue per la sua intensa narrazione, un racconto che intreccia sapientemente elementi di mito, memoria e realismo magico, riuscendo a catturare l'attenzione sia del pubblico che della critica specializzata sin dalla sua presentazione ufficiale, avvenuta anche ad Arezzo.

Il Premio Firenze non è un semplice concorso, ma un vero e proprio baluardo della cultura che, grazie all'impegno del Centro Culturale Europeo "Firenze-Europa", mira a valorizzare l'arte e la letteratura a livello nazionale e internazionale. L'arrivo in finale è quindi un traguardo di grande rilievo per l'autrice e per la casa editrice toscana.

Purtroppo, a causa di problemi di salute dell'autrice, Maldola Rigacci non potrà essere presente all'evento di domani. Sarà Marco Gerbi, in rappresentanza della casa editrice SED, a ritirare l'eventuale premio a nome della scrittrice, portando sul palco di Palazzo Vecchio l'eco del successo de La lunga collana di perle. L'appuntamento di domani non è solo una premiazione, ma una celebrazione della narrativa e della cultura che continua a fiorire.

 

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