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Rompicapo Poc. Cerchiamo di "tradurre" i numeri e dirvi cosa è stato votato

In prospettiva elettorale le scaramucce politiche seguenti al piano operativo meno votato della storia di Firenze.

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Il consiglio comunale Il consiglio comunale © Ok!News24
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Dario Nardella con toni autocelebrativi chiude di fatto il suo mandato con l'approvazione del Piano operativo comunale, lo strumento che disegna la Firenze dei prossimi cinque anni, che è stato approvato con la maggioranza più bassa possibile e grazie alla "stampella" di ex transfuga leghista.
Il quasi ex sindaco afferma di esserne felicissimo (contento lui). "Nessuno - sottolinea - era arrivato ad approvare l’atto urbanistico più importante entro la fine del mandato. È un successo collettivo, di tutta la giunta, di tutti gli uffici, di tutti coloro che hanno collaborato per dimostrare che siamo responsabili e coerenti".
Per dovere di cronaca ripetiamo che, alla fine dei tre giorni in aula con un consiglio sull'orlo della crisi di nervi e il pasticciaccio brutto degli accorpamenti delle osservazioni voluto dal Presidente del Consiglio Luca Milani (leggi qui) , il Poc è passato con (soli) 19 voti favorevoli, quelli espressi dai consiglieri rimasti del Pd a cui si sommano i 2 dei consiglieri della Lista Nardella e quello della consigliera Michela Monaco, che cinque anni fa era entrata in consiglio comunale con i voti della Lega nel cui schieramento ha fatto parte fino a non molto tempo fa e che ha finito la consiliatura a fare da stampella alla maggioranza.
"Voto 'sì' per l'impegno dell'amministrazione contro le barriere architettoniche e a favore delle persone con disabilità", ha rivendita la Monaco.
Pesa anche, a proposito di ex leghisti, il non voto di Andrea Asciuti putiniano di ferro, no vax e sovranista da poco confluito nel movimento di Gianni Alemanno e in corsa con "Firenze vera" alle prossime amministrative anche lui nel 2019 entrato in consiglio con i voi della Lega.

Ancora peggio va sul fronte della maggioranza dove il Poc sancisce la spaccatura definitiva fra i tre consiglieri di Firenze Democratica (Calistri, Piccioli e Di Puccio) legati all'ex assessora Cecilia Del Re (articolo qui)  che votano 'no' al Poc in parte costruito dalla stessa Del Re.

Italia Viva gioca a nascondino e dopo aver fatto baccano in aula con la vicepresidente Barbara Felleca che si è scagliata contro il suo Presidente Milani definito "non idoneo al ruolo" decide di non votare insieme all'altra consigliera renziana per non opporsi fino in fondo a una Giunta in cui, ricordiamo durante un rimpasto, è entrata anche un'esponente di Italia Viva per aver portato a casa minuscoli successi.
Un'ennesima contraddizione secondo molti frutto di giochi ed equilibri pre elettorali.

Spaccatura evidentissima anche all'interno del M5S dove Lorenzo Masi dopo aver rimbrottato i tre di Firenze Democratica di incoerenza e calcoli politici afferma di aver votano no "in coerenza con questi cinque anni, a differenza vostra". Masi del resto, già avvistato alla convention di Sara Funaro e al saluto di Nardella alla città del Pala Wanny, gioca ormai a carte scoperte alla ricerca di un accordo col Pd che gli permetta di sedere su una poltrona di Palazzo Vecchio, la stessa che gli fu negata cinque anni fa quando Il Movimento scelse De Blasi e non lui come candidato sindaco.
A proposito di Roberto De Blasi il capogruppo pentastellato vota naturalmente 'no' ed è molto più in linea con le idee pentastellate con grandi tentazioni di spostarsi ancora più a sinistra dalle parti del movimento di Montanari.
Gli altri 'no' sono arrivati ovviamente dai consiglieri in quota Lega e Fratelli d'Italia, da Sinistra Progetto Comune e dal gruppo Centro.

"Con il Poc diamo risposta a migliaia di cittadini, sblocchiamo un miliardo di euro di investimenti e creeremo 30mila posti di lavoro, di cui 10mila diretti. Era un punto del programma di mandato e siamo stati di parola. Oggi è un grande successo per tutta la città di Firenze”, ribadisce Dario Nardella.

Per "forzare" l'astensione di Italia Viva il Pd ha accolto alcune modifiche chieste dalle renziane, che rivendicano una serie di misure: "Avevamo chiesto che i 60 giorni liberi per l'uso turistico ricettivo negli studentati fossero consecutivi nei mesi di luglio ed agosto e abbiamo portato a casa 30 giorni consecutivi nel mese di agosto, ed i residui 30 giorni spalmati su tutto l’anno. Sul fronte della vendita di immobili oltre i 2.000 metri quadri, negli interventi conservativi la quota passa da 10 a 20 per cento di superficie edificabile da destinare a edilizia a residenza convenzionata, anche rivolta a popolazione studentesca. Abbiamo creato un circolo virtuoso alla monetizzazione, in cui la quota del 20 per cento sarà destinata esclusivamente alla manutenzione degli alloggi Erc ed Ers del patrimonio esistente. Infine, uno stop ai frazionamenti, perché la dotazione minima non ecceda un servizio igienico completo ogni 30 metri quadri”, dicono Mimma Dardano e Barbara Felleca. "Monetizzazione" contro la quale si è battuta invece la sinistra di Dmitrij Palagi, "perché non ci deve essere svendita di immobili pubblici e speculazione, non è pensabile di concederle a fronte di 'monetizzazione'".

Nel corso della discussione dei vari emendamenti, respinta la proposta di creare un Cpr accanto al carcere di Sollicciano fatta dal capogruppo Alessandro Draghi di Fratelli d'Italia che ha chiesto anche - proposta poi ritirata per le critiche ricevute - di destinare una parte di housing sociali ai nati a Firenze. "Proprio voi che candidate un tedesco...", gli ha mandato a dire Nardella, in attesa che Eike Schmidt ufficializzi finalmente la candidatura e confermi la sua cittadinanza italiana.

Firenze Democratica alle critiche non ci sta e ribatte: "Nella versione del Poc approvata dalla giunta successivamente all’uscita di Del Re è stata introdotta una scheda per vendere un bellissimo immobile in pieno centro storico, l’ex Ospedale San Giovanni di Dio.
Così come Del Re aveva inserito nel Poc adottato dei vincoli all’esproprio per riportare funzioni e verde nel quartiere 1, dall’immobile in via delle Carra alla Scuola Lavagnini.
Con due emendamenti, avevamo allora chiesto di eliminare la scheda di trasformazione privata di Ognissanti e di ripristinare la scuola pubblica in viale Spartaco Lavagnini: nonostante il parere positivo su entrambi gli emendamenti, e nonostante avessimo detto al capogruppo Pd che per noi questi erano due punti irruniciabili per una coerenza rispetto all’esigenza di discontinuità rispetto al passato, il sindaco e il gruppo Pd hanno bocciato i nostri emendamenti",
commentano Calistri, Di Puccio e Piccioli.
"Mi dispiace sia finita così, sindaco, anzi, Dario. Noi ti eravamo stai al fianco lealmente per dieci anni", aggiunge quest'ultimo nel suo intervento umano. Segno di un rapporto anche umano che si è incrinato.
La frattura dunque è stata sancita pubblicamente e Cecilia Del Re appare sempre più corteggiata da molti.  Tirata per la giacchetta da Italia Viva che l'ha definita "una delle migliori tra gli assessori" che da Tomaso Montanari..
Fra i due litiganti alla fine Del Re, che sta battendo a tappeto la città in tandem rione per rione, magari tastando il polso dei fiorentini deciderà di andare avanti da sola al primo turno per poi contare il suo peso al ballottaggio dato che i sondaggi la danno abbondantemente oltre la soglia di sbarramento?

I no della sinistra, del 5 Stelle De Blasi, oltre che ovviamente di tutto il centro destra sono riassumibili nelle parole di Bocci e Coccolini del gruppo Centro:  “La nostra idea di città, davvero aperta e plurale, è all’opposto di quella di un Pd innamorato di regole e regolamenti".

Cos'altro contiene il Poc ovvero cosa rimane in esso dato che poco si è capito nel bazar di numeri e numeretti?
Provano a sintetizzare Palagi e Bundu.
“La maggioranza è in frantumi. Il piano operativo arriva in aula senza una figura di Giunta con delega all’urbanistica, rimasta nelle mani del sindaco.
Il non voto di Italia Viva e il voto contrario di Firenze Democratica ha reso necessario andare a cercare tra le destre, salvando l'immediata esecutività grazie a una consigliera eletta con la Lega.
Rimane la centralità del nuovo aeroporto di Peretola, rimane un'idea di sviluppo che è solo costruita sul continuare a consumare sempre di più.
Impressionante il pasticcio fatto sugli affitti brevi e sugli studentati. In quest’ultimo caso è evidente l’aver negato quanto chiesto da oltre 10.000 persone (il referendum sull'urbanistica stoppato dal sindaco, ndr)".

“Un No convinto ad una visione di città che vende la Grande Firenze al miglior offerente”, attacca anche De Blasi. “Ho votato convintamente 'no ad una visione anacronistica di sviluppo della città che amo e che negli anni ho visto snaturare nella sua anima, per una visione miope e mercificatrice di sviluppo.
Il piano operativo approvato oggi da una scarsa maggioranza (19 voti su 37, nei 18 voti mancanti ci sono 13 no, 1 astenuto, 2 non voto e 2 assenti, ndr) in Consiglio comunale prevede l’intervento su più di 500mila metri quadri tra edificato esistente ma anche nuovo, che significa continuare a consumare suolo, più cemento e più rendita del privato.
Ambiente, infrastrutture, tramvia, sicurezza, aeroporto, Tav, svendita di immobili pubblici ma soprattutto studentati: questi i punti sui quali non è possibile alcuna intesa con un PD che ha ampiamente dimostrato la scarsa attenzione ai fiorentini e alle fiorentine”,
aggiunge il capogruppo pentastellato.

"Sulle osservazioni di cittadini, aziende e comitati, incredibilmente, alcune forze politiche e alcuni consiglieri hanno votato contro. Faccio riferimento a Sinistra Progetto Comune e Firenze Democratica. A conti fatti, se le osservazioni presentate dai cittadini sono state recepite, lo si deve ai voti del Pd: se fosse stato per l’opposizione, sarebbero state tutte disattese. Questo è un atteggiamento che ci stupisce da parte di chi si è sempre dichiarato vicino alle istanze dei cittadini”, afferma invece Masi che, come detto, pur votando 'no' bacchetta quasi più le opposizioni di sinistra che la maggioranza in cui cerca un posto al sole.

“Una città sempre più sostenibile e a misura di cittadino. Si struttura sempre di più la città dei 15 minuti”, rivendicano invece Nicola Armentano, Alessandra Innocenti e Letizia Perini, rispettivamente capogruppo con le due vice dei dem.
“Oggi – dichiarano Armentano, Innocenti e Perini – il 63% dei bambini in età di asilo nido abita a una distanza inferiore a 500 metri da un asilo, fascia che soddisfa il criterio di raggiungibilità a piedi in 15 minuti.
Con la realizzazione di nuove scuole (tra cui ad esempio Cascine, Arcovata, ex Manifattura Tabacchi) questa percentuale sarà aumentata. E anche sulle strutture sportive e sul verde pubblico raggiungeremo l’obiettivo dei 15 minuti per la quasi totalità dei cittadini”
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Già oggi oltre l’80% dei residenti vive a meno di 500 metri da un’area destinata a verde pubblico; nel piano operativo è prevista la realizzazione dei nuovi parchi Florentia, Lupi di Toscana e altre 30 nuove aree verdi. Altre novità significative del piano operativo approvato oggi - sottolinea il gruppo consiliare Pd – riguardano gli studenti: nei nuovi studentati privati il 20% dei posti letto deve essere a prezzi calmierati. Con l’applicazione di tali norme si stima di poter “produrre” fino a 1000 posti letto per studenti a prezzi sostenibili".
“Approvato il Piano operativo che traccia la strada verso una città sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”, rivendica Renzo Pampaloni, presidente Commissione urbanistica e territorio.

Entusiasmo anche del capogruppo della Lista Nardella Luca Santarelli“Con questo atto così importante è stato tracciato il nuovo volto del futuro della città. Sottolineo il coraggio e la visione del nostro sindaco che ha lavorato per 10 anni per la sua città ed i suoi cittadini nel rispetto di tutti. È massima la soddisfazione per il lavoro svolto in questi anni e per il risultato raggiunto”.

Alla fine fra scaramucce, liti, divorzi e rancori a cittadini rimangono una lunga sfilza di numeri incomprensibili e alcune certezze: l'aeroporto di Peretola da sviluppare rimane sempre un idea. Lo era cinque anni fa nel programma di mandato di Nardella e lo rimane adesso bloccato da leggi, norme e ricorsi.
Avanti anche con la Tav ripartita solo a luglio e che oggi ha percorso il sorprendente percorso di 700 metri!, avanti con gli hotel travestiti da studentati, con la cura del ferro con una tramvia ferma a un progetto antico, con il nuovo parco Florentia e le nuove residenze nellpex caserma Lupi di Toscana (altri elementi presenti nel programma dui Mandato del 2019) e tanto cemento anche con nuovo killeraggio del suolo e svendita di palazzi storici fra cui l'ex San Giovanni di Dio di Borgoognissanti.
Per i dettagli vi rimandiamo alla completa "traduzione dei numeri"....
 

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