Ci sono fatti che per la loro gravità indignano e avviliscono, le sono grato se vorrà pubblicare questa mia lettera. Mi riferisco, ovviamente, a ciò che è accaduto alcuni giorni fa a Ronta al Parco della Rimembranza dove, ignoti, hanno rubato la “nostra bandiera”. Uno spregio? Una bravata? Opera di balordi? Poco importa, il gesto è grave e doloroso. Il Parco, da sempre caro ai rontesi, era stato recentemente risistemato con l'aggiunta della bandiera italiana. Non ricordo il numero esatto dei caduti nella guerra 1915-18 del nostro paese; forse una trentina, quasi altrettanti a Pulicciano, setto o otto al Salto e a Razzuolo. Piccole comunità che al pari di altre pagarono un alto tributo di sangue in quella che è passata alla storia come la Grande Guerra. I rontesi che in questa drammatico evento trovarono la morte, appartenevano a tutti i ceti sociali: contadini, operai, artigiani, possidenti. Di alcuni di essi fu comunicato il luogo dove erano stati sepolti, di molti, invece, le famiglie non lo hanno mai saputo. Altri tornarono, disabili, con ferite che gli impedirono di svolgere una vita accettabile e profondamente segnati nell'animo. Non entro nel merito della giustezza o meno del conflitto, mi sento di dire, però, che queste persone, questi nostri compaesani di tutte le età rimasti sui campi di battaglia, hanno permesso alle generazioni che si sono succedute di avere una Patria e una bandiera nelle quali riconoscersi. Questo il loro grandissimo merito. Lo scorrere del tempo non deve mai farci dimenticare gli avvenimenti fondanti di una Nazione. Alfredo Altieri
mugelli giampiero
Oggi parole come PATRIA, BANDIERA, CADUTI PER LA PATRIA Non hanno pi valore.In una societ allo sbando non c' pi rispetto per dove: si vive, si mangia, si lavora e ci facciamo una famiglia, dove abbiamo le radici. Mi viene spontaneo ringraziare sia Alfredo che Aldo per aver ricordato che tutti noi abbiamo una patria e una bandiera che ci rappresenta. Un grazie ad Aldo per rammentare e ricordare quei morti innocenti che sono morti sotto i bombardamenti. Egli come me riconosce che I morti vanno rispettati tutti in ugual modo. Sono vittime da qualunque parte muoiono, i morti non ci sono di serie A o B. Ma solo morti
Aldo Giovannini
Bravo caro Alfredo, come Pier Tommaso anche la tua stata una onesta e giusta analisi. Devo dire per - l'et e l'esperienza dal dopoguerra non me lo impedisce - 40/50 guai per 40/50 anni parlare e scrivere di Tricolore, di Patria, di Caduti, di Monumenti, di Parchi della Rimembranza, guai. L'epiteto era lo stesso. E da uomo intelligente sai qual'. 20 anni orsono consegnai al mio Comune (vedi un mio articolo in questi giorni su questa tema), una copiosa documentazione per conferire la medaglia d'oro al valor civile al Gonfalone per i le tante vittime del bombardamento aereo del 30 dicembre 1943 a Borgo e del 24 maggio 1944 a Ronta. Mai smosso un dito.E mi perdonino i lettori, stata una vergogna.