Chi segue i fatti dell’invasione russa dell’Ucraina si è accorto di una pesante e probabilmente coordinata propaganda russa nel nostro paese scatenata nei primi due mesi dell’anno.
Gli attori in gioco sono simili, se non gli stessi e compaiono in più eventi che sono in calendario in alcune città fra circoli Arci e alberghi di provincia, centri sociali di destra e di sinistra, per diffondere le bugie del Cremlino.
Sappiamo che importanti giornalisti italiani e docenti universitari sono filorussi, uno fra questi è Alessandro Orsini ma ce ne sono molti altri di cui parleremo che fingono di assumere una posizione imparziale diffondendo propaganda russa. Non si può essere imparziali nella vicenda ucraina, perché è ormai chiaro che c’è un invasore e un invaso, che la Russia si sta comportando da stato terrorista, che manda aerei e droni a bombardare condomini, scuole, ospedali, teatri pieni di bambini rifugiati come il tristemente famoso teatro di Mariupol raso al suolo dai russi nonostante ci fosse un grande striscione sopra con scritto: bambini.
Quel teatro è diventato la tomba di centinaia di civili, mamme e bambini: “Dopo mesi di rigorose indagini, di analisi delle immagini satellitari e di interviste con decine di testimoni, abbiamo concluso che l’attacco è stato un evidente crimine di guerra commesso dalle forze russe, che hanno mirato deliberatamente contro i civili ucraini”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.
Questo è solo un esempio della devastazione di Mariupol città martire che ha dovute cedere all’attacco russo dopo aver eroicamente resistito per 65 giorni di assedio, a Mariupol rasa al suolo dai russi, sono state uccise, si stima, da 20.000 a 50.000 persone. Partiamo da questo esempio perché la propaganda russa vuole diffondere una storia ben diversa di Mariupol facendo affidamento su associazioni filorusse, politici e giornalisti distratti o compiacenti. Ad esempio il 20 gennaio, a Modena era stata organizzata una mostra-conferenza sulla ricostruzione di Mariupol, promossa dall’Associazione Culturale “Russia Emilia-Romagna” associazione che si propone di far integrare i principi russi in Italia, quindi far diventare l’Italia un paese non democratico che imprigiona per 15 anni anche chi solo manifesta per la pace.
Per questa mostra era stata concessa dal Sindaco di Modena, una sala civica, cosa che ha suscitato numerose polemiche, l'associazione è considerata filorussa e l'evento è stato presentato come un'occasione per diffondere propaganda russa nascondendo la distruzione della città ucraina ed accusando gli ucraini di essere nazisti. Il Sindaco di Modena sommerso dalle polemiche è stato costretto a revocare la concessione della sala. Il 27 Gennaio è stata organizzata dalla associazione filorussa “Vento dell’est” una videoconferenza con Dugin l’ideologo della invasione russa e del genocidio degli ucraini, in un famoso albergo di Lucca.
Le proteste delle comunità ucraine in Italia e di molti cittadini italiani che hanno ben presente che la Russia è stata dichiarata stato sponsor del terrorismo e Putin criminale di Guerra ricercato dalla corte internazionale dell’Aja, hanno fatto desistere l’Hotel dal concedere la sala.
Lorenzo Berti, dell'Associazione “Vento dell'Est” è il promotore con la sua associazione di quasi tutte le iniziative filo russe delle prossime settimane in Italia: A Verona organizza la manifestazione del 4 febbraio prossimo in Piazza Bra, dal titolo "Il popolo non vuole la vostra guerra" insieme con "l'Associazione Veneto Russia" considerata vicino alla Lega di Matteo Salvini, e di cui è socio il consigliere regionale della Lista Zaia, Stefano Valdegamberi. Sempre "Vento dell'Est", il 3 febbraio a Pistoia alla Biblioteca San Giorgio, ha organizzato, in una sala del Comune un dibattito sulla guerra in Ucraina con il vice direttore de La Verità, Francesco Borgonovo, co-promossa con l'associazione Identità Futura.
In questi eventi si configurano gli ucraini come tutti nazisti e banderisti e i russi liberatori, quando nel Donbass gli abitanti non ne volevano certo sapere di finire sotto la dominazione russa, tanto che l’esercito russo ha dovuto seminare morte e distruzione contro la popolazione di quei territori che sostengono di aver “liberato”.
Eventi quindi diffusori di odio verso la popolazione ucraina i cui profughi, a causa dell’invasione russa, ospitiamo numerosi in Italia. Gli attori in gioco che si prestano a questa propaganda sono anche ad esempio Eliseo Bertolasi e Andrea Lucidi, un giornalista che si definisce “indipendente” ma si presenta con una Z sulla manica e un missile in mano, a Bologna il 27 gennaio verrà mostrato il film russo “Il testimone” film di propaganda russa che Lucidi sta portando in giro per l’Italia, a Milano il 14 gennaio è in programma presso la casa editrice Ritter "Libreria specializzata in Storia Militare, Fascismo e Nazionalsocialismo " il dibattito "Daria Dugina e il Donbass" i relatori sono Marco Battarra, editore, esponente di estrema destra, già militante del Fronte della Gioventù e del MSI, frequentatore dei circuiti russi legati alla destra e Maurizio Murelli anche lui esponente della destra estrema da molti anni.
Per ora Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana sembrano le regioni più coinvolte in questa controffensiva di propaganda russa, in vista probabilmente delle Europee, Putin cerca di orientare la nostra opinione pubblica verso il suo mondo antiamericano e antioccidentale e usa associazioni filorusse, politici e giornalisti della galassia di destra ma non solo, per diffondere falsità e odio verso gli ucraini. La nostra legislazione non consente la diffusione di tali contenuti, sorprende molto la superficialità di alcuni Sindaci anche di centrosinistra, nel concedere spazi pubblici a questo scopo.
L’associazione “Vento dell’Est” ad esempio dichiara esplicitamente nella homepage del suo sito che "L'Italia deve diventare un elemento eterno dell'anima russa” dichiarazioni da brividi in un paese libero e democratico come il nostro che non mancherà, insieme alla diaspora ucraina, di mostrare gli anticorpi verso questa guerra di informazione russa.
Donatella Lauro