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S. Messa sul Monte Gazzaro - Una nota del Cardinale Ernest Simoni e fotocronaca

Il Cardinale Simoni felice che, per il grande desiderio del popolo, si ristabilisse l'antica tradizione della Celebrazione Eucaristica di fine Agosto.

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S. Messa Gazzaro S. Messa Gazzaro © Silvestro Forasassi,
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Il Cardinale Ernest Simoni è salito sul Monte Gazzaro per presiedere la Santa Messa, appuntamento importante che ogni anno veniva onorato e che  vedeva i fedeli mugellani radunarsi attorno alla grande Croce issata nel dopoguerra e celebrare i Divini Misteri in suffragio dei caduti di tutte le guerre, tradizione che purtroppo da alcuni decenni era andata in disuso, ma che oggi è stata definitivamente ripristinata. Il Porporato è stato accompagnato alla cima del monte dai Carabinieri Forestali del Comando di Borgo San Lorenzo e di Barberino Mugello. Presenti, per l'occasione, i rappresentanti delle Amministrazioni Comunali con i rispettivi gonfaloni: il Sindaco di Scarperia e San Piero Federico Ignesti, il Sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli, la Vicesindaco del Comune di Barberino di Mugello Sara di Maio. Presenti, inoltre, i militari della locale Stazione Carabinieri barberinese con il comandante Maresciallo Francesco Fiore e la Polizia Municipale con il Comandante dell'Unione Mugello Paolo Baldini.

Il Presule, commosso, è salito lungo il crinale mentre ricordava le sue montagne del nord dell'Albania dove, per tutta la vita, si è dedicato all'apostolato e al servizio del popolo affidato alle sue cure, e dove ha scontato quasi trent'anni tra prigionia e lavori forzati nelle miniere, soffrendo assieme ai suoi confratelli ingiuste angherie, perseguitati in odio alla Fede negli anni bui del regime del dittatore Enver Hoxha.

Commovente è stato vedere i fedeli, che appellando l’anziano sacerdote albanese ora rivestito della Porpora Cardinalizia con il titolo di Eminenza, si sono sentiti rispondere: “Eminenza è Gesù che gronda ogni giorno per noi il sangue sulla Croce, noi siamo tutti fratelli e servitori della Santa Chiesa”.

Il Presule, con la sua apostolica semplicità e zelo pastorale, è stato accolto da uno scrosciante applauso e dal suono della campana in bronzo del 1600, ritrovata un anno fa murata all'interno del piccolo campanile della Chiesa di Santa Lucia Ostale, e portata per l'occasione in cima al Monte.

Giungendo, ha incontrato il numeroso popolo radunato ai piedi della Croce, ripristinata lo scorso anno dopo che la precedente era stata abbattuta dalle avversità climatiche e dalla ruggine che l'aveva fortemente danneggiata.

Sul crinale, il Coro Alpini Mugello ha condotto l'alzabandiera issando il nuovo Tricolore che, da adesso, sventolerà sulla vetta.

Dopo la lettura della Preghiera dell'Alpino, è stata eseguita dal trombettista Spartaco Arrighetti dell'Associazione Nazionale Bersaglieri il brano musicale “Il Silenzio”, in onore dei Caduti. Momento commovente, quando il maestro del Coro Paolo Martelli, ha porto il famoso “Cappello dell’Alpino” al cardinale, il quale lo ha indossato con commozione e si è unito a cantare con gli Alpini il loro brano più celebre “sul cappello che noi portiamo” la cui prima pubblicazione risale al 1915. L'alto prelato, prima di presiedere la Santa Messa, ha proceduto con la benedizione dell'Acqua Benedetta, che ogni fedele ha potuto poi portare a casa ai malati, agli amici, alle persone bisognose.

Alla Celebrazione Eucaristica, animata dal Coro Alpini del Mugello, hanno concelebrato Mons.Giancarlo Corti, Vicario Generale dell'Arcidiocesi di Firenze ed il Parroco don Stefano Ulivi.

“Con grande gioia ho accettato l'invito di giungere quest'oggi sul Monte Gazzaro a celebrare la Santa Messa – ha affermato il Cardinale Simoni – felice che, per il grande desiderio del popolo, si ristabilisse l'antica tradizione della Celebrazione Eucaristica di fine Agosto.Iddio rimeriti il silenzioso ed operoso lavoro dei tanti volontari che, grazie ai loro sforzi e sacrifici, hanno permesso di organizzare questa provvidenziale mattinata di preghiera ed incontro della comunità mugellana a me tanto cara, popolo visitato più volte da quando mi sono trasferito nell'Arcidiocesi Fiorentina. In questa terra bagnata dall'innocente sangue della violenza umana nel corso della Seconda Guerra Mondiale, abbiamo ricordato nella preghiera di suffragio, in modo particolare, tutte le vittime dell'orrore delle guerre. Possa il Signore dei Viventi, fedele alle sue promesse, accogliere le vittime della violenza di ogni tempo nella Gerusalemme Celeste. Volgiamo il nostro sguardo verso il Cielo con fervide preci, spronati dal costante invito del Santo Padre Francesco di pregare per la pace nei vicini Balcani e nel mondo intero. Iddio Onnipotente illumini e converta i cuori dei governanti, plachi ogni ira, riconcili gli animi affinché li trasformi in testimoni di verità, di giustizia e di amore fraterno, in modo che sempre propaghino il benessere dei popoli e garantiscano, promuovano e conservino il gran dono della pace. Siano finalmente abbattute le barriere che dividono ed allontanano i buoni propositi della mutua carità, fiorisca e sempre regni l'imploratissima pace, risplenda una nuova alba di un fervido avvenire di prosperità, foriero di ogni gioia e grazia benedetta dal Divin Maestro. Nell'attesa, e con questa speranza, il Signore tutti vi benedica e la Santissima Madonna sempre vi protegga”.

Grazie al contributo del Comune di Firenzuola e Pietra Serena Group sono state collocate nuove panche e tavoli realizzati con la locale pietra serena. Come già annunciato lo scorso anno, la Santa Croce del Monte Gazzaro sarà nei prossimi giorni illuminata con il nuovo impianto a led fotovoltaico di illuminazione offerto dai Comuni di Barberino Mugello e di Scarperia e San Piero.

Ai piedi della Croce è stata collocata una targa in maiolica donata dalla Ceramica Corsini, arricchita con lo stemma cardinalizio di Sua Eminenza, posta a futura memoria ed a ricordo della storico pellegrinaggio del Cardinale e della Santa Messa da lui presieduta sul Gazzaro.

Bellissima festa di popolo, che ha raccolto decine e decine di persone in un bell'esempio di comunità. Un particolare grazie a tutti coloro che, in queste settimane, dopo aver appreso dell'evento, hanno collaborato con il proprio tempo e con la propria maestria affinché tutto fosse preparato in maniera ottimale per accogliere il popolo con calore.

 

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