Il gruppo consiliare Dicomanocheverrà, rappresentato da Laura Barlotti, Giampaolo Marangi e Cristina Ticci, ha denunciato un significativo aumento della tassa sui rifiuti (Tari) a Dicomano, che sta gravando pesantemente su famiglie e attività produttive. L’incremento dei costi sarebbe il risultato della gestione della Multiutility Servizi, la nuova azienda incaricata di gestire i servizi pubblici locali, tra cui rifiuti, acqua e gas, che ha inglobato le quote di Aer per conto dei comuni della Valdisieve.
Secondo Dicomanocheverrà, la Multiutility è guidata da un modello di profitto che penalizza i comuni più piccoli e si concentra principalmente sul ritorno economico per gli azionisti, anziché sugli investimenti pubblici. Contrariamente alle promesse elettorali della maggioranza Pd, che aveva prospettato vantaggi tariffari e nuovi investimenti, il saldo Tari 2024 sta mostrando incrementi ben oltre quanto inizialmente annunciato: per le utenze domestiche si è parlato di un aumento medio del 6,53% nel 2024, con un ulteriore 7% previsto per il 2025. Tuttavia, il caso di una famiglia residente a Dicomano mostra un rincaro del 20%, con la Tari che passa dai 322 euro del 2023 a 387 euro nel 2024.
Anche le attività non domestiche devono affrontare aumenti stimati mediamente al 3-4%. In aggiunta, i cittadini hanno perso il beneficio del programma “Ricicla e Vinci” a causa di “problemi informatici” legati alla transizione delle quote di Aer in Alia Multiservizi. Durante le discussioni del luglio 2024 sulle nuove tariffe, Dicomanocheverrà aveva proposto di consentire la rateizzazione del pagamento della Tari per facilitare le famiglie, ma al momento questa possibilità non è stata implementata. L’opposizione auspica una revisione per il 2025, sperando in misure di supporto ai cittadini di fronte agli incrementi continui delle tariffe.