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Emergenza salmonella a Campi Bisenzio: Le famiglie chiedono verità e trasparenza

Il Comitato Action Salmonella denuncia incoerenze, responsabilità non assunte e chiede azioni concrete per tutelare la salute pubblica

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Comitato Action Salmonella Comitato Action Salmonella © NC
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Sono trascorsi due mesi dall’epidemia di salmonella che ha colpito centinaia di bambini nell’area fiorentina, scatenata da pomodorini contaminati. Il Comitato Action Salmonella, composto dalle famiglie coinvolte, continua a richiedere chiarezza e trasparenza nella gestione di questa emergenza sanitaria, sollevando dubbi sulle risposte incoerenti delle autorità e sulle responsabilità dell’azienda alimentare coinvolta. In un contesto segnato da accuse, silenzi e dichiarazioni contraddittorie, le famiglie chiedono giustizia, verità e provvedimenti per evitare che simili episodi si ripetano. A seguire il comunicato di Action Salmonella:

Sono passati ormai due mesi dalla tossinfezione da Salmonella che ha colpito centinaia di bambini dell’area fiorentina, causata da pomodorini contaminati. Nonostante i passi avanti, il Comitato Action Salmonella continua a chiedere chiarezza e trasparenza riguardo la gestione di questa emergenza e alle responsabilità coinvolte.
Abbiamo dedicato tempo e risorse per confrontarci con la società Q&S, le amministrazioni locali e i direttori degli uffici ASL. Durante questi incontri, abbiamo ricevuto informazioni utili ma anche riscontrato incoerenze nelle dichiarazioni, che non rispecchiano il tanto decantato valore di trasparenza. Una delle scoperte più importanti e in parte scioccanti è il tipo di salmonella che hanno contratto i nostri figli. La Strathcona, RARO di cui gli effetti non sono completamente conosciuti. Molto aggressiva sui soggetti fragili, meno su adulti sani.

Le incoerenze nelle risposte
In particolare, la gestione dei dipendenti risultati positivi alla Salmonella solleva dubbi. L’azienda Qualitä &Servizi il 12 novembre ha dichiarato che il rientro dei lavoratori sarebbe stato coordinato con l'ASL e che idipendenti dovrebbero risultare negativi per poter tornare al lavoro. Tuttavia, il Direttore responsabile dell’ufficio Igiene Pubblica, ha chiarito che, in assenza di sintomi, i lavoratori possono tornare al lavoro anche senza essere negativizzati, perché gli operatori sono addestrati a utilizzare dispositivi di sicurezza e a manipolare il cibo in modo sicuro. Un approccio che solleva preoccupazioni, visto il rischio di contaminazione. 

Anche gli enti locali sembrano non essere pienamente informati sulle indagini in corso: nonostante affermino di aspettare documenti ufficiali dall'ASL, le indagini preliminari sono già state inviate alla Procura di Prato. Come è possibile che non ne siano a conoscenza e che continuino ad affermare di attendere questo documento?

Il verdetto della Corte di Cassazione: un precedente giuridico rilevante Un'importante sentenza della Corte di Cassazione, la n. 3457, ha confermato la responsabilità della Qualità e Servizi S.p.A. di Calenzano per la salmonellosi che ha colpito 82 bambini nel 2005 nelle scuole di Campi Bisenzio, Signa e Sesto Fiorentino. La Corte ha stabilito che la società è responsabile, anche in assenza di "prova diretta", per i danni causati dalla contaminazione, sancendo il principio che le aziende alimentari devono rispondere di ciò che forniscono, soprattutto quando coinvolgono la salute pubblica. Questo precedente giuridico è fondamentale per comprendere che le aziende devono assumersi le proprie responsabilità in questi casi.

In virtù di ciò, potremmo dibattere ancora sulle colpe del pomodorino siciliano, del contadino, dei successivi casi in Europa e del cambiamento climatico in atto, cose che hanno la loro importanza ma non spetta a noi trattare questi argomenti. Bisogna riportare l'attenzione sul tema che riguarda il nostro territorio e concentrarci su quello, ovvero, la tosso infezione che ha colpito i nostri figli.

Il ruolo di Foodinsider e la mancanza di trasparenza

Un’altra questione che ci preme sottolineare riguarda l'attenzione mediatica ricevuta dall’azienda. Foodinsider ha pubblicato recentemente un articolo che ha premiato la Q&S come la "migliore azienda in Italia", senza accennare minimamente alla grave situazione che ha colpito i bambini. Ci viene riferito che un comitato scientifico di Foodinsider, attraverso alcuni studi, abbia concluso che l'azienda non sia direttamente colpevole della questione salmonella. Siamo consapevoli che esistono comitati scientifici che forniscono consulenze tecniche, ma da madri e da famiglie che hanno visto i propri figli ammalarsi, leggere un mese e mezzo dopo che l'azienda è “la migliore” in Italia ci lascia un senso di smarrimento. Non stiamo chiedendo che l’azienda venga sminuita, ma chiediamo almeno un articolo che riporti correttamente i fatti, con la dovuta trasparenza, riguardo al caso specifico dei nostri figli. Ci aspettavamo che Foodinsider, in virtù della visibilità mediatica e dell'importanza della questione,magari pubblicasse un chiarimento o un articolo separato che affrontasse il caso della tossinfezione, sottolineando il punto di vista delle famiglie coinvolte.

CISPEL TOSCANA:

Oltre Foodinsider, in un recente articolo, veniamo a conoscenza che il Consiglio Direttivo di Confservizi Cispel Toscana si è riunito in presenza presso l'azienda per testimoniare la propria SOLIDARIETA' alla sua associata per i "sospetti" casi di salmonellosi. E' evidente che il mondo stia girando al contrario dopo questa affermazione. Facciamo presente agli associati, innanzitutto, che i casi non sono "sospetti" ma ACCERTATI dall'asl di competenza a fronte di 251 casi, e come se non bastasse, dalle nostre cartelle cliniche e referti. Inoltre, usare la parola solidarietà nei confronti dell'azienda da dove è partita la tossoinfezione è senza dubbio fuori luogo e poco rispettoso nei confronti delle famiglie coinvolte e delle vere vittime di tutto questo, I BAMBINI INTOSSICATI.

Le famiglie per l'ennesima volta, si sentono offese e indignate. Una mossa politica poco furba che tenta una pulizia dell'immagine aziendale a nostro avviso, ma mal riusciuta.  Bisognerebbe sapere e ricordare che il regolamento europeo 178/2002 definisce come la responsabilità della sicurezza alimentare sia in via principale sull'operatore del settore alimentare. 

Il Comitato Action Salmonella non cerca vendette, ma verità. Vogliamo che si faccia chiarezza su quanto accaduto e che le responsabilità siano assunte senza tentativi di nascondere la realtà dietro articoli oltraggiosi. Vogliamo essere certi che queste situazioni non si ripetano più e che vengano adottati provvedimenti concreti per tutelare la salute pubblica.

Abbiamo fatto richieste concrete: chiediamo che l'azienda fornisca documenti ufficiali sulle migliorie apportate e che vengano presi provvedimenti a favore delle famiglie, come la riduzione delle rette per settembre e ottobre 2024. Tuttavia, fino ad ora non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti. La salute dei nostri bambini deve essere tutelata, e non possiamo permettere che un caso come questo venga minimizzato o ignorato da chi, pur avendo una visibilità pubblica, non ha preso posizione in modo adeguato. Se davvero l'obiettivo degli attori coinvolti è la ricostruzione di un rapporto basato sulla fiducia bisognerebbe avere l'umiltà di chiedere scusa a tutti i cittadini che sono stati esposti al rischio, prendersi pubblicamente le proprie responsabilità, lavorare, migliorarsi, prendere le distanze da premi vinti per meriti precedenti, lasciar da parte la politica ed essere più umani, solo così un giorno si potrà ricucire qualcosa di solido, ma fino ad allora, noi saremo obbligati a usufruire e pagare il servizio con poca serenità e tanta paura.

Il Comitato Action Salmonella

 

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