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Salvataggio Maggio Musicale. Le reazioni della politica cittadina

“Grazie al Governo e al Ministro della Cultura" commenta Jacopo Cellai.

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Maggio Musicale Maggio Musicale © OkNews24
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“Non posso che esprimere soddisfazione – spiega il presidente della Commissione controllo e consigliere di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai per la soluzione che è stata trovata per salvaguardare la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino dalla crisi economica che rischiava di paralizzarne l’attività.
Grazie al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che è sempre stato vicino alla città, e lo ha dimostrato anche in altre occasioni, si è arrivati ad piano di rilancio per la salvaguardia dei lavoratori e del Teatro del valore di circa 7,6 milioni di euro. In occasione dell’approvazione del bilancio, a inizio mese, il commissario Onofrio Cutaia evidenziò la necessità di trovare entro luglio i soldi necessari per evitare il default. Ed è stato bravo Cutaia a intervenire per abbassare il più possibile lo stanziamento necessario per mettere in condizione il Teatro di poter proseguire l’attività.
Mi auguro
– aggiunge Jacoco Cellai – che questa sia l’ultima volta che ci troviamo a parlare di salvataggio per il Maggio Musicale Fiorentino ed invito tutti a riflettere su quella che è stata la gestione degli ultimi anni dove sono stati sperperati milioni di euro tanto da arrivare al commissariamento del teatro. Il meccanismo di controllo – conclude Cellai – non ha funzionato ed è anche per questo, proprio per far luce sulla gestione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, che abbiamo formalizzato una richiesta di Commissione d’inchiesta che andrà al voto in Consiglio comunale. L’importante sarà individuare quelle competenze manageriali e di marketing che consentano al Maggio di camminare con le proprie gambe con la qualità’ che lo contraddistingue ma con un altrettanto imprescindibile legame alla sostenibilità economica della sua preziosa attività”.

"Salvare il Maggio Musicale è un punto d'onore per noi e dovrebbe esserlo per tutti
- dichiara Letizia Perini, consigliera della Città Metropolitana delegata alla Cultura - Le polemiche su queste istituzioni fanno male a chi le fa e anche il Governo e il ministro Sangiuliano si sono mossi su una linea di salvataggio, cosa che va riconosciuta, non come fanno le forze politiche che esprimono l'esecutivo a livello locale. Perché abbiamo salvato il Maggio? Perché è doveroso, perché le risorse non sono state tolte ad altre voci di bilancio, perché sul Maggio si deve ragionare non sul breve periodo, perché il Maggio arricchisce l'offerta culturale della Città Metropolitana declinandola su tutto il territorio. Noi non giochiamo al ribasso".

il capogruppo di Pd in Palazzo Medici Riccardi Massimo Fratini precisa: "I soldi messi a disposizione non sono distolti da altre attività già finanziate a bilancio ma da maggiori entrate da Ipt (imposta provinciale trascrizione della vendita di auto) per un importo di 3 milioni circa .Contrariamente a quanto è apparso su alcuni organi di stampa, occorre precisare che i soldi della Città Metropolitana non sono un contributo per il risanamento del maggio, ma un investimento per il territorio metropolitano.
Infatti con questo finanziamento realizzeremo il 'Maggio metropolitano – Autunno 2023' che prevederà concerti, recite d’opera, guide all’ascolto, prove aperte, visite guidate e attività sul territorio in tutti i 41 comuni della Città Metropoltana.
Tra le proposte più interessanti, la guida all’ascolto permetterà di apprezzare maggiormente le serate e sarà messa a disposizione degli spettatori.
Saranno previsti incontri e offerte specifiche per il pubblico giovane, per le famiglie, per le scuole. Insomma: una grande operazione culturale sul territorio privilegiando i comuni più decentrati".

"Grande istituzione culturale, ma non siamo un bancomat" Il Maggio Musicale, per Cecilia Cappelletti, consigliera della Città Metropolitana nel gruppo Centrodestra per il cambiamento, "è una delle punte di diamante della cultura musicale non solo fiorentina, ma italiana. E lo dimostra il notevole impegno economico stanziato dal Governo con il Ministro Sangiuliano per scongiurarne il declino.
Ciò non toglie però che la Città Metropolitana di Firenze, che non fa parte della Fondazione Maggio, non doveva essere utilizzata come "bancomat" per un contributo straordinario, reperito in fretta e furia, di 1 milione e mezzo di euro, in cambio di concerti sparsi fra i comuni nell'autunno-inverno 2023, con un programma ancora tutto da definire.
Troppo facile che chi ha avuto sinora la responsabilità politica del dissesto finanziario del Maggio corra ai ripari utilizzando e reperendo risorse da un ente che in primis dovrebbe occuparsi di strade, scuole e trasporto pubblico locale. La Città Metropolitana non è il salvadanaio da rompere quando il comune di Firenze ha bisogno".


Per il capogruppo di Territori beni comuni Enrico Carpini, nel Consiglio Metropolitano "la maggioranza ha messo in atto l'ennesima forzatura sui contributi alla cultura, questa volta per destinare 1,5 mln di euro alla Fondazione del Maggio.
Il progetto di concerti autunnali sul territorio metropolitano, peraltro pervenuto anche dopo l'annuncio dei fondi, non può giustificare uno stanziamento così ingente.
Non è nostra intenzione negare la necessità di sostenere il piano di salvataggio di una così importante istituzione teatrale, ma questo non può essere fatto attingendo alle risorse di un ente che non figura nella Fondazione".

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