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Nuovo blitz di "Salviamo Firenze" contro la speculazione e i cantieri della città - FOTO

Presidio con flash mob e videoproiezione sul cantiere dell’albergo-studentato di Via Pietrapiana.

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Un momento del blitz Un momento del blitz © Salviamo Firenze per viverci
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Torce e rificolone accerchiano il cantiere di via Pietrapiana fra la curiosità di passanti affaccendati fra regali di Natale e turisti curiosi mentre con le X ormai simbolo del movimento vengono illuminiamo le facciate dei cantieri definiti della speculazione.
"Mai più questi scempi. Fermiamo questi cantieri." appare sugli striscioni.

E' andato in scena ieri pomeriggio un nuovo blitz di "Salviamo Firenze per viverci". "Nel mese di ottobre - racconta il portavoce Massimo Torelli - abbiamo denunciato anche alla Magistratura situazioni di inadempienze nel rispetto della sicurezza sul lavoro nei cantieri della speculazionedi Firenze: viale Belfiore, ex Teatro Comunale, studentato albergo di Via Panciatichi e qui, cantiere di Via Pietrapiana".

Anche per questo, apriamo il nostro presidio con la lettura di questi nomi: Mohamed El Ferhane, Bouzekri Rahimi, Mohamed Toukabri Taoufik Haidar Luigi Coclite Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Gerardo Pepe, Franco Cirelli Davide Baronti e Teresa Carceo. Sono i nomi delle persone uccise nel cantiere Esselunga di Viale Redi, nel deposito Eni di Calenzano, nell’azienda agrituristica Il Castelluccio a Barberino del Mugello.

La speculazione cerca solo il profitto, non mostra la minima attenzione alle condizioni di lavoro. E con i suoi prezzi proibitivi caccia da Firenze chi qui lavora, vive e studia affermano i manifestanti. 
"Abbiamo scelto questo cantiere per la prima azione di accerchiamento illuminato perché rappresenta al meglio la vendita della città in corso. 

In un palazzo pubblico viene realizzato un intervento privato da parte di Camplus l’ennesima struttura ricettiva privata, per turisti e studenti stranieri.
Con camere che avranno un costo mensile da 1.500 euro al mese circa o a notte di 200 euro. 
“Come è stato possibile – prosegue Massimo Torelli- che il Comune lo abbia permesso? Come è possibile che il Comune non blocchi questa mostruosità?
Ci dicono che non si può fare niente. Non lo accettiamo, ci vuole la volontà politica di intervenire avendo il consenso della cittadinanza. Non farlo vuol dire mostrare consenso a questa deriva.” 


"Un intervento come questo farà decollare ulteriormente il costo degli affitti in questa zona e svuoterà ancora di più la città e stravolgerà il quartiere, un quartiere in cui un fondo trasformato a piano strada rende 30.000 euro al mese.
Camplus ha la consapevolezza di ciò, infatti neanche un cartello visibile ha apposto sul cantiere. Ma sa di fare un’azione legale valorizzata dalle norme del Comune.
Oggi lo abbiamo accerchiato con scale, sgabelli e tante persone.  
Non solo perché non ci vogliamo abituare, ma perché vogliamo una Firenze diversa, in cui chi lavora possa vivere e non essere cacciato.
A novembre con i nostri adesivi, le nostre X, abbiamo illuminato quello che da anni abbiamo sotto gli occhi: il dilagare degli affitti turistici e le ormai famose key box, scatolette porta chiave, tastierini elettronici. Ovvero il turismo selvaggio.
A dicembre, sempre con la X, in questo caso proiettata, illuminiamo e accerchiamo i cantieri della speculazione dei grandi fondi di investimento che, con il consenso delle amministrazioni comunali, stanno comprando pezzo per pezzo la nostra città per destinarli a ricettivo o residence per i ricchi del mondo.

“Il valore della X in questo caso, è quello di fare risultare evidente quello a cui sperano di farci abituare. Per questo ci detestano e ne siamo orgogliosi, noi e sempre più persone non ci stiamo abituando. Ma non solo, stigmatizziamo e sempre di più lo faremo, l’avidità che li muove.”
Abbiamo aperto la proiezione con una sigla musicale mixata che accompagnerà da ora in poi i nostri interventi dagli scalei così composta:
•    Odoardo Spadaro- La porti un bacione a Firenze 
•    The Clash- Rock the casbah
•    Igor Stravinsky - Symphony in 3 Movements
•    Ravel - Jeux d'eau
•    Talking Heads - Burning Down the House
Perché? Perché ci piacciono. 
E perché raccontano storie di emigrazione come Spadaro da una città che espelle, spazi per il rock che non ci sono più come la Flog e il nostro splendido Teatro Comunale trasformato in un residence di lusso con una terribile sopraelevazione a specchio  verde. Tutto davvero molto attuale."

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