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Il San Giovanni di dio pioniere dell’angiografia con anidride carbonica. Dieci anni di innovazione e sicurezza vascolare

L’ospedale fiorentino si distingue inoltre per essere “amico del rene”, un riconoscimento che riflette la costante...

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Il dott. Stefano Michelagnoli Il dott. Stefano Michelagnoli © USL Toscana Centro
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L’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze, appartenente alla Asl Toscana centro, si conferma tra i centri di riferimento nazionali nel campo della diagnostica e della chirurgia vascolare. Da oltre dieci anni la struttura utilizza l’anidride carbonica (C02) come mezzo di contrasto nelle procedure angiografiche, rappresentando un’eccellenza nella sperimentazione e nell’applicazione clinica di questa tecnologia. Dal 2014 sono stati trattati circa duemila pazienti con tale metodica, che consente di ottenere immagini di elevata qualità riducendo o eliminando l’uso di mezzi di contrasto iodati, spesso controindicati per soggetti con insufficienza renale.

L’importanza di questa innovazione è stata illustrata nei giorni scorsi al Senato della Repubblica dal professor Stefano Michelagnoli, Direttore della Chirurgia Vascolare e del Dipartimento delle Specialistiche Chirurgiche dell’ospedale San Giovanni di Dio. Michelagnoli ha sottolineato come l’impiego della C02 abbia modificato radicalmente l’approccio alla chirurgia vascolare, introducendo un metodo più sicuro e rispettoso della salute del paziente. Inizialmente riservata ai casi con patologie renali, la tecnica è oggi utilizzata di routine anche su pazienti senza particolari controindicazioni, a conferma della sua efficacia e affidabilità.

L’ospedale fiorentino si distingue inoltre per essere “amico del rene”, un riconoscimento che riflette la costante attenzione alla prevenzione del danno renale nelle procedure invasive. Michelagnoli ha ricordato che i pazienti con problemi renali provenienti da altri presidi della Asl Toscana centro – come Empoli, Prato, Pistoia e Firenze – vengono indirizzati proprio al San Giovanni di Dio, riconosciuto come centro di riferimento nazionale per questa metodica.

Recentemente la struttura si è fatta promotrice anche di un nuovo traguardo nella chirurgia vascolare: la possibilità di eseguire trattamenti endovascolari dell’aorta addominale e toracoaddominale con endoprotesi, senza impiegare mezzi di contrasto iodati nefrotossici. Lo studio multicentrico, coordinato dal dottor Emiliano Chisci e condotto in dieci centri italiani, è stato pubblicato sulla rivista della Società Europea di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare, attestando la sicurezza e l’efficacia del metodo. Questo risultato consolida ulteriormente la posizione del San Giovanni di Dio come polo di eccellenza per l’innovazione clinica e la ricerca nel campo della chirurgia vascolare.

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