Un evento davvero originale a San Piero a Sieve: un “pranzo mediceo” per raccogliere fondi e finanziare la rifusione della statua della Madonna di Antonio Berti, recentemente rubata da un tabernacolo. Nel salone mediceo di Villa Adami, messo gentilmente a disposizione dal Centro Socio-Culturale Ancescao, lo scorso 12 ottobre è stato organizzato, con l'accoglienza di figuranti vestiti in abiti rinascimentali, un “pranzo mediceo” con figuranti in costume. Ecco quanto riceviamo e pubblichiamo dagli organizzatori:
Dopo un'accurata ricerca storico-bibliografica gli organizzatori hanno selezionato un elenco di vivande che venivano servite sulle tavole nei palazzi della grande famiglia dei Medici. La scelta non è stata semplice, perchè era necessario scegliere delle preparazioni che fossero adatte al gusto moderno, che fossero bilanciate nei sapori e che prevedessero alimenti effettivamente presenti nell'alimentazione del periodo storico considerato.
E' superfluo ricordare che dopo la scoperta del Nuovo Mondo le cucine europee furono invase da alimenti fino allora sconosciuti, ma che sono diventati ormai di uso comune in Europa e da allora sono entrati quali ingredienti abituali delle nostre tavole. La patata, il pomodoro, il mais, il peperoncino, i più comuni fagioli, il tacchino e la faraona entrarono progressivamente nei menù europei, mentre persistevano sulle mense medicee i piatti ricchi di selvaggina, proveniente prevalentemente dalle tenute mugellane, e di condimenti elaborati poco adatti ai palati moderni.
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Per questi motivi sono stati scelti piatti differenziati per tutto il periodo di esistenza della dinastia medicea. Messi da parte patate e pomodori, che furono utilizzati in cucina dal XVI e XIX secolo, hanno trovato posto nel menù la farina di mais utilizzata assai presto per la preparazione della polenta, i fagioli all'occhio, unica varietà di fagiolo utilizzata dall'antichità, il berlingozzo tradizionale dolce di comune e popolare preparazione. Non è mancato il piatto forte a base di carne : la lonza di suino e cipolle arrosto ha trovato il generale apprezzamento di tutti i commensali.
Il Comitato 2012 e il Gruppo Mani di Donna, organizzatori dell'evento, hanno destinato l'intero ricavato del “pranzo mediceo” alla raccolta di fondi per la rifusione della statua della Madonna di Antonio Berti recentemente trafugata dal tabernacolo del ponte di Sieve e ringraziano i figuranti, i volontari e gli adetti alla preparazione dei cibi che hanno reso possibile questa originale e simpatica iniziativa.
Gianfranco Grossi