14 MAR 2025
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Sanità toscana. Il comitato referendario (Crest) si ricostituisce per difendere il servizio pubblico

Il comitato pone interrogativi cruciali sull’efficacia della riforma sanitaria, analizzando aspetti come la...

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Immagine di repertorio del Crest - Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana Immagine di repertorio del Crest - Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana © Crest - Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana
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A quasi dieci anni dalla riforma sanitaria regionale, il Comitato Referendario sulla Sanità Toscana si ricostituisce con l'obiettivo di riaprire il dibattito sulle criticità del Servizio Sanitario Regionale. Nel 2016 il comitato aveva raccolto oltre 55.000 firme per l’abrogazione della legge 28/2015, che ridefiniva l’assetto organizzativo con la creazione delle tre Aree Vaste, senza che i cittadini toscani venissero consultati.

L’esperienza della pandemia ha evidenziato le carenze del sistema: la riduzione dei posti letto, la chiusura o il ridimensionamento degli ospedali periferici e le difficoltà di accesso alle cure hanno acuito il disagio sanitario. Attualmente, circa 220.000 cittadini toscani rinunciano alle cure per motivi economici o per l’eccessiva lunghezza delle liste d’attesa.

Il comitato pone interrogativi cruciali sull’efficacia della riforma sanitaria, analizzando aspetti come la gestione delle AUSL di Area Vasta, i tempi di attesa per ricoveri e prestazioni diagnostiche, il ruolo degli ospedali territoriali e la valorizzazione del personale sanitario. Inoltre, solleva dubbi sulla crescente dipendenza dalla sanità privata e sull’impatto delle recenti politiche di bilancio sulla qualità dell’assistenza pubblica.

L'incontro per la ricostituzione del Comitato Referendario si terrà giovedì 20 febbraio alle ore 15 a Firenze, nella sala degli affreschi del Consiglio Regionale. L’appuntamento è aperto a cittadini, associazioni, sindacati e realtà territoriali, al di là delle appartenenze politiche, con l’intento di promuovere un confronto partecipato e concreto.

Di fronte all’assenza di risposte da parte delle istituzioni, il comitato ribadisce la necessità di una mobilitazione dal basso per garantire il diritto alla salute come principio fondamentale e irrinunciabile.

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