Nel dossier, Zeni ripercorre le fasi dei procedimenti civili che hanno portato a citazioni per un ammontare di 4 milioni di euro nei confronti del Comune di Dicomano. Viene messo in evidenza come, attraverso i suoi vari amministratori, il Comune non abbia mai preso le parti delle vittime, assecondando invece la cooperativa Forteto. Nonostante il riconoscimento del tribunale, il Comune non si è costituito parte civile e gli amministratori succedutisi non hanno mai chiesto scusa né informato adeguatamente i cittadini su questo grave problema finanziario.
Saverio Zeni ha voluto porre l'accento su alcuni aspetti salienti della triste vicenda del Forteto, che ha sconvolto il Mugello, in particolare i comuni di Dicomano e Vicchio, con abusi su un numero considerevole di minori:
"Questo dossier si concentra sugli aspetti civili della vicenda, ricostruendo sinteticamente alcuni passaggi cruciali per fare memoria di quanto accaduto. Purtroppo, la 'comunità degli abusi', come è stata ribattezzata dai media, ha subito nel tempo una serie di imbarazzanti coperture e silenzi che dovrebbero far vergognare chiunque."
Zeni ha inoltre espresso pubblicamente la sua vergogna per i fatti del Forteto, invitando tutte le persone coinvolte a fare altrettanto:
"In quanto mugellano, ho pubblicamente espresso la mia 'VERGOGNA' per i fatti del Forteto, come riportato dai giornali locali il 14 maggio scorso, in occasione delle elezioni. Con la vicenda penale ormai chiara, ho voluto sollecitare tutte le persone che hanno avuto a che fare con il Forteto, consapevolmente o meno, a rendere pubblica la propria vergogna e a chiedere SCUSA per quanto accaduto. Scuse per non aver compreso nonostante i tanti segnali, scuse per aver minimizzato, scuse per non aver voluto credere a fatti così orribili anche dopo le condanne. Ritengo sia giunto il momento di iniziare a chiudere davvero questa pagina dolorosa."
Le Cause Civili e il Ruolo del Comune di Dicomano
Il dossier mette in luce anche le cause civili pendenti per circa 4 milioni di euro nei confronti del Comune di Dicomano, dell'ASL e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, promosse dalle vittime del Forteto. Zeni ha sottolineato che il Comune di Dicomano, pur avendone la facoltà, non ha ritenuto opportuno costituirsi parte civile per richiedere il risarcimento del danno d'immagine causato dai crimini di Fiesoli e Goffredi. Al contrario, altri enti locali, come i comuni di Borgo San Lorenzo, Vicchio, l'Unione Montana dei Comuni del Mugello, la Regione Toscana e la Provincia di Firenze (ora Città Metropolitana), hanno intrapreso tale azione.
"È tempo di fare chiarezza e di assumersi le proprie responsabilità. Le vittime del Forteto meritano giustizia e risarcimento, e la comunità ha il dovere di fare i conti con il passato per evitare che simili tragedie si ripetano."
L'azione di Saverio Zeni, attraverso la distribuzione del dossier, ha riacceso il dibattito su una vicenda dolorosa che ha segnato profondamente la comunità del Mugello. La richiesta di chiarezza e di scuse pubbliche si pone come un passaggio fondamentale per risanare le ferite e prevenire future tragedie.
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