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Scarperia e San Piero - Le considerazioni sul POC di LiberaMente a Sinistra

Il principale strumento generale di pianificazione urbanistica comunale

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scarperia-vicari-panoramica scarperia-vicari-panoramica © N.c.
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Riceviamo e pubblichiamo una nota di LiberaMente a Sinistra relativo al POC (Piano Operativo Comunale), tale piano costituisce il principale strumento generale di pianificazione urbanistica comunale contenente  la programmazione delle trasformazioni degli assetti insediativi e infrastrutturali per il successivo quinquennio,regola e disciplina l’attività urbanistica ed edilizia nel proprio territorio, e sostituisce l’ormai familiare Regolamento Urbanistico ai sensi della LR 1/2005. I contenuti specifici del Piano Operativo sono definiti all’art.95 della LR 65/2014. In conformità al piano strutturale, il piano operativo disciplina l’attività urbanistica ed edilizia per l’intero territorio comunale e si compone di due parti:
a) la disciplina per la gestione degli insediamenti esistenti, valida a tempo indeterminato;
b) la disciplina delle trasformazioni degli assetti insediativi, infrastrutturali ed edilizi del territorio, con valenza quinquennale.

 

Come gruppo LiberaMente a Sinistra, vogliamo fare alcune considerazioni a riguardo: rimarchiamo la continua difficoltà nell’accesso agli atti che incontriamo: numerosi faldoni per la consultazione, che in questo caso sono stati disponibili in cartaceo solo 24 ore prima del consiglio e sul sito, molti degli stessi erano illeggibili perché caricati in firma digitale e non in PDF. Non appare nel POC poi una Linea strategica per autonomia energetica e comunità energetiche, argomento che al giorno d’oggi, dovrebbe sempre essere prioritario. Sottolineiamo poi, come la LR 65, preveda che le variazioni urbanistiche rimangano attuabili per 5 anni, dopodichè è facoltà dell’amministrazione comunale rinnovarle o tornare alla situazione precedente; sono presenti infatti diversi lotti, la cui destinazione residenziale viene rinnovata continuamente.

Pensiamo che se non c’è la necessità di costruire, visto che nonostante i rinnovi negli stessi non viene costruito, potrebbero essere destinati tranquillamente ad altro. Oltretutto, sono previsti anche 4.000 metri quadri di zone residenziali in più, in zone fuori dal territorio urbanizzato, quando ad oggi, anche in territorio urbanizzato ci sono molti edifici da recuperare. Visto poi il cambiamento climatico, abbiamo necessità di contrastarlo con spazi verdi, parchi, aree boschive, aree a destinazione agricola, non di nuove cementificazioni, in un periodo storico poi dove il trend demografico è in continua discesa (dal dicembre 2015 al dicembre 2022 abbiamo già perso infatti 200 unità di abitanti).

Anche su Cafaggiolo, è stata fatta una variazione urbanistica per passare da lotti a destinazione agricola, a lotti a destinazione turistico ricettiva (e vista anche la chiusura della parte ricettiva del Golf ad esempio, non vediamo la necessità di destinare a questo scopo 16.000 mq fuori dal territorio urbanizzato) ed ancora non è stato iniziato a tal riguardo niente sebbene siano già passati oltre 3 anni dalla variazione (solo la chiusura dei sentieri CAI in quelle zone, in passato liberamente percorribili, è stata effettuata!).

Sebbene poi nel Piano strategico intercomunale si rilevassero elementi di criticità per zone residenziali promiscue ad altre attività, vediamo che tali criticità non sono state risolte: nella zona di Massorondinaio, nonostante le agevolazioni per invogliare a spostare l’attività di lavorazione di inerti sul Carlone, incrementandone la zona adibibile a parcheggio, e prevedendo nella zona di Massorondinaio un ulteriore lotto a possibile zona residenziale, non c’è alcun vincolo per una previsione puntuale di spostamento dell’attività e riguardo all’autodromo poi, ad oggi non è prevista alcuna modifica.

Sulla variante urbanistica in essere per Panna poi, ricordiamo che oltre a migliorare sicurezza e viabilità della strada, la stessa permette incrementi di emungimenti; a tal riguardo, visto l’orizzonte di cambiamento climatico con rischio di scarsità di bene idrico, la situazione degli emungimenti ai fini industriali, dovrà essere attentamente monitorata.

Anche alcune scelte politiche non sono da noi condivise;

Sulla zona di Tagliaferro (strada, area, ex scuola), avevamo presentato una proposta di progetto per recupero, riqualificazione e valorizzazione, che è stata respinta, così come è stata respinta la proposta che avevamo fatto riguardo all’ex mobilificio Bianchini, dove vista la posizione, pensavamo più appropriato adibire il locale ad area residenziale con appartamenti ad affitto concordato per chi non può accedere agli affitti del libero mercato e neppure per mancanza di requisiti, alle case popolari con affitto calmierato, che avrebbe dato alla nostra comunità un valore aggiunto accompagnato ad una diminuzione di rischio di abbandono per affitti inaccessibili.

Riguardo a quanto preventivato sul POC, ci troviamo discordi anche sul recupero dei locali dell’ex locali arci, comprensivi dello spazio esterno dove ad oggi si svolgeva l’arena estiva. Riteniamo che quegli spazi, debbano rimanere a destinazione aggregativa/culturale/ricreativa, anche per la posizione a tal riguardo appropriata, visto da li in poi l’inizio dei giardini principali e l’ingresso del paese.

A tal proposito ci preme ricordare a tutti ed a tutte, che riguardo al POC, ci sono 60 giorni di tempo per fare le dovute osservazioni. prima della sua approvazione definitiva .

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