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Senologia chirurgica. Altre due note contro la chiusura

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Senologia chirurgica. Altre due note contro la chiusura Senologia chirurgica. Altre due note contro la chiusura © n.c.
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Arrivano in redazione altre due note contro la chiusura del servizio di senologia chirurgica. La prima da parte del comitato 'Non una di Meno' Mugello, l'altra dal Partito Marxista Leninista (Pmli) di Vicchio, che dopo un periodo di silenzio torna a farsi sentire appunto con una nota sull'argomento. Nota Non Una di Meno Mugello:

In risposta alla nota dell’ AUSL Toscana centro, riguardo alla volontà del Dipartimento chirurgico aziendale di sopprimere il servizio di chirurgia Senologica nell’ospedale di Borgo San Lorenzo, come Non Una di meno Mugello riaffermiamo il nostro disappunto. Riteniamo importante che gli abitanti del Mugello abbiano la possibilità di poter scegliere dove operarsi, non solo in termini di operatore, ma anche in termini di struttura; siamo stanche, come residenti delle periferie, di veder chiudere continuamente i servizi, obbligandoci a spostamenti nel territorio, onerosi sia dal punto di vista economico che da quello di tempo di percorrenza. Queste scelte organizzative (necessarie solo in caso di alta specialistica, come potrebbe essere ad esempio la cardiochirurgia), vanno a colpire soprattutto le persone più fragili, sia economicamente che socialmente, vedi ad esempio quelle senza un mezzo proprio. Pensiamo oltretutto alla difficoltà di spostamento delle abitanti dell’alto Mugello, territorio pure malservito dal punto di vista dei mezzi pubblici. Parliamo poi di numeri. Ricordiamo che 59 interventi, dati del 2016, nell’ospedale del Mugello, sono stati fatti da un solo operatore (e non da più operatori come in altre strutture, vedi Santa Maria Annunziata, dove più operatori hanno effettuato 284 interventi nell’anno 2015). Sicuramente, se l’ospedale di Borgo San Lorenzo, dove le Sale Operatorie non lavorano a regime, avesse un numero sufficiente di anestesisti, visto che spesso è scelto per le sue piccole dimensioni a misura di donna, avrebbe numeri maggiori. Guardando il PNE del 2014 citato dall’Azienda, emerge che su 490 strutture ospedaliere italiane dove si effettuano interventi alla mammella, soltanto 116 superano i 150 interventi l’anno. Riguardo poi al percorso di cura della paziente con tumore al seno, come si pensa di articolare la presa in carico? Chi sarà il medico tutor che seguirà la paziente? E’ logico che si accolga e si controlli una paziente con un medico in una struttura, e la si faccia operare da un altro medico in un’altra struttura? Ricordiamo inoltre che l’ospedale del Mugello è stato tra i promotori della ricerca del linfonodo sentinella nei tumori alla mammella, attraverso ben due apparecchi donati dalla popolazione. Noi non ci fermiamo e invitiamo la popolazione a mobilitarsi aderendo alla manifestazione che si svolgerà il 23 Giugno alle ore 17.00 con partenza davanti all'Ospedale di Borgo San Lorenzo ed arrivo in Piazza Dante di fronte al comune.
Nota Pmli Vicchio:
L' Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI giudica sciagurata la decisione dell'AUSL Toscana centro di chiudere il reparto di senologia all'ospedale del Mugello di Borgo San Lorenzo e di trasferire il relativo reparto all'ospedale di ponte a Niccheri. Questo è un ulteriore taglio dell'assistenza sanitataria nella nostra zona, con l'ospedale Mugellano che viene sempre più depauperato costringendo la popolazione a rivolgersi agli ospedali fiorentini e a percorrere grandi distanze anche ben oltre cento chilometri tra andata e ritorno nel caso della popolazione dell' Alto Mugello o a rivolgersi alla sanità privata. E' un provvedimento che ha anche una valenza antifemminile perchè si vanno colpire le donne malate di tumore al seno complicandoli notevolmente la possibilità di curarsi. Le responsabilità politiche di questa decisione ricadono sull'amministrazione regionale di “centro-sinistra” a guida di Enrico Rossi (Articolo 1-MDP) che ha pensato bene di mettere la soglia dei 150 nuovi casi l'anno che ogni centro deve trattare. Prima si svuotano le strutture di personale e risorse allungando le liste di attesa, costringendo i pazienti a rivolgersi altrove e poi si prende a pretesto per tagliare il servizio, ecco il giochino! Come ricadono sulla politica sanitaria privatizzatrice del governo di matrice renziana antipopolare, piduista e fascista Gentiloni e della sua ministra della salute Beatrice Lorenzin. E' bene che la popolazione mugellana, le forze forze politiche, sindacali, sociali e religiose dicano basta a questa situazione e in difesa del reparto di senologia all'ospedale del Mugello partecipando e dando il proprio sostegno alla sacrosanta mobilitazione di queste settimane promossa dal movimento “Non una di meno Mugello” ad iniziare dall'annunciata manifestazione del prossimo 23 giugno. Senologia a Borgo non si tocca! Tutti in piazza il 23 giugno!

 

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