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Operazioni di sgombero dell'ex hotel Astor: un passo verso la risoluzione del caso della bambina peruviana scomparsa

L'operazione iniziata intorno alle 7.00 di stamani.

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Sgomber Hotel Astor Sgomber Hotel Astor © Fotocronache Germogli
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Iniziata questa mattina alle prime ore, sabato 17 giugno, sono state avviate le operazioni di sgombero dell'ex hotel Astor situato in via Maragliano, un edificio che era stato occupato e che è associato alla scomparsa della bambina peruviana Kata, di cui non si hanno ancora notizie da una settimana. Sul posto sono presenti le forze dell'ordine, personale medico, servizi sociali, polizia municipale e vigili del fuoco. Il comandante provinciale dei Carabinieri, generale Gabriele Vitagliano, è entrato nell'edificio.

I primi gruppi familiari hanno iniziato a lasciare l'edificio e sono saliti a bordo dei minibus forniti dalle cooperative sociali organizzate dal Comune. All'interno dell'edificio, i vigili del fuoco stanno aprendo alcune porte chiuse utilizzando una sega circolare e dei piedi di porco. Il questore di Firenze, Maurizio Auriemma, è arrivato all'ex Hotel Astor. Lo sgombero è coordinato dalla questura, che è presente con il dirigente e il personale della Digos. La famiglia della bambina non vive più nell'ex Astor da due giorni e, con l'autorizzazione della Procura, è stata trasferita in una struttura residenziale gestita dai servizi sociali. Il Comune aveva richiesto lo sgombero dell'edificio alla prefettura già da tempo, ma mancava il decreto di sequestro che doveva essere richiesto dalla procura. Dopo la scomparsa di Kataleya, la procedura ha subito un'accelerazione e oggi si è giunti alla fase finale. Circa un centinaio di persone, tra cui molti bambini, vivono nell'edificio. 

Nell'edificio occupato vivono 54 persone, divise in diciassette nuclei familiari, tra cui diciannove minori. Ieri, i Carabinieri del Ros avevano ispezionato un garage adiacente all'edificio alla ricerca di un nascondiglio in cui la bambina potrebbe essere stata trattenuta per almeno qualche ora. I militari, coordinati dai pubblici ministeri Christine Von Borries e Giuseppe Ledda, stanno seguendo diverse linee investigative. La pista principale, che ha portato all'apertura di un fascicolo per sequestro di persona a scopo di estorsione, riguarda una presunta vendetta ai danni dei familiari della bambina, che potrebbero essere coinvolti nei frequenti conflitti tra clan che lottano per il controllo del racket delle stanze che da tempo hanno intaccato la vita dell'edificio.

 

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