Riccardo Prestini, nato a Prato nel 1955 siede sulla poltrona di sindaco di Callenzano dopo aver sbaragliato la concorrenza alla testa di una coalizione formata da Calenzano Futura, Partito Democratico succedendo ad Alessio Bagnoli nella cui seconda giunta è stato assessore. Profondo conoscitore della macchina comunale in cui ha ricoperto ruoli di prestigio per moltissimi anni come funzionario si racconta alla fine del suo primo mandato.
Sindaco Prestini il suo mandato è stato caratterizzato dall'emergenza covid, la crisi più grave che il nostro paese ha conosciuto dalla fine della seconda guerra mondiale. Partiamo da qui, che momento è stato?
E’ stata una fase lunga, difficile e densa di preoccupazioni. Però la comunità calenzanese, come ha sempre fatto, ha dato prova di grande solidarietà, di capacità di fare rete, di aiutarsi. Il tessuto associativo, che qui è sempre stato molto forte, è stato di fondamentale importanza, in tante iniziative a sostegno della popolazione, in particolare delle fasce più fragili, e anche nell’organizzazione dell’hub vaccinale che ha vaccinato circa 50 mila cittadini della Piana.
Il covid le ha lasciato in eredità un maggiore rapporto diretto con i cittadini?
Tranne che durante il periodo del lockdown in cui i contatti sono stati soprattutto tramite telefono, mail e canali social, ho sempre incontrato i cittadini in Comune, ogni lunedì, ma in generale ogni volta che c’è stata la necessità.
Sono stati moltissimi in questi anni gli incontri anche con associazioni, categorie economiche, sindacati, aziende. Ci sono stati pure scambi di corrispondenze e, per fortuna, non solo su problemi. Ricordo ad esempio di una bambina che mi ha scritto una lettera per chiedere informazioni sulle asfaltature stradali nella sua zona e poi, quando i lavori sono terminati, ha scritto per ringraziare l’amministrazione e raccontarmi dei giri in bicicletta con gli amici.
Un programma il suo comunque di fatto dimezzato dalla pandemia e poi il ritorno alla normalità. E' stato difficile?
Il lavoro dell’Amministrazione non si è mai fermato, nemmeno durante la pandemia, ma certamente ci sono state delle ripercussioni.
In particolare alcune fasce più fragili sono state colpite dalle conseguenze economiche del covid e a ruota della crisi energetica e del rincaro dei prezzi. Per fare un esempio concreto nell’ultimo biennio abbiamo aumentato di 140mila euro i fondi per trasferimenti a Sds e per servizi, passando da 810mila euro a 950mila euro, per fronteggiare l’impoverimento di sempre più ampi strati della comunità, impegno che abbiamo confermato anche nel prossimo biennio, nel bilancio di previsione dell’Ente approvato a dicembre.
Dopo la pandemia anche il tessuto commerciale di Calenzano è cambiato?
Sicuramente la pandemia ha avuto impatto su alcuni settori, ma possiamo dire che la situazione a livello commerciale ha tenuto.
Il tessuto commerciale di Calenzano, come tutti gli altri centri, già prima del covid ha visto profonde trasformazioni (e-commerce; espansione della grande distribuzione, nello specifico) che hanno portato ad un sostanziale ridimensionamento degli esercizi di vicinato presenti sui territorio. L’emergenza sanitaria ha ulteriormente accentuato tale dinamica in tutto il Paese.
A Calenzano tutto il tessuto produttivo e commerciale ha reagito alla crisi meglio rispetto ad altri territori: gli insediamenti anche commerciali hanno fatto registrare una dinamica non negativa, dove a fronte di alcune chiusure di esercizi storici, hanno fatto seguito aperture di nuove attività con un bilancio di sostanziale equilibrio. Durante il Covid e il seguente periodo di crisi anche l’amministrazione ha dedicato risorse mirate al sostegno delle attività commerciali esistenti e nuove e mettendo a disposizione gratuitamente una piattaforma, calenzanoshopping.it sulla quale le diverse attività possono creare una vetrina virtuale e mostrare e vendere servizi e prodotti.
Parliamo di cultura e turismo...
Abbiamo investito molto sulla cultura.
Lo abbiamo fatto in termini di eventi, confermando storiche manifestazioni apprezzate anche fuori città, come Lunaria, ma anche aggiungendone di nuove, come l’Assedio al Castello. La nostra biblioteca CiviCa resta un punto di riferimento per la sua programmazione di attività, così come il Teatro comunale, su cui investiremo anche in termini strutturali: è previsto nel 2024 un intervento di efficientamento energetico sul Manzoni. Punto focale poi è il borgo di Calenzano alto: l’Amministrazione ha finalmente acquistato il complesso immobiliare del Castello e stiamo procedendo alla ristrutturazione dell’Oratorio della Compagnia di San Niccolò. La valorizzazione del borgo storico è fondamentale per le attività culturali, con la nascita di un Museo diffuso a cui stiamo lavorando, ma anche di valorizzazione del nostro territorio, in ottica di turismo lento e sostenibile. Ricordo che dal nostro borgo passano il Cammino di San Jacopo e l’Anello del Rinascimento, che stanno facendo conoscere in maniera sostenibile il nostro territorio, apprezzandone le bellezze artistiche, storiche e paesaggistiche. Con il CAI di Sesto Fiorentino e Prato stiamo lavorando per la manutenzione dei sentieri e la creazione di nuovi.
Capitolo trasporti...
Sul piano trasporti resta ancora da fare per implementare e migliorare il trasporto pubblico, in modo da renderlo competitivo e realmente alternativo ai mezzi privati, con beneficio alla salute e all’ambiente. Il treno è uno mezzo fondamentale e abbiamo chiesto agli Enti preposti di lavorare (Regione, Città Metropolitana, RFI) per un ulteriore potenziamento della frequenza dei treni sulle tratte Pistoia - Prato – Firenze e Firenze – Empoli, in anticipo rispetto al completamento dei lavori del sotto attraversamento dell’Alta Velocità, accelerando la realizzazione e messa in esercizio della stazione ferroviaria Guidoni presso l’aeroporto di Firenze.
Alla stazione di Pratignone poi nascerà, come previsto dal Piano della mobilità della Città Metropolitana, un hub scambiatore con una ciclo stazione che renderà più agevole il collegamento stazione e la parte più urbanizzata della nostra cittadina prescindendo dai mezzi di trasporto privati. Sulla mobilità dolce ci siamo impegnati molto con la partenza della sperimentazione di zone 30 in alcune zone cittadine e le piste ciclabili, con l’obiettivo di arrivare a 50 km di percorsi. Abbiamo fatto la richiesta al Ministero per l’autorizzazione della Ztl merci che permetterà di alleggerire il traffico pesante nel capoluogo.
Per quello che concerne l'accoglienza dei migranti. Qual è l'esperienza della sua comunità?
La comunità di Calenzano è inclusiva e si è sempre contraddistinta per l’accoglienza, anche grazie alla collaborazione tra Amministrazione comunale e associazioni.
Da più di 20 anni, all'interno dello Sportello del cittadino del Comune, è attivo lo Sportello immigrati, che accompagna i cittadini stranieri nel disbrigo di pratiche amministrative relative alla permanenza e al percorso d'integrazione in Italia. Dal 2016 è presente sul nostro territorio un CAS, gestito dalla Prefettura di Firenze in collaborazione con una cooperativa sociale, dove sono ospitate 100 persone. Fin da subito è stato promosso un progetto, chiamato Patto di comunità, attraverso il quale è stato possibile l'inserimento di alcune di queste persone all'interno delle attività svolte da alcune associazioni di volontariato aderenti al progetto stesso.
Più recentemente, nel 2021, in seguito alla crisi in Afghanistan che ha portato l'ampliamento del progetto SAI della Società della Salute, è stato aperto un alloggio con 12 posti letto. Attualmente sono ospitati dei nuclei familiari che hanno fatto richiesta di Protezione Internazionale.
L'amministrazione di Calenzano è da sempre un soggetto attivo sul tema dell'immigrazione e grazie alle attività messe in campo fin dagli anni Novanta, è stato possibile consolidare i valori di inclusione e reciprocità. L’esperienza positiva passata è però messa in discussione dalle misure e dalle politiche dell’attuale Governo che ha mirato all’ulteriore smantellamento del sistema di accoglienza ed integrazione che la collaborazione con gli Enti locali aveva dato buoni risultati. I richiedenti asilo non saranno più accolti nel sistema SAI, puntando alla creazione di un sistema di trattenimento generalizzato dei richiedenti asilo, ed instaurando un abuso degli hotspot e della detenzione informale, annullando completamente i progetti di supporto ed integrazione dei migranti.
Opere pubbliche, scuole e strade: soddisfatto di cosa ha fatto?
Abbiamo riqualificato la scuola primaria di Carraia e abbiamo fatto un intervento importante di adeguamento statico alla secondaria di primo grado Arrighetto da Settimello. Entro il corrente anno sarà attivato il cantiere per la nuova scuola della Fogliaia, per un investimento di 6,6 milioni di euro, e sarà completato il progetto esecutivo per la nuova scuola e palestra in sostituzione dei plessi esistenti a Settimello da riqualificare. Partiranno nelle prossime settimane i lavori dei primi due lotti di interventi per la realizzazione del grande Parco cittadino delle Carpognane (oltre 32 ettari nel centro di Calenzano), mentre proseguono i lavori iniziati nel 2023 per la realizzazione della pista ciclabile che da Carraia arriverà fino alla Stazione di Calenzano. Questi ultimi due cantieri, nello specifico, riguardano aspetti che i cittadini di Calenzano attendono da qualche decennio.
Per quanto riguarda gli impianti sportivi abbiamo realizzato il nuovo campo sintetico a Settimello, è stato realizzato un importante intervento di rifacimento della pista di atletica alla Fogliaia ed è stata rifatta la copertura del Palazzetto dello Sport.
Non per ultimo, sono stati fatti investimenti nel settore della cultura con l’acquisto del Castello di Calenzano, gli interventi di manutenzione per la riapertura del Parco di Villa Carmine, affidato alla gestione del Comune fino al 2050. Quanto alle strade, è stata aperta la variante del Colle, con la nuova galleria che ha contribuito a liberare dal traffico pesante il centro cittadino ed è in corso un piano di manutenzione e asfaltature che in questi anni ha visto un impegno di circa 450mila euro.
Qual è stato il successo di cui è più orgoglioso?
Sono stati anni complessi, segnati da una pandemia e da una forte crisi economica e dai rincari delle materie prime e dell’energia, in seguito anche ai conflitti. Nonostante le difficoltà però l’Amministrazione ha portato avanti i propri progetti e raggiunto risultati di rilievo. Ne cito alcuni: il progetto in partenza di riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico ed il potenziamento della funzione residenziale pubblica (ERP e ERS) con la realizzazione di nuovi alloggi di edilizia economica e popolare in via Pertini, in sostituzione di quelli esistenti realizzati negli anni settanta-ottanta non più adeguati; l'attivazione degli interventi per la realizzazione del grande Parco delle Carpugnane, che sarà il grande cuore verde cittadino, con oltre 3,5 ettari occupati da nuove alberature; la costituzione del Distretto Biologico a sostegno e valorizzazione del nostro territorio rurale; la costituzione della Comunità energetica per la produzione e consumo di energia rinnovabile su scala locale; il potenziamento delle risorse pubbliche per le politiche sociali; le risorse significative nel settore investimenti, circa 50 milioni di euro previsti per il prossimo triennio, con particolare attenzione ai settori dell’edilizia economica e popolare, dell’edilizia scolastica, del verde e dei parchi pubblici.
Un cruccio che gli rimane a fine mandato?
Il rallentamento di alcuni interventi dovuti all’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.
Il blocco delle attività, cui ha fatto seguito l’aumento dei prezzi delle materie prime e di tutti i materiali necessari per la realizzazione di ogni lavoro sia pubblico che privato, hanno determinato la “crisi” di molte imprese che non si sono più riprese dal periodo emergenziale. Così è stato per l’impresa del cantiere alla scuola di Dietro Poggio e per il partner che doveva eseguire i lavori della nuova piscina. Contiamo di riuscire a rimettere in moto i cantieri prima della fine del nostro mandato, però indubbiamente tali fattori esogeni hanno condizionato, non positivamente, le attività e la capacità realizzativa di questa Amministrazione.
Lei cosa farà da grande?
Alla fine di questo mandato chiuderò la mia esperienza e impegno per Calenzano.
A giugno 2024 saranno quasi 50 anni che mi occupo della comunità di Calenzano, in ruoli sempre più rilevanti: come dipendente prima, poi come direttore generale del Comune e come assessore nella seconda Giunta Biagioli e infine come Sindaco.
Questa lunga esperienza mi ha dato tanto in termini di crescita personale, di amicizie, di rapporti con una comunità di cui mi sento parte integrante e della quale apprezzo gli alti valori politici, sociali ed umani.
Penso di aver dato, per quanto mi è stato possibile, un contributo importante, nei diversi ruoli che ho ricoperto mettendo a disposizione senza alcun interesse personale il mio impegno per la crescita, lo sviluppo e per il bene di Calenzano e dei suoi cittadini.