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S.O.S. Anfibi, celebrati i 30 anni del progetto a Pontassieve. WWF lancia un appello per la ricerca di volontari

L’attività del WWF riparte e cerca nuovi volontari. Le dichiarazioni dell'associazione e dell'Amministrazione dopo le celebrazioni di sabato

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Conferenza stampa sugli anifbi - 30 anni di SOS Anfibi Conferenza stampa sugli anifbi - 30 anni di SOS Anfibi © Comune di Pontassieve
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Nella giornata di sabato 11 febbraio, per far scoprire il progetto S.O.S. Anfibi e per ricordare i 30 anni di attività del WWF realizzato sul territorio dal WWF e per coinvolgere la cittadinanza, l’amministrazione di Pontassieve ha promosso due laboratori ludico-educativi rivolti ai più piccoli in biblioteca e in Ludoteca  e una conferenza nei locali dello spazio Giovani “Il Gabbio”.

La conferenza è stata tenuta dal biologo Carlo Scoccianti, che ha ripercorso i 30 anni di attività del progetto S.O.S. Anfibi, si è conclusa con la consegna di una targa da parte dell'amministrazione comunale al Comitato per le Oasi WWF dell'area fiorentina.

“Ci stiamo preparando per ripartire anche quest’anno e per far proseguire il progetto – spiega il biologo Carlo Scoccianti –  30 anni non sono un punto di arrivo, ma un traguardo dal quale ripartire con nuovi volontari e coinvolgendo ancor più persone. Il WWF chiama raccolta quante più persone decidano di dedicare un po’ del loro tempo a questa operazione. Più siamo – conclude – e più animali possiamo salvare”

“Una giornata, quella di sabato – spiega il Vice Sindaco con deleghe alla politiche ambientali, Carlo Boni -  che è servita a richiamare l’attenzione su un progetto che sul nostro territorio prosegue da tanto tempo grazie alla costanza del Dott. Scoccianti e del WWF. Un impegno importante per tutelare e salvaguardare animali, come i rospi, che sono determinanti per il mantenimento dell’equilibrio ecologico del territorio e della sua biodiversità. Svolgono, infatti, un’azione di controllo delle popolazioni di insetti che vivono nelle zone umide, come le zanzare, ma si nutrono anche di altre specie dannose per l’agricoltura, come le lumache, diventando di fatto preziosi indicatori dello stato ambientale”.

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