x
OK!Firenze

Le piccole stazioni (fuori dal tempo) della Faentina. Riflessioni di Simone Berretti

  • 3
  • 799
Le piccole stazioni (fuori dal tempo) della Faentina. Riflessioni di Simone Berretti Le piccole stazioni (fuori dal tempo) della Faentina. Riflessioni di Simone Berretti © n.c.
Font +:
Stampa Commenta

La ferrovia Faentina è un percorso che, lungo gli Appennini, si estende da San Piero fino a Faenza passando anche in numerose gallerie. Da Borgo a Marradi, da Marradi a Faenza troviamo tante piccole stazioni che, chi di routine compie questo tragitto, conoscerà anche molto bene. Tra queste come non citare San Martino in Gattara, Crespino sul Lamone, S.Cassiano, Biforco o Popolano. E' un vero spettacolo compiere questo tragitto, e dai vetri ossevare gli alti monti spesso boscosi. Certamente, partendo da Borgo, non si puo che nominare la mitica stazione di Fornello. Piccolo 'avamposto' ora abbandonato, a volte utilizzato da gruppi di escursionisti. Ricordando che un tempo vi era addirittura una miniera di pietrisco, che trasportato su carrelli a rotaia. Dopo Fornello, procedendo in direzione Faenza, troviamo tante altre piccole stazioni fino a Brisighella. Che il treno in questione sia un vecchio Aln 553 o un attuale Minuetto poco importa: se viaggiate su questo famigerato mezzo troverete anche affascinante attraversare queste piccole stazioni che sembrano quasi dimenticate dal tempo. Alcune vicino hanno un recinto per il cane, altre un orto del contadino. E quando il treno sarà ripartito proverete una sorta di brivido nella schiena, un sollievo ma anche uno strano senso di nostalgia, una rievocazione mentale di tempi lontani, di quella gente che un tempo, in mezzo a queste casine abitava (molti ci abitano tutt'ora). Da piccoli sul treno ti dicevano "Si parte! saluta la signora!". E c'era effettivamente una signora (spesso anziana) che usciva dalla casetta vicino alla stazione; o un anziano contadino quasi infastidito dal mezzo che nel momento passava. E pian piano col treno ti portavi dietro anche tutte quelle piccole sensazioni di solitudine che si manifestavano nel vedere questi remoti posti. Oggi è ancora un po' così. E se dalle piccole stazioni capita di partire alla volta delle più grandi; quella signora dei tuoi ricordi diventa sempre più piccola (e sparisce insieme alla piccola stazione). Nella foto: la stazione di Fornello molti anni fa (Archiovio Fotocronache Germogli)

 

Lascia un commento
stai rispondendo a

Commenti 3
  • Cedsare Caramalli

    Confermo l'osservazione di Piero.

    rispondi a Cedsare Caramalli
    sab 10 febbraio 2018 11:10
  • Piero

    La foto pubblicata non affatto Fornello, perch a Fornello c' solo la stazione dalla parte a valle rispetto ai binari. Quel casello che si vede sullo sfondo, dalla parte a monte, a Fornello NON C'E'! A monte, rispetto al binario, c' solo il deposito dell'acqua.

    rispondi a Piero
    ven 9 febbraio 2018 12:30
  • Gianlorenzo Biagini

    Se le dessero ai pensionati che vorrebbero vivere con intorno a natura, nel giro di pochi anni questi luoghi tornerebbero VIVERE, ma si sa che le FS. Preferiscono che cadano a pezzi primal di spenderci un quattrino che.non va nelle loro tasche. Ahhh il progresso. MA REGRESSO.

    rispondi a Gianlorenzo Biagini
    gio 8 febbraio 2018 11:18