È Stefano Massini il nuovo direttore artistico del Teatro della Toscana – Teatro Nazionale. L’annuncio ieri con la sindaca Sara Funaro. L’incarico è di durata quinquennale.
“Una cultura accessibile e capace di arrivare a tutti è un obiettivo che ci siamo sempre posti e che sono sicura con Stefano Massini raggiungeremo, portando il teatro della Toscana fuori dalle proprie mura e riportando la città dentro il teatro della Toscana con una programmazione di livello e con un rapporto di coinvolgimento importante della comunità: oggi scriviamo una pagina nuova e importante per la cultura della città, una pagina di sviluppo, rilancio e centralità del teatro”, ha detto la sindaca Sara Funaro.
“Ringrazio di cuore Stefano Massini per essersi reso disponibile per la direzione artistica del Teatro della Toscana, tutto il Consiglio di amministrazione e i soci per aver condiviso questa scelta. – ha proseguito la sindaca - Il teatro può e deve essere motore di messaggi che arrivano sul territorio, per una cultura davvero senza barriere. Stefano Massini questo impegno e questi valori li ha nel suo dna, ha la forza, l’entusiasmo e la passione per condurre insieme a noi questa avventura. Lo ringrazio anche per aver scelto di decurtare il suo compenso del 20%, un segnale di attenzione che è un valore aggiunto fondamentale”. La sindaca ha poi lanciato una prima idea condivisa, quella di intitolare quattro strade della città “ai quattro registi che hanno fatto la storia del teatro della nostra città, a Orazio Costa, Luca Ronconi, Massimo Castri e Tadeusz Kantor, un primo segnale per dire quanto il teatro sia al centro delle politiche cittadine e come vogliamo sempre di più far dialogare comunità e teatro, raccontandone i protagonisti anche in questo modo”.
“Il tipo di teatro che immagino per Firenze e che cerco di costruire è un teatro che stia nella realtà, per questo uno dei primi progetti che ho in mente è una grande scuola popolare gratuita di scrittura, con persone di ogni età che con il loro quaderno, si siedano, ascoltino, scrivano qualcosa che ci consegneranno, così che potremo raccogliere ‘le cose che la città scrive’”, ha detto Stefano Massini. E poi, ancora un altro progetto, “una piccola iniziativa, di carattere meramente simbolico, ma importante, contro la violenza sulle donne: a inizio degli spettacoli, il messaggio dove si chiede di spegnere il cellulare, che nessuno ascolta, sarà trasformato aggiungendo che viceversa c'è un telefono che non si spegne mai, ed è il 1522”.
Obiettivo, per Massini, “un teatro che guardi a tutto ciò che sta intorno, al cambiamento dei costumi, del linguaggio”, ma anche “un teatro che migliori la vita delle persone, di servizio pubblico”. E da qui, “una dichiarazione di impegno, incontrare tutti gli studenti degli istituti di Firenze e dell’area metropolitana e del territorio di Pontedera, e poi andare nei centri anziani, nelle biblioteche. Ed ho intenzione di collaborare con il carcere di Sollicciano, con Careggi ed il Meyer perché il teatro vada dentro la città, se questo significherà fare uno spettacolo in meno ma entrare in contatto con la gente sarà comunque una risorsa ben spesa”.
Soddisfatto della nomina anche il presidente della Toscana Eugenio Giani. “La nomina di Stefano Massini come direttore artistico del Teatro della pergola costituisce un fatto estremamente positivo per la valorizzazione e la capacità di iniziativa del Teatro nazionale. Massini è persona che stimo profondamente e ho potuto apprezzare da vicino la maturazione della sua professionalità artistica che lo ha portato ad essere un operatore culturale di livello internazionale. A Firenze e in Toscana è cresciuto e proprio nel capoluogo toscano ha dato prova della sua capacità, della propria competenza e volontà di dare lustro alla nostra realtà, che conosce profondamente. Sono certo che la sua guida saprà unire il profondo amore per il territorio e la proiezione nazionale e internazionale che il Teatro merita. La sua attività sarà un grande valore aggiunto per l’intero mondo della cultura nella nostra regione”.
Di seguito biografia di Stefano Massini
È artista associato del Piccolo Teatro di Milano, di cui è stato consulente artistico dal 2015 al 2020, dopo il grande successo della sua Lehman Trilogy, diretta da Luca Ronconi nell’edizione italiana, antecedente a quella angloamericana firmata dal premio Oscar Sam Mendes. Proprio al Piccolo ha iniziato la sua carriera teatrale come assistente ospite di Ronconi nel 2001, quattro anni prima di vincere il Premio Tondelli a Riccione Teatro.
Ha ottenuto due Premi UBU (nel 2013 e nel 2015) e il Premio della Critica nel 2007, anche grazie agli spettacoli nati dal sodalizio artistico, tuttora in corso, con Ottavia Piccolo. Teatrante a tutto tondo, scrittore, drammaturgo e narratore, è l’unico italiano ad aver conquistato, nel 2022, un Tony Award, considerato l’Oscar del teatro americano. Inoltre, è stato finalista al Premio Laurence Olivier e al Premio Molière.
I suoi testi sono tradotti, pubblicati e rappresentati in 40 lingue sui palcoscenici di tutto il mondo, da Broadway alla Comédie-Française, da Berlino a Madrid, dalla Cina alla Corea, dal Sudafrica al Cile, dall’Iran al Canada e all’Australia.
Il grande pubblico italiano lo ha conosciuto grazie ai suoi interventi televisivi a Piazzapulita e ad altri programmi come Ricomincio da Rai 3, che ha riportato il teatro in televisione nei drammatici mesi del Covid, e il più recente e seguitissimo Riserva Indiana su Rai 3. Ha ricevuto alcuni dei più prestigiosi premi europei, tra cui il Prix Médicis Essai, il Prix Meilleur Livre Étranger, il Premio Selezione Campiello, il Premio SuperMondello, il Premio De Sica e il Prix Meilleur Auteur Vivant Les Cyranos 2023. Dal 2016 collabora come editorialista e critico letterario con il quotidiano la Repubblica, per cui cura anche la rubrica settimanale Manuale di Sopravvivenza. Il Financial Times gli ha recentemente dedicato un’ampia intervista-ritratto pubblicata nei cinque continenti.
La sua partecipazione al Festival di Sanremo 2024, insieme a Paolo Jannacci, con la canzone L’uomo nel lampo, dedicata al tema delle morti sul lavoro, ha rappresentato uno dei momenti di maggior ascolto della kermesse.
Tra le sue ultime opere teatrali si annoverano: L'interpretazione dei sogni, Manhattan Project, Ladies Football Club, Cosa nostra spiegata ai bambini, Matteotti (Anatomia di un fascismo) e Mein Kampf.