Dopo i roboanti proclami sull’inizio dei lavori di scavo della prima galleria del Passante TAV, dopo aver nuovamente sciorinato tutte le meraviglie di un progetto che finalmente porterà Firenze nel futuro - sicuramente entro il 2028 - ecco che i report di RFI sull’andamento dei lavori ci dicono che dal 17 Aprile praticamente la TBM, la talpa, è ferma sotto viale Don Minzoni poco prima di Piazza della Libertà.
Il comunicato di RFI è molto laconico e ci dice che la macchina è in "sosta tecnica”. Cosa significhi è difficile da capire: in riparazione? Sotto controllo? È stanca? In ricreazione? O si incontrano difficoltà che non vengono dette?
Il Comitato segue da decenni le vicende TAV e non può dimenticare i silenzi, i ritardi, le bugie di cui è tassellato questo progetto. Attorno alle zone scavate e sopra la talpa che pisola è un continuo viavai di tecnici che controllano, ma al di sotto tutto è fermo.
Stando al trionfalistico crono-programma dei lavori lo scavo oggi doveva trovarsi davanti all’ingresso della Fortezza da Basso; si trova oltre un chilometro lontano.
Ancora i dirigenti delle Ferrovie, il Sindaco di Firenze e il Presidente della Regione pensano che nel 2028 passerà qualche treno sotto la città?
Il Comitato No Tav si chiede ancora il perché di questa sosta proprio ora, davanti ai cantieri della tramvia di piazza della Libertà e viale Lavagnini.
Non sarà che nonostante i 100, 1000 occhi di sorveglianza c’è il timore di qualche danno alla tramvia?
Non è che a poche settimane prima delle elezioni gli effetti della pessima pianificazione dei lavori di tram e TAV sarebbero una bomba lanciata contro chi ha voluto questi due progetti?
Che accadrebbe se si avessero danni ai nuovi binari del tram che tanto hanno commosso Nardella?
Non è che si son voluti evitare problemi per il primo viaggio del tram, con il Sindaco a bordo, sui nuovi binari di Piazza Libertà il 19 Aprile, due giorni dopo lo stop dello scavo?
Sono dubbi, solo dubbi, ma sicuramente qualcosa di non limpido accade attorno alla cura del ferro in salsa fiorentina.
Il Comitato ricorda comunque che sicuramente questi ritardi vogliono dire due cose: crescita dei costi per il committente e aumento dei profitti per chi costruisce il serpentone sotterraneo.
Sempre a spese dei soliti noti.